OGGI VI DICO CHE… IL LUPO

“In fondo al cuore sapeva (o credeva di sapere) di non essere veramente un uomo, ma un lupo venuto dalla steppa.” (Hermann Hesse)

“Si può passar sopra a un morso di lupo, ma non a un morso di pecora.” (James Joyce)

“Il lupo non si preoccupa di quante siano le pecore.”  (Publio Virginio Marone)

“Tutti conosciamo la versione di Cappuccetto Rosso e nessuno conosce quella del lupo. Forse ci parlerebbe di solitudine e di orgoglio, di lune favolose e di boschi cancellati dagli uomini.”
(Fabrizio Caramagna, scrittore)

“Il lupo cambia il pelo, non il vizio. L’uomo, neanche il pelo.” (Roberto Gervaso)

ATTUALIZZANDO… MA CHE SALUTI SONO?

Abbracciarsi forte o in bocca al lupo? Preferibile salutarsi – direi – in modo meno banale: una maggior proprietà di linguaggio gioverebbe molto alle nostre relazioni. Ieri vi ho proposto qualche riflessione su insopportabili frasi fatte (“Mi saluti la signora”, “Tante belle cose”) e inaspettatamente ho ricevuto un mucchietto di commenti per sms e via email. Quindi, appena possibile, tornerò su questo argomento. Vero che “le abitudini rendono la vita meno eroica ma più comoda”(Roberto Gervaso). Ma insomma…

QUANTI ABBRACCI ESAGERATI…

Oggi vorrei dare la precedenza a un amico, estendendo le riflessioni, come ho detto, a una maggior ricercatezza per il linguaggio. Il mio amico (e collaboratore) si chiama Tiziano Rapaná: mi scrive che, nella moda facile e banale di salutarsi, emergono sempre più irresistibili “un abbraccio” e “in bocca al lupo”. Espressioni insopportabili, dice, indignato. Concordo, anche con Jonesco “la banalità è sintomo di non comunicazione. L’uomo si nasconde dietro i suoi cliché”.

INSOPPORTABILE, PERÒ…

Ma attenzione: “la lingua è un’impronta, l’impronta maggiore della nostra condizione umana” (Octavio Paz). Se abolissimo per legge (perché no?) “un abbraccio”, mezzo mondo si troverebbe a disagio. I sondaggi – ormai i sondaggi si moltiplicano su tutto e tutti – assicurano infatti che abbracciarsi, per fortuna solo virtualmente, è la forma di saluto più diffuso, naturalmente dopo il semplice “ciao”.

 

“CIAO” INTRAMONTABILE, MA SI AFFACCIA CIAONE…

Vogliamo davvero questo? Certo “ciao” (insidiato da un sempre più frequente e fastidioso “ciaone”, Dio ce ne liberi!) è sempre meglio che abbracciarsi: tanto più che, alla fine di un messaggino o di una lettera, molti (troppi?) pochi si accontentano di un abbraccio semplice, ma lo inviano grande, grandissimo e perfino forte, fortissimo. Non sarà soffocante?

 

IN BOCCA AL LUPO? SE MAI, EVVIVA…

Quanto a “in bocca al lupo”, peggio mi sento e spero che intervengano le associazioni a tutela degli animali. Il saluto prevede per scaramanzia una risposta cruda, “crepi il lupo”, e non sono affatto d’accordo. Perché i lupi, che certamente si infischiano dei nostri saluti, dovrebbero crepare? Al minimo, consiglio di optare per “viva il lupo”, se proprio vogliamo tirarli in ballo. Ma, soprattutto, dietro la frase di augurio si nasconde una notevole ignoranza.

UNA GRANDE IGNORANZA!

Si dice in bocca al lupo perché i lupi prendono in bocca i loro piccoli per proteggerli, quindi la frase di augurio è affettivamente bonaria, a tutela dei rischi e delle Insidie della vita. E rispondere, per sciocca scaramanzia, “crepi il lupo”, significa paradossalmente rinunciare alla tutela che i lupi, magnifici animali, potrebbero regalarci.

 

 

cesare@lamescolanza.com