OGGI VI DICO CHE… AMARE I LIBRI

“I libri sono l’alimento della giovinezza e la gioia della vecchiaia”. (Marco Tullio Cicerone)

ATTUALIZZANDO… KAFKA / LE VARIEGATE CATEGORIE DEGLI INVITATI

tavolo presentazioneCertamente avete esperienza dell’organizzazione di un evento privato o pubblico, come una festa di compleanno o – ieri questo è toccato a me – la presentazione di un libro. O un semplice cocktail, una mostra d’arte, una riunione di politica (quante ce ne sono oggi, in previsione delle elezioni comunali!), un recupero dei vecchi compagni di scuola o di università, gli ex alpini, i battesimi, la comunione, le nozze e via dicendo.
Provo a divertirvi con il catalogo degli invitati e dei partecipanti alla presentazione del mio libro “Nel nome di Kafka, l’assicuratore”.
Digitando www.lamescolanza.com, se vi interessa troverete le fotografie. Ci ha dato ospitalità, presso la Sala del Trono della Sede di Rappresentanza, il Banco Popolare rappresentato perfettamente (con un sobrio e incisivo, colto, prologo di benvenuto) dal Presidente Comitato Territoriale Centro Sud Sergio Marullo di Condojanni, ottimamente assistito da Maria Critelli. Quando sono arrivato, ovviamente con qualche minuto di anticipo, mi sono preoccupato: fotografi, radio e tivù erano più numerosi degli invitati. Poi la sala si è riempita di colpo: 150 posti tutti occupati, nessuna seggiola vuota, qualcuno purtroppo in piedi.
Ineccepibili e brillanti, e li ringrazio, i relatori: tre leader nel mondo delle assicurazioni (Fabio Cerchiai, Mauro Masi, Andrea Battista) e il giornalista del “Corriere della sera”, Francesco Cevasco.
Il catalogo? Una categoria è costituita da personaggi famosi, anche con incarichi di responsabilità pubblica: hanno detto che sarebbero intervenuti, e sono intervenuti: Renato Brunetta, Corrado Calabrò, Claudia Cremonini, Agazio Loiero, Luigi Bisignani, Pino Galati, Alberto Dell’Utri, Nicola Porro, Peppino Nicolini, Francesco D’Addato, Alfredo Danesi, Mario Tonucci, Daniela Vergara, Carla Pilolli, Stefano Mignanego, Maurizio Vitiello. E ancora: due famose signore della mondanità (non solo) romana, Marisela Federici e Marina Ripa Di Meana, tre amiche che hanno dato una mano all’organizzazione della serata, Maria Pia La Malfa, Paola Orefice, Silvana Distante. E ancora Giuseppe Giannone e la consorte Barbara Castellani, Sasà Toriello, Antonella Azzaroni, Pasquale Liberatore, Emer Scirè, Stefano Genovese, Paolo De Andreis, Fiammetta Iori, Piero Di Primio, Vincenzo Del Gaudio con la moglie Eleonora, Daniela Calastri, Annamaria De Angelis, Valeria Paniccia, Patrizio Di Turzi, Tommaso Martelli, e i miei compagnucci al tavolo da poker Renato Concone, Vincenzo Cultrera, Sergio Usai, Fabrizio Principato.
Altra fascia incorreggibile, che certo conoscete bene, è rappresentata dagli amici, veri o presunti, che ti giurano che non mancheranno mai per nessun motivo al mondo e puntualmente sono assenti senza neanche avvertirti. Ci sono anche quelli, di cui scrivo spesso in modo critico, che però compitamente e professionalmente avvertono di avere altri precedenti impegni: Luca di Montezemolo, Mauro Moretti… E anche quelli, in particolare le amiche donne, che in modo dolente ti danno minuziose giustificazioni per spiegare la loro improvvisa assenza, all’ultimo minuto. Però, come ho detto, il salone era stracolmo, mi chiedo cosa sarebbe potuto succedere se gran parte degli invitati, poi assenti, fossero venuti. Sono certo che tra i presenti quasi tutti siano stati attratti da Kafka e dal complicato settore delle assicurazioni, più che dal mio modesto nome… “I libri sono gli amici più tranquilli e costanti, e gli insegnanti più pazienti” (Charles William Eliot, “La vita felice”, 1896).

