OGGI VI DICO CHE… MA COS’E’ LA FELICITA’

“La felicità è svegliarsi ogni mattina con un desiderio” (Monica Vitti,  in un’intervista a Raidue, una quindicina di anni fa).

ATTUALIZZANDO… ANCHE SE I DESIDERI NON SONO REALIZZATI

Monica VittiAmmiro da sempre Monica Vitti, grandissima attrice sia nei film di Michelangelo Antonioni sia in quelli dei maestri della commedia all’italiana: purtroppo non ho mai avuto il privilegio di conoscerla a fondo: solo incontri superficiali, in occasioni pubbliche e affollate, dove non è mai possibile guardarsi negli occhi. Tra i tanti suoi bellissimi film, penso che il più brillante sia stato uno, relativamente poco conosciuto, “Ti ho sposato per allegria”. Ho ricordato la sua battuta sulla felicità, propostami da un intelligente e sensibile amico, Agazio Loiero, perché è affine ai sentimenti che mi hanno portato a fondare e lanciare “Socrate” – leggetemi, se avete pazienza, qui sotto.

SOCRATE, IL MOVIMENTO DI OPINIONE CHE DA’ UN SENSO ALLA MIA VECCHIAIA

socrate

Alla battuta di Monica Vitti aggiungo: non è importante che il desiderio con cui, ogni mattina, augurabilmente ci svegliamo. E’ importante che il desiderio sia condiviso e proteso a rendere migliore la società in cui viviamo. E non è importante realizzarlo, perché a volte è impossibile: è importante battersi perché il desiderio si realizzi. Per ora, “Socrate” (il movimento di opinione senza fine di lucro, a sostegno del merito, contro la rassegnazione e tutti i pregiudizi) è un’utopia. Ma le utopie, i sogni, le speranze aiutano a vivere. “Socrate” rende migliore la mia vita, occupa i giorni della mia vecchiaia, rende migliore – ne sono sicuro – la vita di coloro che hanno aderito, con evidente entusiasmo. Abbiamo quattromila adesioni, in poche settimane: temo che una certa percentuale sia originata da una bonaria solidarietà, superficiale, lieve. Sono le adesioni che arrivano dai social network. Mi auguro che gli aderenti di oggi e di domani credano nell’unico valore aggregante: il sostegno del merito, il rifiuto della rassegnazione, l’abbattimento dei pregiudizi che ci dividono. Non mi interessano diverse appartenenze (politica, religione, ideologie, razza, senso, livello culturale, inclinazioni sessuali, eccetera…). Mi interessa che coloro che aderiscono a “Socrate” siano uniti da queste convinzioni: bisogna recuperare il valore del merito e impegnarsi affinchè ai ruoli di responsabilità nella politica, in genere nella classe dirigente, nell’ amministrazione pubblica giungano persone meritevoli, in modo trasparente e persuasivo; bisogna lottare contro la rassegnazione che ci induce ad accettare e a subire il peggio; bisogna non fermarsi di fronte ai pregiudizi, che frenano la nostra intelligenza, la tolleranza, il confronto, la solidarietà.

PICCOLI ESEMPI DI PREGIUDIZI DA ABBATTERE. APPELLO AI CALABRESI E AI LIGURI

gossip

Sono di origine calabrese (Cosenza) e genovese di adozione. Per esemplificare, vi confido: in Calabria sono considerato genovese, con pregiudizi verso la presunta avarizia ligure; a Genova sono considerato non solo permaloso, arrogante, prepotente (difetti caratteriali attribuiti ai calabresi), ma anche un sospetto appartenente a una regione marchiata dalla ‘ndrangheta. Ebbene, vi assicuro che i genovesi e i liguri, per come li ho conosciuti io, non sono affatto avari, ma “attenti”, intelligenti e accorti nella gestione del denaro: quanto mi sarebbe piaciuto acquisire queste importanti qualità! Non a caso i genovesi sono ai primi posti nelle classifiche delle iniziative, se trasparenti e convincenti, ideate e lanciate per beneficenza. E i calabresi non sono malfattori, il malaffare com’è noto, è un tumore italiano, ha trovato terreno fertile in tante altre regioni, a Roma e nel Lazio, a Milano e in Lombardia, e così via… I calabresi hanno conquistato, per i loro meriti, ruoli importanti in ogni settore della società: per la volontà, l’orgoglio, la determinazione, l’intelligenza. Faccio appello ai calabresi e ai liguri (ma con criteri e aspettative simili mi rivolgo ai siciliani, ai pugliesi…) affinchè vogliano unirsi a “Socrate”, per lottare contro l’abbattimento dei pregiudizi che tormentano quelle magnifiche regioni.

