OGGI VI DICO CHE… BERLUSCONI NON FINISCE MAI

L’eternità del grottesco
C’è qualcosa di insano in un’aula parlamentare, il Senato, che si accapiglia sulle telefonate fra Berlusconi e le Olgettine mentre intorno l’Europa e il Mediterraneo bruciano. Telefonate arcinote in ogni dettaglio, che non saranno utilizzabili nel procedimento cosiddetto “Ruby ter”, ossia la terza versione del processo sui rapporti fra il fondatore di Forza Italia, la famosa nipote di Mubarak e altre allegre ragazze. La sensazione è di un’Italia costretta a rivivere per l’eternità le stesse vicende grottesche e a commettere gli stessi errori, come in un girone dantesco”.
(Stefano Folli, “La Repubblica”, giovedì 21 luglio 2016)

ATTUALIZZANDO… CONCORDO. NON CI SONO ALTRE PRIORITÀ?

Stefano FolliConcordo con Stefano Folli, ex direttore de “Il Corriere della Sera”, poi commentatore politico di primo rango: non a caso Roberto Napoletano non voleva ad alcun costo lasciarlo andar via da “Il Sole 24 Ore”, tuttavia Folli si è insediato a “La Repubblica”. È proprio uno dei grotteschi drammi italiani, questa infinita storia che riguarda il Cavaliere e i suoi scabrosi, ma privati, intrattenimenti con ragazze entusiaste, disponibili e, quanto pare, molto esigenti in fatto di denaro. Credo che Berlusconi possa attribuire alla fine della sua carriera proprio questo puntiglio di organizzare festini nelle sue residenze, infischiandosi di giornali e magistrati (è noto che i molti galli e galletti italiani invidiavano i suoi chicchirichì). È stata una questione di malcostume, variamente giudicabile, ma nulla più.
Aggiungo ora che, secondo le mie informazioni, Berlusconi sarebbe ancora insidiato, nelle sue vicende giudiziarie, dallo spacchettamento in sette o addirittura otto procedimenti. Possiamo mettere la firma sul fatto che, periodicamente o forse puntualmente, ad ogni chiamata dei tribunali si tornerà ad accendere il chiasso mediatico e giudiziario. Nel frattempo, che gli frega – ai nostri politici, al governo o all’opposizione – che siamo insidiati dall’Isis, ammaccati o devastati dalla incessante crisi economica, seppelliti dalla monnezza e quant’altro? Davvero sapere nei minimi particolari, spiando dal buco della serratura, come Silvio organizzasse i suoi tentativi seduttivi è la prima cosa di cui occuparsi? Oggi, sui giornali, la notizia è vistosamente in prima pagina.

CASO POMARICI / LAVORARE GRATIS, È SCORRETTO?

Ferdinando PomariciHo intravisto una curiosa notizia: il magistrato Ferdinando Pomarici (che apprezzo molto, ma non è questo il punto), ha chiesto al Csm di lavorare gratis. La replica: “Non si può”. Non ho approfondito, però la notizia mi intriga molto, cercherò di saperne di più. Intanto chiedo: perché non si può? Forse per evitare di togliere un possibile posto di occupazione ai tanti disoccupati oggi in Italia? Non credo: esiste un’infinità di situazioni, in cui l’occupazione non verrebbe coperta comunque, i volontari sarebbero non utili, ma di più, preziosi e indispensabili. Prendiamo un esempio: la monnezza dilagante ormai dovunque. Se fossi al posto della Raggi, valuterei realisticamente la possibilità di far intervenire l’esercito, per trovare una soluzione immediata e adeguata. Ma i volontari? Ce ne sono, moltissimi, come si è visto a Milano dopo la devastazione di una manifestazione di protesta, e in altre situazioni. I volontari darebbero in primo luogo un eccellente esempio e poi, in molti quartieri, arginerebbero lo schifo e lo scempio di una città piena di discariche a cielo aperto.
Mi proclamo volontario, se la sindaca rivolgerà ai cittadini un appello. Quanto ai volontari, certo che potrebbero essere utili, senza togliere il posto a nessuno, non solo nella pulizia delle strade, ma in tantissime altre emergenze.

