OGGI VI DICO CHE…

… “Anni fa,  l’attrice Geena Davis: “Per Hollywood ci sono solo tre ruoli femminili: la giovane bomba del sesso; la procuratrice generale di Manhattan; e A spasso con Daisy”. Come dire: appena hai smesso di avere il fisico di una velina,  devi sperare in uno dei pochi ruoli da matura e cattiva professionista,  per poi recitare i sintomi dell’Alzheimer. (Federico Rampini, “Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo”, Mondadori, 2012).

FIGURACCE DEI GIORNI NOSTRI 1. IL CASO BATTIATO

Crocetta-e-Battiato
Hanno certamente ragione le donne a indignarsi per l’inattesa caduta di stile del musicista, abitualmente uomo sobrio e fine, Franco Battiato, che ha deplorato le presenze femminili in Parlamento del gentil sesso, definendo signore e signorine, senza distinzioni, come troie più adatte a lavorare in un casino. Fanno bene ad indignarsi anche perché, a parte la nota stonata del musicista, in Italia è assai frequente la suddivisione dell’altra metà del cielo in due categorie: brave ragazze (sempre incluse automaticamente, le nostre madri, mogli e figlie) e, appunto, troie. Come sa bene chi mi conosca appena un po’, propendo di solito per le sfumature, né di bianco né di grigio né di nero, di qualsiasi argomento si parli e, in particolare, della complessa e spesso incomprensibile identità femminile. Anche in questo caso, le distinzioni ci sono. In primo luogo, come frettolosamente ha cercato di spiegare Battiato, il suo riferimento era rivolto al Parlamento precedente: la battuta resta grossolana, ma sappiamo bene che era diffusa, e forse storicamente resterà, nei libri, nei bar, ai mercati e nei salotti con riferimento ad alcune ragazze prescelte inopinatamente, come “onorevoli” dai partiti.

Mi sembra comunque esagerata la ferocia moralistica con cui qualsiasi freccia è stata scagliata verso il grande Battiato. Chi non ha detto almeno una volta, o pensato, che il nostro mondo politico è un autentico casino? E non solo, certo, per la presenza delle succitate o cosiddette troie. Ci sono canaglie ed ex canaglie in politica, ben più disprezzabili di ambiziose fanciulle che utilizzano il loro corpo, spesso neanche tanto desiderabile. E dunque? Senza parlare del pregiato presidente della regione Sicilia, Crocetta, che rimasto zitto per un giorno, forse per verificare umori e opportunità, sollecitato addirittura da Enrico Mentana è esploso: a casa l’assessore Battiato dalla giunta siciliana. Sempre per amore di sfumature: non sarebbero state sufficienti le scuse, per altro già declinate dal musicista, del probo governo regionale, non sarebbe bastata una deplorazione, un’ammonizione? No. Già che c’era, Crocetta-frusta-perfetta ha mandato a casa anche l’esimio professor Antonino Zichichi, irridendolo: più che all’assessorato parla di raggi cosmici. Solidarietà piena a Zichichi, condizionata a Battiato, se mi consentite un marameo ai moralisti di pronto intervento.

(Su Twitter ho letto con soddisfazione molti messaggi di donne, meno indignate, che usavano parole di comprensione e semi assoluzione per Battiato. Diciamo sempre che l’Italia è nella melma e poi lapidiamo un artista gaffeur che nelle parole, non certo nelle sue splendide note musicali, si è disgraziatamente infortunato).

