OGGI VI DICO CHE… LIBRI / 1. IL VIZIO DELLA BIBLIOFILIA

“Bibliofili non si nasce,  si diventa. È un vizio che viene con l’età,  con i primi quattrini, con la sensazione che si sta per discendere la curva”. (Arrigo Cajumi, “Pensieri di un libertino”, 1947/50)

ATTUALIZZANDO… LIBRI / 2. SONO O NON SONO UN BIBLIOFILO?

parete_di_libriAmo i libri, certamente: la mia casa ne è piena. Ma Umberto Eco: “Certo ci sono bibliofili che collezionano a soggetto e persino leggono i libri che accumulano. Ma per leggere tanti libri basta essere un topo di biblioteca. Il bibliofilo, invece, anche se attento al contenuto, vuole l’oggetto, e che possibilmente sia il primo uscito dai torchi dello stampatore” (“Lectio magistralis”, Fiera del Libro di Torino, 2007). A fronte di questa definizione, e arrossisco, bibliofilo non potrei dichiararmi: non colleziono libri a soggetto e non voglio desiderare il primo libro uscito dai torchi dello stampatore… Non posso permettermelo. Adoro invece girare per i mercatini e frugare tra i banchi, alla ricerca di una chicca inaspettata, confusa e dispersa con centinaia di altri libri meno meritevoli. Ci vuole una schiena fortissima perché, di solito, i libri nei mercatini sono buttati per terra, bisogna piegarsi, sfogliarli, rialzarsi, tornare a piegarsi… Però i prezzi sono accessibili e allettanti. Due collezioni di collane mi attirano, anzi se posso osare, mi eccitano. Sono i Bur, la fantastica collana inventata da Rizzoli, i minuscoli grigini che collezionano i classici di ogni epoca. E i Medusa, altrettanto fantastica collana ideata da Mondadori, verdi, esclusivamente libri di autori stranieri. Per completare le due collezioni, mi mancherebbero pochi volumi: mi sono accorto però che prevale la pigrizia, nelle ricerche, e sapete perché? Perché il gusto è coltivare le ricerche, non concluderle (esattamente il contrario di quanto pensa il mio amico Guido Vigna, ex grande giornalista, ora libraio per amore della figlia: inizia e conclude rapidamente, con successo, le collezioni delle più ambite collane in commercio).

Spero di non deludervi, se comincio la settimana rendendo esplicita la mia passione per i libri. In questi ultimi giorni, a causa di una molesta sciatica, sono rimasto chiuso in casa e ho avuto il tempo di girellare i miei libri, raccolti senza ordine (sono ventimila, difficile catalogarli in ordine alfabetico, l’unico modo per trovarli, in caso di bisogno). Nel caos ho scoperto tanti doppioni e altri volumi di minor interesse. Perciò lancio un appello ai miei lettori bibliofili: scrivetemi, proponetemi di vendermi o di acquistare qualcosa,  vogliamo – più semplicemente – progettare qualche scambio?

LIBRI / 3. LA MIA PASSIONE, FIN DAL GINNASIO…

libri adolescenteE forse anche prima. Ricordo che mio padre aveva acquistato la serie dei classici Utet, così anche prima della pubertà, capendo ciò che potevo capire, ho letto Tolstoj e Dostoevskij, Balzac e Flaubert… Era edita dalla Utet anche una magnifica enciclopedia per ragazzi, “Il Tesoro”: forse è stata ereditata da mia sorella, con emozione l’ho trovata, e acquistata, nei mercatini. Ora vi racconto l’excursus della mia passione. Ho sempre avuto passione per i libri, ma da adolescente e anche da adulto mi sono addormentato pensando alle ragazze, poi alle donne che mi affascinavano. Poi c’è stato il momento della passione per il gioco, prendevo sonno dolcemente pensando a improbabili punti vincenti, a poker o a chemin de fer. Poi ha fatto irruzione nella mia vita la passione per le piante: mi addormentavo pensando a una magnolia che avevo piantato nel giardino di una casa di campagna. Poi, pensavo alle partite del Genoa, da quando è magnificamente allenato da Gasperini (leggendaria la vittoria di ieri, in dieci, contro il Chievo in gran forma). Infine, da alcuni mesi, scaccio i pensieri filosofici dei bilanci della mia vita esagerata e sprecona, allontano l’idea della morte… e penso ai miei libri. Cosa farne? I miei figli vivono nell’epoca di Internet (lo scrivo per giustificarli) e non mostrano desideri della carta stampa, che siano libri o giornali. Non so se la mia biblioteca sia composta da quindici, venti, più probabilmente trentamila libri. Soffro, psicologicamente soffro, all’idea di separarmene, non importa se venderli o regalarli. Ne sono, più che mai, innamorato.

