ULTIMORA… OGGI VI PARLO SOLO DI POLITICA

Lo slogan “Ultimora”, abusato in giornalismo come “Esclusiva”, mantiene comunque un pizzico di fascino, riesce a provocare, se non emozione, almeno qualche attimo di curiosità e attenzione. Peraltro qui il giornalismo appare come una lucciola, si accende e si spegne, l’handicap dei tempi è un micidiale ostacolo. Non mi importa!

MA COS’È QUESTO DIARIO?…

diarioPreferisco considerare questo appuntamento dal lunedì al venerdì come un diario, non come un blog. Confido ciò che mi passa per la testa a me stesso e a chi abbia curiosità di leggere. Una bottiglia in mare… Le mie numerose famiglie non mi leggono mai, molti amici che temerariamente mi apprezzano mi leggono sempre. Poi ci sono perfetti sconosciuti che mi scrivono con elogi che mi stupiscono, ogni tanto qualcuno (ultimo un tizio del Canada, che pretendeva di dirmi cosa fosse giusto pubblicare e cosa no) mi approccia con sgarbo.
Le sorprese sono numerose. Un esempio? Ho scritto l’altro giorno che, io agnostico e senza fede da sempre, sto provando la tentazione di convertirmi. Ebbene, ogni giorno ho due tipi di interlocutori fissi. Quelli che vogliono prendersi cura del mio corpo e mi consigliano diete miracolose. E quelli che vogliono prendersi cura della mia anima e si propongono di farmi trovare la fede.

SAN PAOLO? NO! ROMA E COSENZA

Roma_CosenzaEbbene, Cesaretto rivela che ha il sospetto di esser folgorato da suggestioni mistiche come San Paolo sulla via di Damasco, e che succede? Niente. Mi aspettavo un putiferio di commenti! Macché! Neanche uno. Tutti continuano a scrivermi di politica, maledetta politica. E allora va bene, oggi vi accontento. A cominciare da ciò che è successo a Roma e a Cosenza.

 

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ULTIMORA… L’ARTIGLIO DI BERLUSCONI SU ROMA

berlusconi_marchiniScrivendo “Ultimora” sorrido perché la notizia è vecchia e forse, mentre vi propongo la mia opinione, altre novità si susseguono. Ma ecco cosa penso.
Berlusconi, cinicamente (ferocemente) togliendo di mezzo Bertolaso e puntando su Marchini, è tornato protagonista. E nel Palazzo chi è protagonista ha comunque importanza e successo. Tuttavia la lotta per fare un sindaco a Roma è più aperta che mai, gli interrogativi sono numerosi.
Bertolaso ha fatto la figura del pupo nelle mani del puparo Silvio: sarebbe comunque un ottimo city manager, operativamente, in qualsiasi giunta. E Marchini? Non credo proprio che sia un pupo o un pupone! Come si muoverá? Ha sempre espresso la sua indipendenza…E la Meloni e Salvini, presi in contropiede, se Marchini arrivasse al ballottaggio negherebbero al centrodestra il sostegno? E Marchini lo negherebbe alla Meloni, se fosse Giorgia ad essere in lizza nel ballottaggio? Al momento, comunque, secondo opinionisti e anche alcuni sondaggi, per il ballottaggio sono favoriti la Raggi, grillina, e Giachetti, pd.

PAUSA DI RIFLESSIONE. E QUELLI CHE NON VOTANO?

astensionismoNon nego che si tratti di una partita complicata e avvincente. Però sono sconcertato dalla meschinità e miopia delle forze politiche. Nessuno pensa seriamente agli interessi e alle esigenze degli italiani che non votano. Come recuperarli? Anche a Roma sono la metà della popolazione. È giusto ignorarla? Penso che prima o poi questa mezza Italia farà sentire la sua voce, anche se – vilipesa e disgustata – non va alle urne.
Fatto sta che, come a livello nazionale, il quadro è l’accordo Renzi/Berlusconi attraverso i Verdini e i Marchini. Qualcuno può pensare che la mezza Italia che non vota sia attratta da questa prospettiva?

PRESTA SI RITIRA A COSENZA / UN DISPIACERE E UNA GIOIA

Lucio PrestaIeri, all’improvviso, si è avuta notizia che Lucio Presta ha ritirato la sua candidatura a sindaco di Cosenza. La decisione è legata a un problema di salute del figlio, questo mi ha dato ansia (anche se tutto si risolverà bene) e Lucio non aveva altra scelta. Per gli aspetti politici, l’addio alla candidatura mi dà dispiacere e gioia. Vi chiederete come sia possibile!
È semplice. Per la mia origine cosentina, mi dispiace che Presta non diventi sindaco. Avrebbe vinto certamente (non ricordo impresa in cui sia sceso in campo e non abbia vinto) e avrebbe dato moltissimo a Cosenza, creativo e generoso, lucido e determinato com’è.
Come amico suo, invece, penso che sia una fortuna la rinuncia, obbligata, a occuparsi di Cosenza come sindaco. La nostra città non gli avrebbe dato nulla, salvo la romantica soddisfazione (certo non è poco) di aver fatto qualcosa di buono e di civile e di moderno, di innovativo certamente. La scelta gli avrebbe imposto sacrifici, sangue e sudore, e nessuno gli sarebbe stato grato; anzi, Lucio avrebbe incontrato ostacoli, difficoltà, invidie, meschinità. Quindi, meglio così.

cesare@lamescolanza.com
29.04.2016