PERCHE’ SOCRATE NON PUO’ APPROVARE MARONI, TOTI E ZAIA

Roberto maroni

Nelle ultime ore i presidenti della Regione Lombardia, Liguria e Veneto si dichiarano intenzionati ad adottare misure punitive (economicamente) e afflittive, restrittive, verso i sindaci che non accettino l’ordine di stop all’accoglienza dei migranti. Bisogna essere chiari, su questo punto. La priorità, in questo caso, non è quella di affrontare il problema delle migrazioni, che sta assumendo dimensioni bibliche, inaspettate e forse – speriamo di no – non gestibili e inarrestabili. Ci sono molte scuole di pensiero e autorevoli opinioni su come sia possibile affrontare questo immenso e complesso dramma, esploso nel secolo scorso e in questi primi quindici anni del terzo millennio. Non voglio dire che sia giusto aprire un infinito dibattito, probabilmente come sempre tormentato da chiacchiere, velleità e strumentalizzazioni politiche. No: bisogna arrivare rapidamente a misure concrete, europee e mondiali, per risolvere il problema – anzi tutti i problemi connessi. E qui si misurerà la consistenza, lo spessore, la qualità e la capacità del nostro governo,

TRE BUONI MOTIVI PER DIRE NO A LOMBARDIA, VENETO E LIGURIA

Luca Zaia

Dico – preliminarmente – che non è accettabile, prima di ogni altra considerazione, la linea anti-Stato di Lombardia, Veneto e Liguria. Spetta allo Stato, dunque al governo e alle autorità centrali, stabilire la linea da seguire. A meno di non voler distruggere definitivamente il senso e il valore delle istituzioni. Mi permetto di ricordare il valore simbolico della figura di Socrate a cui ci ispiriamo: fu condannato a morte per le sue contestazioni verso le istituzioni, successivamente i giudici si pentirono e fecero sapere che erano disponibili a chiudere gli occhi e a consentirgli di fuggire dal carcere; anche gli amici e seguaci di Socrate, e perfino i guardiani del carcere si batterono affinché il filosofo fuggisse. Ma Socrate si oppose e scelse di morire: “Contesto le istituzioni, ma ne rispetto il ruolo e la sentenza”, questo – in sintesi – il suo nobile esempio di cittadino tanto libero quanto coerente e coraggioso. Questo è il primo motivo per cui non possiamo approvare l’exploit di Maroni e dei suoi due alleati. Il secondo motivo è che la loro iniziativa punitiva è velleitaria! Volete togliere i contributi economici ai sindaci ribelli? Ma lo Stato, sperando che ne esista ancora qualche brandello, attraverso il governo centrale toglierà alle vostre regioni i contributi economici stabiliti dal governo. (Per la verità, esisterebbe un terzo motivo per cancellare i tre presidenti… Le Regioni, come da tempo sostengono il mio amico Vittorio Feltri e tanti illustri opinionisti e giuristi, ma anche politici, non hanno più ragione di esistere. Si sono rivelati carrozzoni travolti da corruzione, sprechi e odiose burocrazie, del tutto inefficienti verso le esigenze dei cittadini).

cesare@lamescolanza.com Si pregano tutti i lettori, in particolare quelli desiderosi di aderire al movimento di opinione “Socrate”a sostegno del merito e contro la rassegnazione  i pregiudizi, di scrivere a questo indirizzo: Lanza risponderà privatamente o pubblicamente, qui. Con le adesioni aggiungete nome e cognome, città di abitazione, se possibile età e lavoro, ogni riferimento utile per le comunicazioni. La privacy sarà rispettata per tutti.

08.06.15