OGGI VI DICO CHE… ORGASMI SIMULTANEI

Passano i mesi o gli anni e, thumb parlando con gli amici, site si scopre l’esistenza di una sorta di mito: gli orgasmi simultanei – eccitarsi insieme, contemporaneamente, accarezzandosi le medesime zone erogene e gemendo all’unisono. Ma com’è possibile provare piacere se si deve prestare attenzione a ogni minima variante dei propri gesti? Non sarebbe più naturale dire: “Toccami, fammi impazzire, e poi io farò lo stesso con te”? (Paulo Coelho, “Adulterio”, Bompiani 2014)

ATTUALIZZANDO… POSSIBILI SOLTANTO IN POLITICA

bacio

Penso che Coelho abbia ragione, in amore un orgasmo simultaneo può verificarsi soltanto a patto che non sia programmato, succeda per caso, o miracolosamente per identica sensibilità. Altrimenti, ci si distrae, e non è possibile. L’orgasmo simultaneo, invece, è frequente in politica, quando due presunti statisti o i rappresentanti di partiti al potere riescano a mettersi d’accordo sui reciproci e convenienti patteggiamenti. In amore, l’orgasmo contemporaneo può essere rovinato da una telefonata, da una finestra che sbatta, da un pur minimo fattore esterno… In politica, per disgrazia o per fortuna, i tentativi di orgasmo simultaneo dei super potenti, nell’ultima cronaca Renzi e Berlusconi, possono essere demoliti da dissidenti impertinenti: come sta succedendo per le nomine al Consiglio superiore della Magistratura, che in apparenza dovevano scorrere via facilmente, come un bicchier d’acqua…

LA SITUAZIONE POLITICA, SEMPRE PIU’ CONFUSA…

silvio berlusconi

Il premier Matteo Renzi, tra astuzie e agguati, resta comunque il dominus: anche se la popolarità del suo governo, come ho scritto ieri, precipita, ha perso nove punti nelle ultime settimane. Gli analisti hanno paura di esporsi. In confidenza, dicono che il capo del governo sta portando noi italiani al voto, oppure al commissariamento europeo. Se si andrà al voto, la domanda è: chi riuscirà ad occupare l’enorme spazio di una, per ora ipotetica, alternativa? Non può essere Berlusconi, che tratta la resa con le migliori condizioni possibili. Alfano con Ncd si squaglia giorno dopo giorno, i suoi più importanti rappresentanti sembrano indecisi se arruolarsi con Renzi o tornare in casa berlusconiana. E poi? I grillini, salvo che nelle proteste, appaiono in confusione per quanto riguarda le strategie. Passera? Si aspettano notizie sullo sviluppo della sua organizzazione. Della Valle? Si aspetta di capire se si accontenterà del ruolo, illuminato, di capitano della protesta popolare, o se abbia deciso di scendere in campo in prima persona. Lentamente, le posizioni troveranno un assestamento. C’è chi giura che D’Alema e Bersani, i rimanenti dalemiani e bersaniani, nonché Civati e i suoi amici, e i pochi altri determinati a manifestare pubblicamente la loro scontentezza, usciranno dal Pd. E, sempre in confidenza, si giura anche che prima o poi avremo un partito unico, che farà riferimento a Renzi e Berlusconi. Per altro quest’ennesima, incredibile, atipicità italiana è sotto gli occhi di tutti: Renzi al governo con Alfano, ma di fatto governa con Berlusconi. E’ uno stallo destinato a esaurirsi… Nel silenzio generale, sono pochissimi quelli che operano politicamente, occupandosi di contenuti, anziché aspettare tatticamente le novità. Da citare è l’impegno di Fabrizio Barca, sul territorio e tra le sezioni, per dare consistenza a una futuribile opposizione. A proposito di Barca, ricordo che il garante della privacy ha stabilito che non si possono fare scherzi giornalistici, tipo quello, micidiale, che “La zanzara” gli inflisse, con una falsa telefonata.

QUELLI CHE RIESCONO A PARLARE CON RENZI

matteo renzi

Un giochetto romano – ma forse non ricorre solo a Roma – è quello di chiedersi, al ristorante o al bar o nei salotti, chi siano veramente i personaggi e personaggini che riescano a parlare abitualmente con il premier. In cima alla lista, Luca Lotti, l’amatissima Boschi, l’ex vigilessa Antonella Manzione… Poi, l’amico Verdini, deus ex machina a Forza Italia. E anche alcuni consulenti, in spolvero Franco Bassanini.