FIGURACCE DEI GIORNI NOSTRI 1. IL CASO MARÒ

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E oggi sono in vena di solidarietà. Una stretta di mano, quindi, al ministro degli esteri, Giulio Terzi, che si è clamorosamente dimesso in Parlamento, dichiarandosi estraneo e di pensiero diverso rispetto alla linea di governo che ha consentito il rientro in India dei due Marò. Sapete che sono vanitoso, quindi ricordo sommessamente che mentre tutto il mondo si avventava sull’indiscutibile figuraccia senza risparmio di critiche, mi ero permesso di scrivere che stavolta era troppo grossa per essere credibile. E dicevo che prima o poi sarebbe saltato fuori qualche retroscena non riferibile. Eccolo dunque, il primo colpo di scena: il ministro degli Esteri dice di aver espresso subito il suo parere al governo e, mettendoci la faccia, con coerenza lascia il suo posto. Penso che ci saranno altre rivelazioni, per vari motivi. Come si può pensare che rimandiamo in India, verso un destino ignoto e pericoloso, i due nostri concittadini? È evidente che debbono esistere garanzie di tutela o una compensazione (tutti parlano degli affari perduti da Finmeccanica) economica e strategica su altri tavoli. Non solo: tutti ora se la prendono con Terzi per il fatto che “irritualmente” non ha preavvertito delle sue dimissioni il presidente della Repubblica e il premier. Sempre per amor di sfumature: per me, non è un’aggravante, ma un indizio. Che la patata è davvero bollente! Terzi, che è un gran diplomatico, può aver atteso 5 giorni prima di dimettersi, solo per una ragione: i contrasti ai vertici dello Stato dovevano essere molto forti. E per questo, alla fine, ha deciso di procedere, incurante di essere irrituale, o peggio, sgarbato nei confronti di Napolitano e Monti.

MINIMALISMI. SARTORI, IL MESSAGGERO, AMATO…

Non mi piace che perfino l’adorato Giovanni Sartori, oggi sul Corriere, abbia scritto un editoriale che non si conclude, come d’abitudine, in prima pagina. Disapprovo questa fastidiosa abitudine di tanti articolisti (il re è l’alluvionale Ernesto Galli Della Loggia) che costringono i loro affezionati lettori a sfogliare e risfogliare le pagine del giornale. Ancora più futilmente, disapprovo che Il Messaggero abbia tolto dalla prima pagina l’oroscopo di Branco: tra tante notizie inquietanti, era un rifugio consolatorio (e lettissimo). Infine non mi piace che Giuliano Amato, nella lista dei possibili successori di Napolitano al Quirinale, sia perseguitato con questa storiaccia della super pensione. Ho già scritto ciò che penso, sopra, al capitolo Battiato. Con la trave che quasi tutti hanno negli occhi, guardate la pagliuzza nell’occhio di un personaggio come Amato? Almeno dichiarate il vero scopo: farlo fuori, a furor di popolo (ma non succederà) dalla competizione per il Colle.

PAROLE, PAROLE/SPIEGHIAMO I NEOLOGISMI

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Streaming
. Letteralmente corrente, fiotto. In telecomunicazioni il termine streaming identifica un flusso di dati audio/video trasmessi da una sorgente a una o più destinazioni tramite una rete telematica. Questi dati vengono riprodotti man mano che arrivano a destinazione.

ASCOLTI TV/ L’ITALIA VINCE SUL CAMPO E IN ASCOLTI COL 28,51%. SPROFONDA ANCORA CANALE CINQUE ALL’8,62%. OTTIMO BALLARÒ AL 17,67%.

Vince il prime time la partita Malta-Italia con 8.450.000 telespettatori e il 28,51% di share. Sempre ottimi risultati per Ballarò che registra il 17,67%. Sprofonda all’8,62% Canale Cinque con la fictionDonne in gioco, battuta anche del film di Raidue Pretty Princess con il 9,89%. Nel daytime continua il successo di Coffee Break (8,80%) e de L’aria che tira (6,20%); stando alle parole del nuovo proprietario di La7, Urbano Cairo, c’è odore di promozione al pomeriggio e, forse in prima serata, per i due programmi condotti da Tiziana Panella e Myrta Merlino. Buon riscontro anche per La vita in direttache nelle due parti ottiene il 23,71% e il 19.98%; voci di corridoio vorrebbero per la prossima stagione una sostituzione alla conduzione, al posto di Marco Liorni arriverebbe Alberto Matano del Tg1. In seconda serata registra un soddisfacente 12,29% il programma di Enrico Bertolino Glob Porcellum. IlTg1 ottiene il 24,31%, il Tg5 il 19,93% e il TgLa7 l’8,95%.

27/03/13

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