CONSIGLI NON RICHIESTI / 1. LA SINDACA E LE OLIMPIADI

virginia_raggi-2Come sapete, adoro “Il Corriere dello Sport”, che fu il primo giornale negli anni sessanta a darmi un contratto da giornalista. E capisco bene le ragioni del CorSport, un quotidiano di alto livello e di notevole diffusione, seguito da chi fa lo sport e da chi lo segue: oggi, in prima pagina, e già tante altre volte, titola “Olimpiadi a Roma, avanti col dialogo. Roma 2024, unità ritrovata. La Raggi apre, Montezemolo applaude”.
Metto in riga le mie modeste opinioni: 1. Ho fiducia grande nella nuova sindaca. 2. Considero Luca di Montezemolo, che conosco da cinquant’anni, un interlocutore assolutamente inaffidabile e già responsabile del disastro Italia ‘90 (campionato mondiale di calcio che creò e ci lasciò grandi problemi). 3. Penso che il progetto per le Olimpiadi non sia affatto una priorità per Roma, anzi un grande pericolo di un nuovo sfascio: spreco e corruzione. 4. Tuttavia mi piacerebbe che il dibattito, se indispensabile, non si svolgesse sulla base di prese di posizione enfatiche e di principio (comprese le mie), ma di documentazioni, cifre, riferimenti ai precedenti in Italia e all’estero, etc, tutto con assoluta serietà e indiscutibilità. La Raggi ha espresso il no in campagna elettorale, poi sembra possibilista: a mio parere dovrebbe provvedere a esigere che il confronto e l’analisi del progetto avvenissero in piena trasparenza, in modo che i cittadini (me compreso) possano giudicare e far riferimento a fatti concreti.

CONSIGLI NON RICHIESTI / 2. LE FOLLIE ECONOMICHE DEL CALCIO

Pogda e HiguainSapete tutti, se non altro per sentito dire, che il calciatore della Juventus Pogba, e il calciatore del Napoli Higuain, sono valutati e forse saranno ceduti per cifre superiori, al momento solo di poco, ai 100 milioni! Per me, una follia destinata a creare fallimenti e sfracelli. Non c’è calciatore che possa valere quella cifra. Ieri ero sintonizzato per caso sul canale 21, e ho assistito a discussioni su questo tema e in particolare ho ascoltato cose interessanti sulla bocca di Gigi De Canio, un allenatore con idee chiare e intelligenti (per questo non ha il successo riscosso da alcuni suoi colleghi chiacchieroni) e di Ariedo Braida, manager ex Milan e ora al Barcellona. Concordo con Braida: nessun calciatore, dal primo all’ultimo, merita la quotazione che gli viene attribuita. Tutto è stravolto, secondo Braida, dall’alluvione di denaro che sui club è piovuta grazie ai diritti televisivi. Aggiungo: il fenomeno si ridimensionerà, all’origine ci sono i diritti televisivi, ma anche la sapienza affaristica e commerciale dei procuratori dei calciatori (da Pogba e Higuain ai più umili). Tutto è esagerato, tutto è raddoppiato, triplicato, quadruplicato… Un’orgia di denaro in cui tutti o quasi hanno qualche vantaggio: i calciatori, i procuratori, i presidenti, i trafficoni, i mediatori e gli speculatori di ogni risma. Ma finirà: le ricchezze delle imprese televisive non sono infinite.
Concordo (altro discorso) con il bravo De Canio, quando dice che la Lazio non è certo squadra da retrocessione, ha un cast di giocatori di notevole bravura, e tuttavia il suo campionato sarà a rischio se, prima, non sarà risolta la condizione psicologica – stress incertezze polemiche e nervosismi – che affligge il club, diviso ogni giorno a causa del conflitto tra il presidente Lotito, caratteraccio ingestibile, e l’ostilità dei tifosi. Pensate, aggiungo io, dopo la figuraccia della mancata assunzione dell’allenatore Bielsa, fino ad oggi la Lazio ha incassato il corrispettivo di soli undici abbonamenti! Come dire, i parenti stretti, qualche fan irriducibile, qualche devoto impiegato. Ma si può?

ANCHE QUESTA E’ ITALIA: LA SPACCATURA DI NCD

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 02-02-2014 Roma Politica NCD - Conferenza stampa di Angelino Alfano Nella foto Angelino Alfano Photo Roberto Monaldo / LaPresse 02-02-2014 Rome (Italy) Press conference by Angelino Alfano In the photo Angelino Alfano

Il Corriere della Sera” tenta di far chiarezza su questo mini partito che, tuttavia, nelle originalità del caso italiano, si è mosso con profitto e costante visibilità dei pochi politici che lo rappresentano, piuttosto che degli elettori e dei cittadini. Il Corriere, con fotografie certo ben gradite soprattutto dai vari personaggi, separa i governisti dai dissidenti, sotto il leader Angelino Alfano, capo di Ncd e ministro dell’Interno. Governisti: Antonio Gentile, Paolo Bonaiuti, Ulisse Di Giacomo, Fabiola Anitori, Nico D’Ascola, Simona Vicari, Laura Bianconi, Federica Chiavaroli, Pippo Pagano. Dissidenti: Renato Schifani, Maurizio Sacconi, Gabriele Albertini, Roberto Formigoni, Antonio Azzollini, Giuseppe Esposito, forse anche Giovanni Bilardi e Piero Aiello. E poi ci sarebbe il troncone dei centristi: Antonio De Poli, Aldo Di Biagio, Luigi Marino – che non gradiscono Alfano – e Lorenzo Cesa, intenzionato a votare no al referendum. E er mejo fico der bigoncio, Maurizio Lupi? Non se ne parla?

cesare@lamescolanza.com
21.07.2016