OGGI VI DICO CHE… DA GIULIO CESARE A GOGOL

“Alea iacta est (il dado è tratto)”. (Giulio Cesare)

“Con le carte in mano, nel gioco, tutti gli uomini sono uguali” (Nikolaj Gogol)

ATTUALIZZANDO… VIVA LA RIFFA DI FRANCESCO!

Papa Francesco

Trascrivo del Messaggero: il Vaticano vuole finanziare i progetti destinati ai clochard con una lotteria che avrà come premi i regali fatti al Papa. Come giocatore ed esperto di gioco, nonché come persona spiritualmente e materialmente interessata a far del bene al prossimo, proclamo qui il mio assoluto entusiasmo. Di seguito l’articolo di Franca Giansoldati:

“ La riffa di Francesco per raccogliere fondi da donare ai poveri”

Il Vaticano vuole finanziare i progetti destinati ai clochard con una lotteria che avrà come premi i regali fatti al Papa

Da qualche giorno negli uffici vaticani aperti al pubblico è stata affissa una singolare locandina. «Lotteria di beneficenza per le opere di carità del Santo Padre». La riffa papale. Al di là del Tevere spiegano che l’inverno bussa alle porte e Francesco non poteva non pensare ai ‘suoi’ poveri, a quelle decine di persone, solitamente le stesse, che ogni sera, vagando raminghe, trovano momentaneo rifugio attorno a San Pietro, sotto il colonnato, sui gradini della chiesa della Traspontina, davanti alla sala stampa. L’iniziativa servirà a raccogliere fondi per finanziare progetti destinati ai clochard. Primo premio in palio una Fiat Panda 4×4, euro 5+, full optional. Naturalmente di colore bianco, perché l’auto, così come tutti gli altri premi, sono i doni che ha ricevuto il pontefice nel corso dell’anno e che lui ha deciso di sfruttare proprio per raccogliere denaro utile a iniziative di natura sociale. Secondo premio in palio, invece, è una bicicletta da corsa celeste; terzo premio un’altra bicicletta, stavolta però di colore arancio dotata di cestini; quarto premio ancora una bicicletta ma da passeggio e di colore grigio. Il quinto premio è un tandem, il sesto una videocamera digitale ad alta definizione di marca giapponese. Seguono orologi, cornici d’argento, penne pregiate, borse portadocumenti, dispositivi wireless per iPod e iPhone, una macchina da caffè della Illy. Persino un cappello bianco, modello Panama, della più nota azienda equadoregna HomeroOrtega. PREMI DI CONSOLAZIONE A questi oggetti se ne aggiungono altrettanti. Premi di consolazione: ombrelli, profumi, sciarpe, libri, cinture. Il tutto messo in palio per rendere concreti gesti d’amore e di carità. Chiunque naturalmente può partecipare e aiutare Papa Bergoglio nella sua missione: «aiutiamo i poveri». Basta solo acquistare un biglietto al costo di 10 euro negli uffici del Governatorato, nei punti in cui sono in vendita monete e francobolli, o alle poste vaticane, alla farmacia, ai musei e persino all’ufficio Pellegrini e Turisti dove si ogni giorno si registrano code chilometriche di turisti stranieri. L’estrazione avverrà l’8 gennaio 2015, sotto lo sguardo di un notaio e del cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato, uno dei più stretti collaboratori di Bergoglio, al quale il Papa si è rivolto per rendere possibile la lotteria papale. Dietro tutto questo, ancora una volta, c’è però l’elemosiniere padre Corrado Kraiewski, l’arcivescovo polacco incaricato dal pontefice di essere «la sua longa manus ». Prima di farlo vescovo venne chiamato a Santa Marta a ricevere il seguente mandato. Testuale. «Tu non sarai un vescovo da scrivania. Tu dovrai essere il prolungamento della mia mano per portare una carezza ai diseredati e agli ultimi della città. Io non posso uscire dal Vaticano ma tu sì». E così è stato. Padre Corrado da un anno gira per le periferie di Roma a bordo di una utilitaria per portare a domicilio i soldi necessari a pagare bollette o affitti scaduti, rosari, immaginette sacre. L’ultimo progetto che è stato messo in piedi dal cardinale Bertello e da padre Kraiewski è la ristrutturazione di un piccolo locale situato vicino al colonnato per dotarlo di alcune docce in modo da permettere ai barboni di lavarsi e cambiarsi. I lavori in corso saranno finiti nel giro di poco. Intanto la macchina organizzatrice della lotteria si è messa in moto mentre risuonano ancora le parole di Bergoglio durante la messa a Santa Marta. I cristiani non si possono isolare dai poveri per rifugiarsi in un «microclima ecclesiastico».

