OGGI VI DICO CHE… MALDICENZE E CATTIVERIE

“Quand’anche foste casta come il ghiaccio, e pura come la neve, non sfuggireste per questo alla calunnia.” (William Shakespeare)
“Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Quindi: vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore: ciò che vuoi. La vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Quindi: canta, ridi, balla, ama e vivi intensamente ogni momento della tua vita, prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi.” (Charlie Chaplin)
“Perché si sente continuamente parlare male del prossimo? Tutti credono di rimetterci qualcosa di proprio se riconoscono negli altri il minimo merito.” (Johann Wolfgang Goethe)

ATTUALIZZANDO… IL CASO PAOLA PEREGO

paola peregoNon sempre le malignità hanno un fine, sono molto numerose le creature umane che pensano e commettono cattiverie solo per il gusto di farlo. Nel caso di Paola Perego, su Rai Uno, la malignità di una decisione presa dai vertici di Viale Mazzini ha, invece, un fine ben preciso, forse due. Il primo mi sembra trasparente: la presidentessa Monica Maggioni e il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, con la loro brutale decisione, ritengono di ricostruirsi una credibilità, nel nome dei doveri del servizio pubblico. La Rai – non solo adesso, ma forse più delle passate stagioni – ignora quasi totalmente il suo ruolo istituzionale, quello di svolgere un servizio pubblico. Per di più, è afflitta da continue polemiche, per non dire scandalose rivelazioni, su una serie di sperperi, che contribuiscono ad un deficit insostenibile davanti all’ opinione pubblica. C’è da considerare infatti che la Rai è l’azienda che gode dei vantaggi di una parte cospicua del canone obbligatorio, inflitto attraverso la bolletta dell’Enel. I fatti sono noti: Paola Perego e gli autori di “Parliamone sabato”, un programma pomeridiano su Rai Uno, hanno commesso l’imprudenza di proporre un dibattito scottante: la tendenza, vera o presunta, dei maschi italiani a rapporti sentimentali e al matrimonio con ragazze dell’Est. A me è sembrato che la trasmissione fosse impostata su un evidente riferimento lieve, ironico. Come maschio, ho pensato, divertendomi, che fossero i maschi a fare, come ha detto qualcuno, la figura dei bietoloni. Invece, apriti cielo! Sui social network sono esplose le esternazioni delle sempre indignate femministe. Non potevano mancare Laura Boldrini, sempre puntuale in queste occasioni, e molti politici. Il tabù affrontato, anche se con il sorriso sulle labbra, dal team del programma incriminato, ha un nome preciso: sessismo, femminismo. A questo punto Maggioni e Campo Dall’Orto hanno deciso di chiudere il programma, dichiarando, con espressioni degne di migliori cause, il loro sdegno per la “grave” trasgressione commessa da Paola e dalla sua squadra.
Il secondo fine, da indiscrezioni, è la volontà di sferrare un pugno, un colpo mancino a Lucio Presta, marito di Paola, procuratore di molte star e protagonista nel mondo televisivo. Si vedrà. Presumo, se così è, che troveranno pane per i loro denti: Lucio ha un carattere pugnace, non è uno che incassi senza reagire. Ma, forse, così non è. Dunque fermiamoci al punto cruciale: se Maggioni e Campo Dall’Orto avessero davvero voglia di sostenere i doveri delle ragioni del servizio pubblico, siamo pronti a fornire loro un elenco minuzioso. Non lo facciamo qui perché sarebbe troppo lungo. D’altra parte, sono sicuro che i due massimi dirigenti di viale Mazzini e tutti i miei lettori conoscono benissimo questa lista di regole spesso disinvoltamente trascurate.

