CHI CI SA FARE (E CHI NO, SALVINI E MELONI, 7) COL GOVERNO DI CONTE

Il centrodestra unito aveva annunciato un flash mob per la Festa della Repubblica, una manifestazione simbolica con «300 tra amministratori locali e parlamentari» per protestare contro il governo Conte. Invece ieri nel centro di Roma è andato in scena un corteo in piena regola, caotico, con qualche migliaio di persone, molte senza mascherina, che non hanno rispettato le norme di distanziamento. Tra slogan, selfie, Inno di Mameli e cori contro il premier («Conte, Conte, vaff…»), hanno srotolato e portato in processione lungo via del Corso e fino all’obelisco di piazza del Popolo un tricolore di 500 metri. «È la prima manifestazione della storia in cui abbiamo detto alla gente di stare a casa e di non venire, ma la voglia di tornare a una vita vera è tanta», ha detto Matteo Salvini, senza mascherina perché «gli esperti dicono che il virus sta morendo». A chi le ha fatto notare l’assembramento illegale, Giorgia Meloni ha risposto: «Stiamo facendo del nostro meglio per garantire le distanze, ma segnalo che anche quando hanno fatto la manifestazione del 25 Aprile non erano in sicurezza». Infine: “Certo non è stato un bel vedere in quanto a distanziamento antivirus, ma ben si è vista la distanza che c’è oggi tra i cittadini e Giuseppe Conte» [Sallusti sul Giornale].

LE PAGELLE DEL CLAN… STEFANO CINGOLANI, 7+

Autorevole, informato, acuto, oggettivo.
E puntualissimo. Ecco cosa scrive sul Foglio: “Su Del Vecchio che vuole salire al 20% in Generali, «la Repubblica sembra pendere per Mediobanca. Il Corriere della Sera, cauto, per Del Vecchio che ha buoni rapporti con l’editore Urbano Cairo anche attraverso lo stesso avvocato d’affari, Sergio Erede. Prudentissimo finora il Messaggero di Caltagirone». Cingolani è giornalista professionista, specializzato in politica estera ed economia. E’ stato corrispondente per il ‘Corriere della Sera’ da New York e Parigi, condirettore dell’agenzia di stampa ‘Ap Biscom’ e del quotidiano ‘Il Riformista’. Oggi scrive sul quotidiano Il Foglio, sul settimanale Panorama. Collabora alle riviste di politica internazionale Longitude e Aspenia. E’ autore di tre libri: “Le grandi famiglie del capitalismo italiano”, “Guerre di mercato”, “Bolle, balle e sfere di cristallo”. Cingolani sul Foglio ha anche scritto (Ricchezza di Leonardo Del Vecchio: 20 miliardi di euro):
“L’assalto a Mediobanca è stato reso possibile anche dal fatto che il valore del titolo in Borsa in tre mesi s’è dimezzato (da 10 a 5,8 euro ad azione)”.

RICORRENZE… NATI IL 3 GIUGNO

Ida Di Benedetto, Luigi Di Biagio, Allen Ginsberg, Enzo Jannacci, Claudio Lippi, Michela Murgia, Rafael Nadal, Wanda Osiris, Enrico Papi, Checco Zalone
MORTI: Muhammad Ali, Georges Bizet, David Carradine, Papa Giovanni XXIII, Nazim Hikmet, Franz Kafka, Ruhollah Khomeini, Anthony Quinn, Roberto Rossellini, Johann Strauss

 

INDISCREZIONI, NOMINE, CANDIDATURE… SUL PALCO

Vasco Rossi: “Io mi sento a casa solo lì. Quando sono sul palco e parte la musica, ecco, tutto quadra, è tutto logico, mi lascio prendere da ogni canzone… Prima di salire un sacco di tensione, infatti prima bevevo molto, mi ubriacavo molto…”

 

 

 

OGGI VI DICO… IL PANICO

“Il panico è altamente contagioso, specialmente in situazioni dove nulla è noto e tutto è in divenire.” (Stephen King)

“Quando ci prende il panico, la testa l’abbiamo già perduta.” (Roberto Gervaso)

“Quasi la metà di tutte le nostre angosce e le nostre ansie derivano dalla nostra preoccupazione per l’opinione altrui.” (Arthur Schopenhauer)

“La tua ansietà è direttamente proporzionale alla tua dimenticanza della natura, perché tu porti in te stesso paure e desideri illimitati.” (Epicuro)

“Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.”
(Martin Luther King)

SORRISI, SMORFIE, LACRIME… ZAIA

“Col mio nome il titolo viene meglio, non perché io sia un figo, ma perché sono quattro lettere”. (Luca Zaia)

 

 

 

ATTUALIZZANDO… LE PAURE DI PAOLA PEREGO

Leggere il suo libro? Ho un po’ di paura e vi dico perché: avremo molto da scoprire sulla personalità di Paola Perego, una delle conduttrici più interessanti (e, a mio parere, ricca di qualità) della televisione. Ho ricevuto il suo libro, “Dietro le quinte delle mie paure”, editore Piemme, con una dedica affettuosa. Esito a leggerlo. Di sicuro non voglio esserne influenzato, desidero scrivere di Paola per ciò che credo di aver capito, nei molti anni in cui ho lavorato con lei (nelle domeniche di Rai e Canale 5).

EPPURE LE AVEVO CONSIGLIATO…

Tanto tempo fa, le avevo consigliato di scrivere un libro, parlando di sè in modo rigorosamente sincero. Lei era già famosa, in un momento controverso della sua carriera (ha avuto frequenti alternanze, tra meritati successi e immeritate, ingiuste incomprensioni). Mi sembrava disponibile e favorevole, poi rinunciò: prevalse il parere, negativo, di Lucio Presta, a cui è sempre stata legata. E io all’epoca vedevo il mondo con gli occhi di Lucio. Un affetto prioritario, il mio oltre al suo, perciò non insistei. Pensavo però che Paola fosse una bomba inesplosa. Era insicura e incline a cambiare idea ogni minuto (come quasi tutti i protagonisti dello spettacolo), ma aveva talento e volontà di acciaio. E ora per me, per la mia età senile, è tempo di bilanci e ho l’obbligo di essere spietato con me stesso.

HO SCIUPATO UN LEGAME IMPORTANTE

L’amicizia con Lucio è stata fortissima, si incrinò esclusivamente per colpa mia. Poi recuperammo, ma mai nulla è come prima. A loro non dissi nulla, ma vissi un momento doloroso quando mi comunicarono che non era opportuno che io fossi ancora presente nei programmi a firma Perego. Presta, a modo suo, mi è amico: razionale, affettuoso. Temo invece di leggere il libro di Paola, di scoprire di non esserle stato né vicino né intelligente: nulla sapevo ad esempio dei suoi attacchi di panico (in copertina ho visto uno sguardo intenso, occhi tristi). Sono stato inadeguato. Ho sciupato, con lei e Lucio, un legame importante: ho il dovere (verso me stesso) di riconoscerlo.

cesare@lamescolanza.com