OGGI VI DICO CHE…

“L’uomo non è libero nemmeno in sogno e anche l’immobilità della pietra non è libertà,  perché la pietra dura fino a quando il tempo non la riduce in polvere.” (Massimo Gorkij, ‘Racconti di un amore non corrisposto’)

 

 

ATTUALIZZANDO…

 

 Non sono del tutto d’accordo. Forse l’universo non è libero,  regolato com’è da leggi che non conosciamo e che non sappiamo (credenti esclusi) a chi attribuire. Comunque, esistono, oggi, uomini di mente assolutamente libera? Invito tutti a farmi qualche nome.

 

QUIRINABILI. LA GIOSTRA CONTINUA

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Scrivo dopo la terza votazione, tutti dicono che la quarta – oggi pomeriggio – potrebbe essere decisiva. Al momento sembrano rimasti in campo Romano Prodi, Stefano Rodotà e Anna Maria Cancellieri. Sulla carta, a Prodi mancano solo otto voti rispetto al quorum necessario. Ma il Prof è fortemente insidiato dalle divisioni interne al Pd, esplose drammaticamente ieri con il siluramento del candidato Marini che Bersani, dopo un accordo telefonico con Berlusconi, voleva imporre. Come tutti sanno il voto è segreto, i franchi tiratori proliferano e le defezioni eventuali all’interno del centro sinistra potrebbero essere compensate da regalini inaspettati, anche da parte del Pdl (i berlusconiani non osservanti, o critici sul diktat del Cavaliere contro l’ex presidente dell’Iri). Stasera sapremo: per quanto mi riguarda, non posso azzardare un pronostico su Prodi, che ha forti sostegni trasversali. Quanto a Rodotà e Cancellieri, mi dispiace: sarebbero ottimi presidenti, ma le loro candidature non sembrano destinate a emergere e a consolidarsi.

Se Prodi non passa, la giostra continua a girare, ma dietro l’angolo il nome più probabile è quello dello scaltrissimo D’Alema, che finora si è tenuto in silenzio, fuori dai giochi. Ma, di nuovo, potrebbe esserci un nome a sorpresa. I capricci e le follie della nostra classe politica sono senza fine, ma rinvigorite storicamente da machiavelliche fantasie e (non sempre, per fortuna) catastrofiche perversioni.

 

 

IN MORTE DI ALDO DE LUCA

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Era un compagno di lavoro e di vita, unico per correttezza, simpatia e intelligenza, senso dell’umorismo, umanità… Aldo De Luca, cronista mondano del Messaggero, è morto ieri a sessantotto anni, in maniera quasi fulminante, per motivi tuttora misteriosi. I giornali e i familiari dicono che era a tavola e stava gustando un sushi. Sembra impossibile, anche se purtroppo è frequente, che un uomo se ne possa andare così, da un momento all’altro. Il dolore è forte. Nei ricordi sui giornali, la parola ‘leggerezza’ è la più frequente per definire Aldo, popolarissimo nel mondo dello spettacolo e, per la sua affabilità, tra i giornalisti. A me non sembra la parola giusta, meglio sarebbe dire ‘lievità’: per il suo inimitabile stile nel conversare, nel linguaggio, nella scelta degli aggettivi e delle parole, anche per dire cose dure e crude. Ma i parenti e gli amici intuivano facilmente che, dietro questo aspetto delicato e gentile, c’era una particolare profondità d’animo, romantico, sensibile, anche inquieto. Come succede, rimpiango ora di non averlo frequentato maggiormente (ma gli orari non coincidevano, lui era un uccello notturno), sia perché la sua compagnia era sempre, e dico senza enfasi sempre, piacevolissima. Sia perché, da amico, non sono riuscito ad approfondire e avere le sue confidenze sulla sua più intima identità, non ludica.

 

LA REGIONE TOSCANA HA RIFIUTATO VILLA RAGIONIERI

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Qualche giorno fa ho segnalato la curiosa vicenda del Centro oncologico di Firenze, forse meglio conosciuto come ‘villa Ragionieri’, una struttura sanitaria all’avanguardia in Europa. Di proprietà della famiglia Ligresti, e ora passata, come tutti sanno, all’Unipol. E l’Unipol, sotto la guida non discutibile di Carlo Cimbri, vuole vendere questo autentico gioiello (che, naturalmente, è afflitto da debiti e problemi finanziari relativi agli ammirevoli investimenti). Risulta che la struttura sia stata offerta alla Regione Toscana, che ha gentilmente declinato la proposta. Mi dicono anche che dopo l’inutile trattativa, il governatore toscano Rossi e Cimbri, con alcuni collaboratori, hanno cenato a Buca Lapi, uno dei ristoranti più apprezzati, e più cari, di Firenze. Ma al levar delle mense il disinteresse di Rossi era confermato. Si ha notizia di una attenzione da parte di Giuseppe Ciarrapico, celebre per le sue incursioni in qualsiasi percorso di affari, quando ci sia convenienza.

L’attenzione di 5 della sera è collegata a un comune sentire: che una delle nostre pochissime strutture sanitarie di livello europeo non sia oggetto di speculazioni che conducano a ridurne o a mortificarne la qualità. Unipol, a prescindere dalla sua ragione sociale, avrebbe tutte le risorse finanziarie per gestire il Centro oncologico, e anche migliorarlo. Se venderà, è augurabile che villa Ragionieri finisca in mani, socialmente e imprenditorialmente, sapienti.

 

 

LA POVERTA’, SECONDO GLI UMORI

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Mi scrive il nostro esimio opinionista Fiorenzo Spingardi: “La povertà è acclamata in piazza quando il Papa la esalta, e avversata nella piazza accanto alle manifestazioni dei partiti politici, che pur magnificano il papa medesimo. Escludendo che a riempire le piazze siano tutte e solo persone diverse, traggo la conclusione che siamo il solito paese di virtuosi sulla pelle degli altri.”

 

 

19/04/13

cesare@lamescolanza.com