INTERVISTA A CAIRO / SE INTERESSA UN MIO COMMENTO…

Urbano-CairoClaudio Plazzotta per “Italia Oggi” ha intervistato Urbano Cairo. Vi interessa il mio commento? Plazzotta è uno dei giornalisti più competenti nel settore dell’informazione, Urbano Cairo è l’imprenditore più interessante di questi anni. Cairo è esploso nel settore cruciale della pubblicità, poi editore di successo, poi ha acquistato e ricostruito il Torino Calcio, poi ancora La7. Dicono che abbia il braccino corto e per strappargli un caffè lui deve essere in una giornata di buon umore. Ma che importa?
A me interessa sapere che Cairo taglia tutti i costi superflui che trova nelle sue imprese, ma non ha licenziato un solo dipendente. Mi ha detto una volta che ha impiegato alcuni anni per trovare un allenatore, Ventura, e alcuni dirigenti, capaci di collaborare con lui per le nuove fortune del Toro. A La7 sta mettendo i conti a posto, ma ancora non è riuscito a far decollare l’emittente, mentre invece è evidente il successo dei suoi giornali nazional popolari.
Cosa manca a La7? La linea critica esiste nei riguardi del premier Matteo Renzi, molti si chiedono il perché. Il problema però è che i conduttori dei programmi, fatta eccezione per Lilli Gruber, fanno politica politicante, gli ospiti – tranne poche eccezioni – rappresentano una compagnia di giro, ben gradita a qualcuno, presumo, de La7: sono sempre gli stessi. E nei dibattiti manca una vox populi esterna alla politica politicante: c’è la maggioranza, c’è l’opposizione, ma sempre all’interno della Casta, mancano i tribuni e le voci disperate del popolo vero. E i conduttori strillano più degli ospiti, per mettersi in mostra.
Il punto delicato per Cairo è questo: essere confuso dal pubblico (in fuga da alcuni programmi) con l’odiatissima classe politica, la governance e l’antigovernance che ci tortura e ci annoia in questi anni. Conclude Cairo, nell’intervista, che vuole rilanciare la tv con un programma serale condotto da Myrta Merlino, l’urlatrice number one. Il popolano, che in fondo io sono, direbbe: ma mi “facci” il piacere!

SCANDALOSO / PALLOTTA MORTIFICA TOTTI

A.S.ROMA 2013/2014Titolazione giustamente gigantesca del “Corriere dello Sport” oggi in prima pagina: “Pallotta a Totti: meglio smettere. Clamorosa rottura con il capitano. Il presidente lo scarica: il fisico non lo asseconda, non è più quello di prima”.
Ma chi è questo Pallotta, l’americano che vuole dirigere un grande club come la Roma standosene negli Stati Uniti, salvo rare incursioni, presumibilmente entrato nell’avventura calcistica solo per il desiderio di costruire uno stadio e di fare business extra calcistico? Chi è, per mortificare il più grande campione di calcio del dopoguerra, apprezzato in tutto il mondo, e da noi milioni di appassionati e tifosi? Chi è Pallotta? Me lo spiegate? Non ha ancora capito che lo stadio non glielo faranno fare mai? Di calcio non capisce niente, chi è per dire che il fisico non asseconda più Totti e che sia meglio, per lui, smettere? L’allenatore, Spalletti, un bravo tecnico senza sensibilità psicologica, sembra il braccio armato della proprietà. Oltre all’infinita classe calcistica, si sottovaluta l’astuzia e l’intelligenza di Totti. Questa storia non finirà bene, comunque al momento è il simbolo dell’arroganza e della decadenza del gioco del calcio, come noi lo abbiamo amato.

CASO REGENI / INTERVISTA SU “LA REPUBBLICA” AL PRESIDENTE EGIZIANO

giulio regeniUna grande intervista di Mario Calabresi e Gianluca Di Feo al presidente Al-Sisi: “Avrete la verità su Regeni. Prometto alla sua famiglia che troveremo gli assassini. Il rapporto tra Egitto e Italia non è mai stato così forte. Mi interrogo sulla tempistica del delitto. È cruciale chiedersi chi ha interesse a bloccare l’alleanza tra Roma e Il Cairo su energia e sicurezza. Mi rivolgo ai genitori come padre, capisco il dolore e la pena: ciò che è accaduto è terribile e inaccettabile”.
Con i complimenti a Calabresi per come sta ristrutturando il giornale, aggiungo una riflessione: mi sarebbe piaciuto che queste cose fossero state dette (ma farebbe ancora in tempo) dal nostro premier Matteo Renzi. Con altrettanta chiarezza, in un discorso pubblico alla nazione. Estendibile, nel linguaggio e nella determinazione, alla tragedia dei due lavoratori italiani trucidati il Libia. E, se Calabresi consente, mi sarebbe piaciuto leggere anche questo, su “La Repubblica”.

IL CASO MELONI / MAMMA O NON MAMMA? M’AMA, NON M’AMA…

Giorgia Meloni sarebbe un ottimo sindaco. È ridicolo che per due giorni abbiamo dovuto assistere a polemiche sulla sua gravidanza, non adatta – secondo Bertolaso – alla sua candidatura e maternità.
Il punto non è questo, il dramma per il centro destra consiste nelle divisioni dei vari capi: Berlusconi, Salvini, Meloni. Se avessero sfogliato la margherita (nessun riferimento al centro sinistra, altrettanto frantumato), Berlusconi Salvini Meloni sul quesito tradizionale “m’ama, non m’ama” e avessero raggiunto un consenso vero e forte, senza tutto questo casino, certamente la Meloni sarebbe stata una candidata potentissima. Ma oggi? C’è chi addirittura sostiene che nel centro destra abbiano manovrato le cose per lasciare il posto alla sinistra… Non ci credo. Ma se Berlusconi farà un passo indietro e ritirerà la candidatura di Bertolaso, non perderà definitivamente la faccia? E la Meloni come farà a vincere, senza il sostegno delle altre fasce del centro destra? E poi vi chiedete perché la gente preferisce starsene a casa, disgustata anziché votare.

cesare@lamescolanza.com
16.03.2016