OGGI VI DICO CHE… L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DI ROSSELLA

“Ludovica Cordero di Montezemolo crea  gioielli molto affascinanti.  Tantissime aristocratiche sono innamorate di questi bracciali, collier, anelli, adatti alle belle signore”. (Carlo Rossella, “Alta società”, rubrica de “Il Foglio”, mercoledì 28 ottobre 2015)

ATTUALIZZANDO… LA COMPLESSA FUTILITÀ DI CARLETTO

Carlo RossellaDiciamo la verità, Rossella 2000 si presta sempre a commenti variegati. Ecco i miei: 1. Dopo averlo letto, la giornata mi sembra più Serena, esse rigorosamente maiuscola. 2. Non vado nei salotti, ma se frequentassi l’alta società potrei citare questa preziosa informazione, mostrandomi bene informato. Potrei farlo in treno o al bar, ma ho paura che mi rispondano con un genuino vaffa, per me e per lui. 3. Se i gioielli fossero creati da una qualsiasi Enrichetta Rossi anziché dalla Montezemolo (Luca è uno degli amici più cari di Rossella O’Hara), meriterebbero comunque una citazione? 4. Interessante la generosa concessione del nostro prediletto rubrichista: i gioielli piacerebbero anche alle “non” aristocratiche e alle “non” belle signore… Ci vorrebbe un approfondimento. Quali sono i criteri del pensatore, se volesse distinguere l’umanità femminile tra donne aristocratiche e no, belle e no. Di aristocrazia non mi intendo granché, ma per me le donne sono tutte belle. Sbaglio?

Infine, un’ammirazione personale già fatta, senza successo. Aspetto da anni che Carletto onori una scommessa perduta, a proposito di un risultato elettorale. Marco Benedetto, coautore dell’incauta previsione, un giorno si era offerto di invitarci a un lunch, per me impreziosito da una imperdibile focaccia al formaggio. Carletto aveva accettato, poi mezz’ora prima se l’è squagliata all’inglese. Mai più sentito. Ma si usa così, nell’alta società?

E LA TRASPARENTE FUTILITÀ DI GILETTI

massimo-gilettiNon sempre mi trovo d’accordo con Aldo Grasso, il celebre critico televisivo del “Corriere della sera” (li lo volle il mio amico Giulio Anselmi). Mi irrita a volte l’alterigia sprezzante dei suoi giudizi. Ma quando sono d’accordo, quando nei suoi pezzi prevale l ‘ironia, sottoscriverei anche le virgole. È il caso di oggi: bersaglio della recensione è Massimo Giletti, sfacciato “soldato” in un programma che lo vede avventurarsi in Kurdistan, al seguito dei nostri militi (“che non si vedono mai in faccia”). Probabile che Giletti, più abile nelle manipolazioni dei dibattiti all’“Arena” piuttosto che nei reportage di guerra, si illuda così di proporsi affine a Oriana Fallaci… Grasso sorvolando bonariamente, ma lo coglie in fallo in un’ambigua ruffianata verso il presidente della Rai Monica Maggioni (lei si, ex eccellente reporter dai fronti di guerra in Medio Oriente) e il dg Antonio Campo Dall’Orto. Delizioso. Daje Max, che ce la fai…

TESTINO HA FOTOGRAFATO LA GRAZIA DI MARISELA FEDERICI

IMG_7066In questa fotografia potete ammirare Marisela Federici, vezzosamente su un divano della sua villa sull’Appia, “La Furibonda”. C’era anche (tre mesi fa) il celebre fotografo Mario Testino, autore dell’immagine. La foto  però è arrivata a Marisela solo pochi giorni fa, in un grande pacco per posta. Testino, peruviano, ha trovato a “La Furibonda” alcuni suoi compaesani nel personale di casa di Marisela, hanno cucinato per lui patate alla Huancaina e un  menu pieno di folklore latino… Mario Testino, con verve è di una semplicità contagiosa, ha cantato con i commensali vecchie canzoni sudamericane facendo venire a Marisela, venezuelana, la  nostalgia del mondo sudamericano.

Perché pubblico questa fotografia? Ricorderete (forse) che con insistenza ho invitato la mia amica a lasciare per un giorno i pranzi e le cene della mangione snob e a seguirmi in un’osteria popolaresca, per una genuina amatriciana snella. Lei ha detto che verrà, ma agghindata così. Il vestito di chiffon è firmato dal mitico Lancetti.

cesare@lamescolanza.com

28.10.2015