OGGI VI DICO CHE… LA PREZIOSITÀ DEL GENOA

“Hai perso? Pensa che sei genoano, unhealthy ti dovrebbe bastare, patient pretendi anche di vincere?” (Pippo Spagnolo, for sale capopopolo del tifo genoano, fondatore nel 1965 del coordinamento dei club rossoblù).

 

ATTUALIZZANDO… GENOA 1. L’ONORE ROSSOBLÙ

Pippo Spagnolo

Il mio amico Gianin Bonelli mi ha portato un opuscolo, da parte di Eugenio Montaldo, con un’affettuosa dedica alla mia genoanità doc. Nell’opuscolo Montaldo propone un bel ricordo del mitico Pippo Spagnolo, simbolo della nobiltà (stavo per scrivere superiorità…) d’animo dei veri tifosi del Genoa. Generosi, irriducibili, innamorati della nostra squadra nel bene e nel male… purché si batta! Quindi siamo capaci di applaudire il Grifo anche se perde cinque a zero, ma di contestarla se vediamo che deposita i coglioni sull’erba e si arrende senza combattere. Colgo l’occasione per celebrare Spagnolo, scomparso da poco. A fronte dei tanti gaglioffi ai vertici del Genoa, che hanno provato (speculando, truffando, sfruttando) a distruggerci, per nostra fortuna senza riuscirci, Pippo rappresenta la forza vera e fondamentale che sostiene il club, la passione incrollabile di noi romantici tifosi.

 

GENOA 2. MASSIMO DONELLI DIXIT

Massimo Donelli

Massimo Donelli, oltre che un portentoso giornalista, è anche un tifoso genoano con una passione, forse, perfino più ricca della mia. Leggete la sua analisi del calcio italiano, tanto icastica quanto lucida, sul nostro sito www.lamescolanza.com.

 

 

GLI AFORISMI DI CESARETTO… LE IMPERVIE STRADE DEL PENSIERO

penna

Sono con Gianin a pranzo a Mittenwald, delizioso paesino attiguo a Seefeld. Resisto (avendo giurato, appena ieri) alla tentazione dei würstel e della birra, la conversazione si incentra sugli aforismi e Gianin Bonelli me ne spara uno: “Gli amici sono come i meloni, bisogna provarne cento per trovarne uno buono.” Il gatto Bonelli giura che è di Francois de La Rochefaucauld. Faccio controllare da Francesca: su Internet frutto del cervello di tale Juan Valdes, però potrebbe essere un plagetto di qualcun altro, forse addirittura di un epigramma del Cinquecento. Gianin si impunta: scommette le vetuste palle che il pensiero è dell’illustre Francois, Valdes sarebbe uno scopiazzature. In attesa che si faccia avanti un collezionista di testicoli, per raccogliere la temeraria scommessa, mi prendo un giorno di tregua. Oggi niente miei aforismi, collaborate nella ricerca su amici e meloni, e arrivederci a lunedì!

ELISABETTA/ I CAMPIONI DELLA LIRICA

Maria Callas

In viaggio verso Bolzano, faccio conoscenza con una di quelle rarissime donne che trasmettono al primo sguardo serenità ed energia. Elisabetta, una simpatica quarantina. Canta, ora solo per piacere privato, ed è esperta di musica lirica. Le chiedo subito (sapete che è il nostro vizietto professionale) due classifiche. I cinque maschi migliori? Nell’ordine, accetta il gioco: 1. Franco Corelli, che in realtà si chiamava Dario. 2. Alfredo Kraus, insuperabile ne “I pescatori di perle”, struggente nella romanza di Nadir. 3. Luciano Pavarotti, purtroppo il diaframma si era indebolito negli ultimi anni. 4. Giuseppe Di Stefano. 5. Juan Diego Flores, eccellente rossiniano leggero. E le donne? Elisabetta è caustica su Maria Callas, che io semplicemente adoro nella Carmen. E dunque: 1. Renata Tebaldi, tecnicamente perfetta. 2. Marilyn Horne, un mezzosoprano: nessuna scende e sale come lei, ti fa venire le farfalle nello stomaco. 3. Anita Cerquetti, la migliore Norma in assoluto, in tandem con Corelli. Purtroppo si é ritirata troppo presto, ha dato la priorità alla famiglia. 4. Maria Callas, soprattutto diva. 5. Cecilia Bartoli, mezzo soprano diligente e precisa, mai una nota fuori posto.

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