OGGI VI DICO CHE…DELLA VALLE A SPADA TRATTA VS RENZI

“Renzi ha deluso le aspettative…” “Tra un aereo e un elicottero, che adesso lo divertono, tra un viaggio e l’altro, un caffè con la Merkel e quant’altro, quando trova il tempo per lavorare?”, “Non è andato all’assemblea di Confindustria, una stupidaggine…”, “Dice fesserie…” (Diego Della Valle, in un’intervista di mezz’ora, questo e molto altro, ieri a La7 in “In onda”).

ATTUALIZZANDO… MUSICA PER SOCRATE, MA DOBBIAMO CREDERGLI?

socrateC’è stata una gag iniziale: Gianluigi Paragone vorrebbe dare del tu a Della Valle (così, ha detto, fa in privato), il leader della Tod’s gli dà del lei, alla fine il conduttore, estenuato, si arrende: un vero spasso! Poi Della Valle si scatena con un’arringa inesorabile verso il premier, affermando che è indispensabile un cambio di governo. Che dire? Musica per “Socrate”, il nostro movimento a sostegno del merito: non a caso Della Valle, nella sua sfuriata, afferma che la meritocrazia è indispensabile, che il governo andrebbe affidato a persone competenti e capaci. Siamo d’accordo su tutto. Il problema, come ho scritto ieri, nasce da una inevitabile diffidenza: Diego cambia troppo spesso atteggiamento, alle invettive seguono sconcertanti silenzi, dunque si può credergli o dobbiamo diffidare? Se Della Valle sarà stabile e coerente, gli daremo sostegno senza riserve. In caso contrario, come abbiamo già fatto, racconteremo la nostra delusione. Della Valle dice che non vuole misurarsi in politica: gli credo. Può essere tuttavia un alfiere schietto e prezioso della scontentezza degli italiani. Ma il popolo, per credergli, ha bisogno di vederlo all’opera con continuità.

OLIMPIADI 1 /MONTEZEMOLO E GALLI DELLA LOGGIA, UN BEL CINGUETTÌO

ernesto galli della loggiaMi è stato (giustamente) rimproverato, ieri, di non aver neanche letto l’intervento di Montezemolo e di averlo tuttavia stroncato, sulla base del titolo. Ok, non si fa, e spiegherò qui sotto perché mi sono comportato in modo così ruvido. Intanto, mea culpa! Ho letto tutto. Il confronto di opinioni tra l’Ernesto e il Luca sarebbe un insopportabile, se non fosse risibile, cinguettìo tra due vecchi e astuti inquilini del Palazzo italiano. Un gioco di società, per prendere in giro noi, popolo bue. L’Ernesto come sempre scrive in mille righe ciò che potrebbe dire in dieci: da lustri pontifica così, dalle colonne del Corriere, assecondato dal direttore di turno. È un (appassito, senza profumo) fiore all’occhiello. Propone, sull’ipotesi delle Olimpiadi, il consueto rosario di riflessioni banali e prevedibili. Non sa dire, semplicemente: non si devono fare questi Giochi, è una cazzata. Oppure: ma sì, sosteniamola questa bizzarra idea, sarà un successo. No. Ex cathedra, mena il can per l’aia, pone domande e dubbi ragionevoli, apre le danze (inutili, ma così si fa, nella buona società) con il marchesino.


OLIMPIADI 2/ LA RECITA MONTEZEMOLIANA

luca cordero di montezemoloDi fronte all’Ernesto, Luchino ha quasi un’erezione: non desiderava altro che avventarsi sul Corriere, assistito presumibilmente da un ghost writer, con una serie di risposte e dissertazioni altrettanto inutili, ovvie, prevedibili, rispetto a quelle dell’insigne tuttologo! Vuole aprire, grande idea, un dibattito: come se in Italia non fossimo estenuati da dibattiti senza senso! Annuncia che fornirà cifre e documenti, quando ne sarà provvisto: non certo “a casaccio”. Assicura che Olimpiade significa economia internazionale e turismo: vuole acchiappare la Germania, nonché 800 milioni di nuovi turisti, “sfruttare un potenziale che vale decine di miliardi di euro”… Alla faccia del bicarbonato di sodio, direbbe Totò. Con quattro parole si auto assolve dal disastro di Italia 90: una curiosità, all’epoca i numeri furono dati “a casaccio”, o no? Annuncia legalità e trasparenza: non dovrebbero essere valori elementari e ovvii, in un paese normale? Infine dice, risum teneatis, che dobbiamo recuperare la fiducia nelle nostre (o nelle sue?) capacità. Su tutto questo si fonda il magnifico progetto…

