OGGI VI DICO CHE… BERSANI, LA BATTUTA DEL GIORNO

“Prima Mondadori acquista Rizzoli libri,poi Mediaset acquista Raiway…adesso aspetto che il Milan compri l’Inter!” (Pier Luigi Bersani).

ATTUALIZZANDO… RAIWAY,  UNA RISATA (NON) CI SALVERÀ’
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A Bersani non mancano il senso dell’umorismo,  il gusto della battuta. Lo capisco: pur di non rinunciare a una battuta, non dico che mi lascerei strappare un’unghia, ma sono pronto ad affrontare qualsiasi pericolo, autodistruttivo, se vi va leggetemi qui sotto.
Sulla Rai provo a sintetizzare: un anno fa il governo chiese alla Rai un contributo di 150 milioni per le casse dello Stato; per riuscirvi la Rai decise di mettere un Borsa Raiway, cioè le preziose “torri” che consentono la trasmissione dei programmi, vendendo quote della proprietà; ora legittimamente Mediaset offre una cifra favolosa per l’acquisto della maggioranza delle azioni di Raiway. C’è qualcosa, politicamente, che non torna.
Una riflessione, anzi due. La prima: non era previsto che Raiway restasse, comunque, in possesso della maggioranza delle azioni, e dunque delle torri? La seconda: ma della indispensabilità di togliere la Rai al controllo dei partiti non si parla più, oppure dal controllo dei partiti si passerà al controllo diretto del premier e al dominio, anche tecnico, di Mediaset?

RAI NEWS 24 / STOP AI VIDEO ISIS
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Mai più video Isis. RaiNews24 e RaiNews.it non li pubblicheranno più. “Stop a macchina propaganda”.
Ieri sera su rainews 24 L’editoriale del Direttore di RaiNews24, Monica Maggioni, per spiegare la scelta di non pubblicare più i video di propaganda dell’Isis. Una regia sapiente, quella dei jihadisti, alla quale abbiamo deciso di non fare più da cassa di risonanza mediatica. Le notizie saranno comunque trattate – con foto e/o fermo immagine – e raccontate nei loro contenuti, ma senza dare più spazio ai filmati prodotti e diffusi dall’Isis.
Concordo e apprezzo la decisione di Monica Maggioni.

LINGUAGGIO/ DOLORE, TRAGEDIE, SENTIMENTI
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Un uomo muore in barella, in un corridoio dell’ospedale Cardarelli, a Napoli. In tivù (“L’aria che tira”) il direttore dell’ospedale dice che la cosa “dispiace”, che il decesso probabilmente si sarebbe verificato, comunque. (Chi muore giace e chi vive si dà pace). Un minuto dopo Gianni Lettieri, imprenditore napoletano e candidato sindaco, esprime – indignato – “un dolore infinito”, e dice che probabilmente il poveretto si sarebbe salvato. (Per fortuna c’è ancora chi prova umani sentimenti).

ADORO MATTARELLA, È IL MIO PRESIDENTE
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Non conosco il Presidente della Repubblica, ne ho sempre sentito parlare come di un uomo di schiena dritta e di mente libera, indipendente. Corretto, rispettoso dei diritti altrui e dei propri, intransigente. I suoi primi gesti pubblici alimentano il mio, semplice e diretto, entusiasmo: prendere un aereo di Alitalia, lui che ne avrebbe pieno diritto (al contrario di tanti sbafatori di Stato), come un cittadino qualsiasi e, di più, un treno comune – Freccia Bianca, addirittura, anziché Freccia Rossa – e infine salire su un bus, ecco, tutto questo mi avvicina idealmente a un personaggio che deve rappresentare i diritti di tutti, senza abusare del suo istituzionale potere. In Europa, in molti paesi certo non meno civili del nostro, si fa così. In Italia, a mia memoria, ci provò soltanto Pertini: estroverso e populista tanto quanto è introverso e rigoroso Mattarella. Non chiedetemi chi preferisca, tra i due. Ero affezionatissimo a Sandro, e lo sono ancora al ricordo della sua vitale ed esemplare onestà. Ci davamo del tu, ho preso da lui il vizietto di mettermi un tovagliolone a tavola, ho mille ricordi. Ma Mattarella – che non conosco – mi ha già conquistato con la sua umanità.

PERSONALE / COME CAPIRE QUANDO SI DIVENTA VECCHI
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Forse l’ho già scritto: la prima volta che mi sentii un po’ tanto anziano, una decina di anni fa (oggi sono 73) fu quando, aspettavo un ascensore in un grande albergo di New York, avendo a fianco una donna giovane e bellissima, diciamo Catherine Deneuve. L’ascensore arrivò e la simil Catherine mi fece un inchino e mormorò: “Prego!”. Oggi, mi sento vittima – ma non lo sono, purtroppo questo è davvero un segno di senilità – di fronte a due episodi, che hanno in comune un certo sgraziato comportamento dei miei giovani interlocutori. Una signora dell’editoria mi fissa un appuntamento a trenta giorni. Sono rimasto perplesso. Poi, il giorno dopo, un manager rampante, uno di quelli presenti in tutti i cda possibili e nei salotti, mi propone un appuntamento, in programma prima di Natale, a primavera inoltrata. Che diavolo sta succedendo? Sono diventato vecchio, questi due nuovi giovani astri non pensano che avranno (auguri!) un giorno la mia età, e potrebbero trovarsi in situazioni simili, di fronte a interlocutori, giovani come sono loro adesso e sgarbati forse anche di più. Sono un uomo, non tanto gentile, all’antica. Ricordo affezionati lettori che in cinquant’anni di giornalismo sono stato ricevuto da primi ministri, letterati famosi e scienziati premiati col Nobel, monarchi e principesse, inavvicinabili star dello spettacolo, ancor più inavvicinabili delinquenti in galera e così via… Heilà, non dico che tutti mi abbiano ricevuto… però: o rifiutavano, oppure l’appuntamento era concordato in tempi stretti. Scusate lo sfogo personale. Devo adeguarmi? Ci penserò, ma conosco troppo bene il mio carattere, permalosità compresa.

RISUM TENEATIS. LA CORSA ALLA DIREZIONE DEL CORRIERE, SPUNTA CUSENZA
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Dicono che anche Virman Cusenza si sia iscritto all’affollatissima gara per la direzione del Corriere. Non ci credo. Vero è che Virman potrebbe significare uomo forte: da vir, latino, e man, inglese. Ma il bonario Cusenza, affabile (somiglia molto a Pippo Franco) è direttore del Messaggero. Nessuno gli ha detto che Caltagirone è un editore, e lo ha già dimostrato, molto attento a questi capricciosi impulsi dell’anima? Perciò, non ci credo, anche se qualcuno lo ha scritto.

cesare@lamescolanza.com

26.02.15