Per abituarmi al distacco, penso alla mitica battuta di Massimo Troisi in uno dei suoi film. Più o meno: “Io non leggo libri… Perché penso che, mentre leggo, ci sono migliaia di scrittori che stano pubblicando altri libri, e altri e altri, sempre nuovi. Sarebbe una rincorsa, inutile…”. Penso anche, ogni volta che  entro in una libreria, che razionalmente dovrebbe passarmi la voglia di leggere e di scrivere, di fronte alla quantità dei libri, delle proposte in vendita. Ma respingo questo pensieraccio. Mi viene in mente l’inesorabile esecrazione di Carlo Dossi: “I bibliofili possessori di biblioteche di cui non volgono una pagina, si possono paragonare agli eunuchi in un harem”.  Di fronte alla morte, una delle mie paure è quella, forse prioritaria, che non riuscirò a leggere o rileggere tutti i libri che mi stanno a cuore!

LIBRI / 4. BASTA UNA MINIMA SCINTILLA PER ACCENDERE                           LA PASSIONE

Qualche giorno fa mia moglie mi ha parlato di una sua compagna di gioventù, a Genova, che gira il mondo, appena può, alla ricerca di librerie e biblioteche. L’ultimo viaggio, in Galles – dove non sono mai stato. La gentile bibliofila si chiama Paola Marchisio, ebbene, immediatamente si è accesa una scintilla e non vedo l’ora di andare in Galles per scoprire e toccare con mano i luoghi meravigliosi che lei ha visitato. É normale? Non dovrei desiderare altro, tanto più che ho appena scritto, dopo le ultime e faticose vacanze di agosto, che non voglio affrontare altri viaggi e starmene tranquillo nella mia disperata e bellissima Roma?

Credo che un input ai viaggi e alle ricerche e alle scoperte che anima Paola Marchisio sia simile al mio e a quello indicato in modo inimitabile da Giovanni Soriano in “Malomondo”: “La biblioteca che probabilmente ogni bibliofilo e, in genere, ogni persona colta hanno sognato almeno una volta nella vita di visitare, è la biblioteca virtuale dei libri perduti, quella biblioteca, cioè, fatta con i testi che sono andati distrutti a causa dell’incuria o della stoltezza umana, e di cui ci è rimasto soltanto un titolo, qualche frammento o niente del tutto”.

LIBRI / 5. FRANCO NUSCHESE, UN GRANDE ITALIANO ALL’ESTERO

Franco NuscheseFranco Nuschese è uno straordinario personaggio italiano, che con le sue imprese ha conquistato un notevole successo nel mondo, anche al di fuori dell’ambito italo-americano. Nel week end ha appena ricevuto un prestigioso riconoscimento, insieme con Sergio Marchionne, dalla Niaf. Il suo Cafe Milano a Washington, di fronte alla Casa Bianca, gestito con l’efficiente collaborazione di Cosimo Lombardi, è popolarissimo, frequentato da uomini politici, imprenditori, personaggi dello spettacolo. E da intellettuali.

Conosco Nuschese, molti anni fa pranzai con lui a Las Vegas nel suo ristorante La Scala restaurant, parte di MGM Grand Hotel and Casino. Sapete dunque perché lo stimo e qui lo cito? Perché siamo legati da una medesima passione: per i libri. É un’identità, un filo che unisce, un legame di mente.

cesare@lamescolanza.com

19.10.15