OLIMPIADI 3 / E ORA VI SPIEGO PERCHÉ NEANCHE VOLEVO LEGGERE…


Immagine
Per questi motivi: 1. Non esistono possibilità che le Olimpiadi siano assegnate a Roma e all’Italia. 2. Galli della Loggia e Montezemolo sono due vecchi arnesi, non propongono idee, ma futili disquisizioni. Perché? 3. L’Ernesto deve pur scrivere qualcosa da cerchiobottista . Il Luchino è bravissimo a inseguire e ottenere poltrone per le sue natiche, mai appagate. 4. Insomma, questa farsa olimpica è l’ennesimo cazzeggio all’italiana, e questo già si sapeva, anche senza necessità di leggere i due egregi e mai consunti notabili.

 

OLIMPIADI 4/ E NON POTEVA MANCARE ALDO CAZZULLO

aldo-cazzulloInfine, Aldo Cazzullo, sul Corriere di stamattina: non poteva mancare, puntualmente si allinea sulle posizioni e le esigenze del Palazzo. Stimo Cazzullo, potenzialmente sarebbe un number one: perciò mi fa rabbia che abbia questa soggezione verso i poteri elitari. E così, dopo una doverosa citazione con inchino a Galli della Loggia, critico verso l’ipotesi delle Olimpiadi romane, esalta Montezemolo, prezzemolo di ogni ambiziosa minestra, che si batte per convincerci che siamo di fronte, questo è il tormentone, a “un’occasione da non perdere”… Cazzullo porta forse una sola idea nuova, un’opinione magica e illuminante? Macché: ripete tutto ciò che è stato detto, riconosce le pesanti contro-indicazioni, sostiene che non bisogna arrendersi al timore della corruzione e dell’inazione, in definitiva è chiaro che vuole inserirsi nel dibattito, cercando un ruolo in commedia. Dribbla il punto centrale, che non è la corruzione e l’inazione, ma: 1. le Olimpiadi, per nostra fortuna non ci saranno assegnate. 2. se miracolosamente lo fossero, gioverebbero (come é avvenuto dovunque) ad alcune lobby, per la comunità sarebbero un danno o un disastro. Quanto a Montezemolo, Cazzullo – molto bravo, se vuole, se dimentica il Palazzo – provi a rievocare cosa fu Italia 90 del giovane, all’epoca, Luchino.

TIVÙ/ PIER SILVIO, NUMBER ONE, CON GLI INTRAMONTABILI

berlusconi-piersilvio-imago--324x230_small

Ottimi colpi di Pier Silvio Berlusconi: per la prossima stagione di Mediaset ha ingaggiato Adriano Celentano, Gianni Morandi, porta in prima serata Piero Chiambretti e dà ancor più spazio a Maria De Filippi. Infine, com’é noto, si è assicurato per tre anni i diritti della Champions League. Negli ultimi due anni il carisma di Berlusconi jr è cresciuto a dismisura e ora, grazie anche a incisivi interventi politici, PS è diventato number one.

 

A MASSIMO FINI IL PREMIO MONTANELLI. UNA DOMANDA…

massimo finiChi mi segue sa che di Max ho scritto tutto il male possibile. La recente rottura di una quarantennale amicizia (forse stiamo invecchiando male) non ostacola la mia oggettività: il premio è assolutamente meritato. Una domanda, però. Nella giuria che ha premiato Fini figurano Paolo Mieli, Ferruccio de Bortoli e Giovanni Sartori. I primi due hanno diretto il Corriere due volte ciascuno: perché non hanno aperto a Massimo, opinionista scomodo perché di mente libera, le porte di via Solferino? E Sartori, con la sua autorevolezza, non poteva sostenerlo?

SINDACI / DA MARINO AD ALBERTINI

Ignazio MarinoA Roma la maggioranza dei cittadini vorrebbe (sondaggio Demos&Pi) che Marino togliesse il disturbo subito. A Milano l’ex sindaco – per quasi un decennio – Gabriele Albertini sostiene il candidato Corrado Passera. Il vecchio avanza e il nuovo affonda? Mai dire mai, nel Made in Italy.

 

cesare@lamescolanza.com Si pregano tutti i lettori, in particolare quelli desiderosi di aderire al movimento di opinione “Socrate”a sostegno del merito e contro la rassegnazione i pregiudizi, di scrivere a questo indirizzo: Lanza risponderà privatamente o pubblicamente, qui. Con le adesioni aggiungete nome e cognome, città di abitazione, se possibile età e lavoro, ogni riferimento utile per le comunicazioni. La privacy sarà rispettata per tutti.

 

 

03.07.15