NAPOLITANO? SONO IN DIFFICOLTA’! DIMISSIONI A FINE ANNO?

gorgio napolitano

Confesso: sono stordito dai contrastanti pareri di costituzionalisti, altri giuristi, amici giornalisti, esperti di varia e umana quirinalità. E’ giusto o no che il presidente della Repubblica debba essere a confronto con due fior di criminali, secondo gli indirizzi disegnati dalla Procura di Palermo, in una testimonianza a proposito dei rapporti, presunti, tra Stato e mafia? D’istinto, un libertario come me non può che pensare all’eguaglianza di tutti i cittadini. Però, l’articolo 90 della Costituzione stabilisce che l’intoccabilità del presidente della Repubblica possa essere violata solo nell’ipotesi di attentato alla Costituzione o di alto tradimento. Per tutto il resto, l’inquilino del Quirinale è irresponsabile. E dunque, a parte la questione etica ed estetica di porre in contatto il presidente e i mafiosi, c’è anche un paradosso: in quanto non responsabile, Napolitano potrebbe anche produrre una testimonianza qualsiasi, non veritiera. E allora? Ripeto, confesso la mia impotenza. Ma vorrei dare qualche credito alle voci, secondo cui Napolitano mediterebbe di dimettersi a fine anno, con un ultimo discorso alla Nazione, per evitare a lui e agli italiani questo imbarazzante confronto.

PASQUINO SUSSURRA… L’IMPORTANZA DEL GOSSIP

luca lotti

Da sempre sostengo come il gossip abbia una sua nobiltà. Non c’è democrazia, anche la più libera, in cui si possano dire ufficialmente indiscrezioni e chiacchiere di cui tutti parlano. A volte, il gossip è utile per mettere in circolo argomenti irrilevanti sul piano politico o finanziario o giuridico, ma comunque interessanti; e si da la possibilità ai protagonisti di smentire o puntualizzare. Ultimo esempio? Luca Lotti avrebbe confidato all’amico Renzi l’intenzione di portare a Roma, dalla Toscana, la giovane moglie. E il premier, sempre da amico, lo avrebbe sconsigliato: “Se tua moglie si trasferisce a Roma, il rischio per me è che voglia trasferirsi qui anche la mia.”

IL DECODER IN PARTENZA IL 13 OTTOBRE: MENO TRE

il decoder di cesare lanza

Il nostro nuovo sito “Il decoder di Cesare Lanza” sarà online lunedì 13 ottobre. Ricordo che le sezioni saranno quattro: 1. I miei editoriali; 2. Opinioni, interventi e interviste di addetti televisivi, famosi o ancora no; 3. Informazioni e indiscrezioni con aggiornamenti 24 ore su 24; 4. spazio libero per i telespettatori, per i loro commenti, a patto che non ci siano insulti, parolacce, bestemmie (e, ovviamente, niente anonimi). Vorrei dare spazio anche a figure al momento minori, o meno conosciute, ma destinate probabilmente a eccellenti carriere. Un nome per tutti, la fresca e ambiziosa Elena Ballerini, che lavora con il mitico Michele Guardì, come reporter e conduttrice . Oppure, tra i nuovi partecipanti ai dibattiti, l’insigne giurista Alfonso Celotto, che ha pubblicato prima dell’estate il suo primo, folgorante romanzo. L’ho seguito a Uno mattina, Omnibus, Coffee break, L’aria che tira… Bravo, sobrio e ironico.

PICCOLIPIACERI/GLI AMICI DEL MARTEDI’ CON BRUNO LICONTI

gianni rivera

Un amico di vecchia data, anzi mio coetaneo, Bruno Liconti, esperto di turismo e di televisione, oltre che disincantato osservatore dell’anima e della psicologia altrui, ha varato un’iniziativa alla quale spero di aderire: al ristorante Pagus, vicino a Saxa Rubra, ogni martedì per il lunch è predisposto un tavolo imperiale per otto, dieci, o dodici ospiti. Tra gli amici più assidui ci sono gli sportivi: Gianni Rivera, Nicola Pietrangeli, Adriano Panatta, ma anche dirigenti della Rai come Ludovico Di Meo. Severamente redarguito chi voglia alzarsi dal tavolo, prima delle 16.30/17, con la futile scusa di dover andare a lavorare. Barzellettiere principe è Pietrangeli, che ha da poco festeggiato l’ottantunesimo compleanno.

cesare@lamescolanza.com

09.10.14