ELOGIO DEL GIOCO D’AZZARDO. NEL MIO LIBRO TROVERETE PRECEDENTI FAMOSI

elogio del gioco d'azzardo

 Nel mio ultimo librino dedicato al gioco d’azzardo, pubblicato dalla nostra casa editrice L’Attimo fuggente e poi ristampato da Cairo, troverete molti argomenti relativi alla Chiesa. Forse non tutti sanno che Pio IX, nel 1846, fece installare in Vaticano un tavolo da biliardo, l’unico gioco ammesso nella Città Santa. E tuttavia la roulette, secondo leggenda, fu invitata da un sacerdote, che voleva trarne utili entrate per la gestione della sua chiesa. Un prete americano capì al volo quanto il bingo potesse risultare prezioso, divertendo i fedeli, per raccogliere fondi a favore della sua parrocchia. Nel mio libro, non ci sono solo questi virtuosi riferimenti. Sorella Susie, una suora di New York, prosciugò le casse del college di Iona, di cui era vice presidente delle finanze, traviata dalla passione morbosa per il gioco d’azzardo: tra il 1999 e il 2009 sottrasse una montagna di denaro, ottocentocinquanta mila dollari, per bruciarli ai tavoli blackjack e davanti alle slot machines. E così via. E in Italia “Striscia la notizia” ha svelato la drammatica passione di Don Carlo Colombo per il video poker.. Il parroco di un paesino sul lago di Varese si giustificò dicendo che si dedicava a studi e ricerche sul gioco, in effetti pubblicò tre librini: “Giocomania”, “Io gioco e tu?” e “Divagazioni”. I lettori troveranno anche l’invettiva, ragionevole, del Cardinale Angelo Bagnasco contro le insidie corruttive e devastanti del gioco. E leggerete anche tanti altri episodi. Plaudo all’iniziativa del Papa. Perché, con le opportune vigilanze, il gioco può essere utilizzato per finanziare iniziative di beneficenza e di promozioni culturali. Ci sono molti precedenti. Francesco, nell’annunciare la sua lotteria finalizzata ad aiutare i clochard, stupisce ancora una volta per intelligenza e anticonformismo. Mi auguro quindi che alcune frettolose demonizzazioni, inflitte genericamente al gioco d’azzardo, possano essere riconsiderate con saggezza, se non altro per rispetto del Pontefice.

ANDREA GUERRA NEL MARSUPIO DI MATTEO RENZI

Andrea Guerra

Tutti i giornali hanno sottolineato che, nel suo recente viaggio in Australia, il nostro presidente del Consiglio ha inserito nella delegazione italiana anche Andrea Guerra, ex a.d. di Luxottica. Spiegazione ufficiale data al “Corriere della Sera”: Guerra è un grandissimo esperto di Australia. Torno sull’argomento per una puntualizzazione, anzi due. La prima: si disse che  Del Vecchio, patron di Luxottica, entrò in collisione con Guerra perché voleva spingere l’amministratore delegato ad accettare il ruolo di ministro offertogli da Renzi. E che Guerra fosse contrario alle pressioni di Del Vecchio. Anch’io propendevo per questa interpretazione. Invece, non fu così, almeno pare… Era Guerra disponibile ad entrare nel governo di Renzi e fu Del Vecchio ad innervosirsi per la tentazione  del suo manager. Boh, chissà quale sarà la verità, e quanto controversa e contorta. Fatto sta che si disse anche che Renzi restò offeso dal gran rifiuto di Guerra, e invece oggi (questa è la seconda puntualizzazione) il viaggio in Australia ci fa verificare che i rapporti tra i due sono rimasti eccellenti. Tutti contenti? Del Vecchio no, Renzi forse, Guerra certamente sì: ha incassato dieci milioni di euro come buona uscita più trentaquattro di plus valenze dalla vendita di azioni. Non è ministro, vero. Ma domani, chissà.

cesare@lamescolanza.com

18.11.14