IL MERITO DI SELVAGGIA LUCARELLI

Selvaggia_Lucarelli_1Nel coro dei tanti indignati comuni e speciali, non poteva non esserci Massimo Gramellini, con la sua rubrica sul Corriere della Sera. E tante altre piccole e grandi firme. E, pissi pissi bau bau, tanti colleghi invidiosi di Paola e di Lucio: dietro le quinte però, non sono usciti allo scoperto. Un riconoscimento, invece, vorrei dedicarlo a Selvaggia Lucarelli, che in TV e su “Il Fatto Quotidiano” conferma di essere una donna pensante, di mente libera, senza bisogno del coro di femministe in missione continua. Ho letto con attenzione il suo commento. Da una parte dice, per il contenuto del programma, che sono state proposte alcune scemenze. Ma, soprattutto, insiste sulla inadeguatezza, la sproporzionata severità del provvedimento assunto – la chiusura – dai vertici Rai. Che diamine, si spinge a dire: quasi quasi mi aspettavo che Lucio fosse sanzionato con l’evirazione chimica e Paola con l’estradizione nella Corea del Nord. Titolo esplicito de Il Fatto:”Va bene le ragazze dell’Est, ma qui si sta esagerando”. Maggioni e Campo Dall’Orto pensano che i telespettatori siano scemi e non si accorgano dell’esagerazione? E cosa dicono a tutti i lavoratori impiegati nel programma, rimasti senza lavoro per un ingiustificabile colpo di teatro? A proposito, mi hanno segnalato un ennesimo scempio di buongusto di Massimo Giletti nel programma “L’Arena” che temerariamente gli inventai io qualche anno fa. Non lo seguo più, Giletti, quindi non posso commentare nulla (solo prendere nota).

REPETITA NON IUVANT

repetita non iuvantSolo per curiosità, perché il tema cruciale è l’indisponente arroganza dei vertici Rai – instisto – vorrei ricordare che la lista di elogi per le ragazze dell’Est era stata già compilata e proposta da un sito satirico “OltreUomo”. È, con minore ironia, con identiche intenzioni un piccolo dibattito sull’argomento, alcuni anni fa era già apparso su “La vita in diretta”, conduttore Michele Cucuzza, capostruttura Daniel Toaff.

VITTORIA LEONE, MALDICENZE E CALUNNIOSITÀ CON FINI POLITICI

vittoria leoneDomenica, su “La Verità”, ho pubblicato un ritratto dell’ex Presidente della Repubblica, Giovanni Leone, incentrato – con le mie sincere scuse – alla campagna di ostilità, e anche di odio, di cui fu vittima, con lo scopo di farlo decadere dal suo prestigioso incarico al Quirinale. Già in precedenza, a livello di portinerie e insinuazioni anonime, sua moglie, la bellissima Vittoria Michitto, era entrata nel mirino dei calunniatori d’ogni provenienza. Si è scoperto che, addirittura, i servizi segreti spiavano incessantemente la coppia, allo scopo di poter trovare qualcosa che consentisse scandalose rivelazioni e l’impeachment del presidente. Mai nessun riscontro. Ricordo, solo per divertimento degli lettori, due episodi. Il primo: Leone era il beniamino del suo maestro Enrico De Nicola, che fu testimone delle nozze con Vittoria e regalò le fedi nunziali alla coppia. Disse però, nell’occasione: “I politici farebbero bene a non sposarsi…”. Il secondo: John Fitzgerald Kennedy, presidente degli Stati Uniti e famoso seduttore (tra le sue conquiste anche Marilyn Monroe) incontrò Vittoria Leone in un’occasione ufficiale. Colpito dalla bellezza della nostra First Lady, le disse: “Adesso capisco la fortuna che ha avuto il Presidente sposando una donna bella come lei…” e Vittoria, napoletana e con la battuta pronta, lo mise subito a posto:” Forse lei non conosce le qualità di mio marito…”.
Colgo l’occasione per precisare che i colpevoli del caso Lockheed, in cui ingiustamente tentarono di coinvolgere Leone, furono individuati. Mario Tanassi, ex ministro e deputato in carica, fu condannato a due anni e 4 mesi per corruzione aggravata, insieme con i fratelli Antonio e Ovidio Lefebvre e il presidente di Finmeccanica, Camillo Crociani, latitante fino alla morte. Condannato ad un anno e 9 mesi il generale Duilio Fanali, assolto invece l’ex ministro Luigi Gui. Leone, un insigne giurista e un politico integerrimo, non c’entrava proprio niente.

 cesare@lamescolanza.com

21.03.2017