OGGI VI DICO CHE… MALEDUCAZIONE CONTINUA

Non sono gli errori a fare scandalo. Quel che preoccupa è la convinzione, sempre più diffusa, che le buone maniere siano un’anticaglia, e che non valga la pena di impararle.” (Piero Ottone)

“Fa parte di una buona educazione sapere quando sia opportuno essere maleducati.”
(Joan Fuster – scrittore spagnolo)

“La maleducazione è un’imitazione di forza dell’uomo debole”
(Eric Hoffer – scrittore e filosofo statunitense)

ATTUALIZZANDO… SARÒ FORSE ALL’ANTICA?

Temo che la maleducazione,  arrivata a livelli spesso insostenibili, non smetterà di tormentarci la vita. Mi riferisco a episodi purtroppo diffusi di quotidiana frequenza. Alle grandi arroganze del potere politico siamo abituati, sopportandole,  da tanto tempo! Sarò all’antica, sarò – anzi, sono – anziano, ma adoro le buone maniere, proprio non sopporto sgarbi e fastidiosità, gli abusi di ogni giorno.
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FRECCIA ARGENTO PER VERONA…

Eccovi l’ultima, piccola  testimonianza personale. Martedì mattina, stazione Termini, devo andare a Verona: treno Freccia Argento delle 8.45 per Bolzano. 35 minuti di ritardo, a Verona saranno 55. Nessuna spiegazione, tanto meno una parola di scuse. Ci sono viaggiatori  (me compreso) con impegni da rispettare o da rinviare, avremmo pur diritto a uno straccetto  d’informazione!
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ALTOPARLANTE GUASTO E SPORCIZIA

Forse l’altoparlante è guasto, neanche le stazioni di arrivo vengono segnalate, l’ansia è visibile sui volti dei turisti stranieri, che non sanno come regolarsi. Interpellati, gli addetti al treno ti guardano scontrosi, come se tentassi di violare la loro privacy. È questa totale assenza di comunicazione a indignarmi. Il ritardo è dovuto, presumo, a ragioni importanti, ma qualche informazione sarebbe un dovere. Di più: gabinetti di sporcizia indecente.
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I VIAGGIATORI SCORTESI E CHIASSOSI

Di più: la mancanza di rispetto è anche – sempre! – di quei viaggiatori che ululano al telefonino i loro affari privati. Ma perché, se desidero riposare o leggere o pensare ai fatti miei, debbo essere obbligato ad ascoltare i chiassosi vicini, i futili progetti del manager ambiziosetto o le pene d’amore di una signora gelosa?
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ULTIMA CHICCA ANTIPATICA

Soffro di diabete, ho bisogno di bere spesso. Sono salito a Roma e a Bologna chiedo di avere un po’ di acqua. Risposta: “Lei é gia stato servito”. Con stupore preciso: “Ovviamente pago…” Replica: “Per regolamento possiamo servire i passeggeri solo una volta”. Ci guardiamo imbambolati, poi la concessione, con imbarazzante atteggiamento di sufficienza: “Per questa volta farò un’eccezione” e mi dà il minuscolo boccettino di acqua previsto dal regolamento. Non le chiedo – penso che sarebbe fiato sprecato – se il regolamento preveda anche un’ora di ritardo, la mancanza di informazioni, l’assenza di scuse, la sporcizia nelle toilette e tutto il resto. Chissà se l’ufficio stampa o qualche dirigente delle Ferrovie mi daranno, gentilmente, una spiegazione.
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cesare@lamescolanza.com