OGGI VI DICO CHE… VOT’ANTONIO!

Ricordate Totò e la celebre scena del film “Gli onorevoli” (1963), in cui il mitico comico si affacciava alla finestra per invocare “Vota Antonio La Trippa!!”? Certamente, presumo, sì.

ATTUALIZZANDO… DA FANTOZZI A CETTO LA QUALUNQUE

FANTOZZI-ELEZIONI-620x332Per restare nella comicità, che per fortuna da sempre, anche all’epoca dei greci e dei romani, ha accompagnato le vicende politiche e dei potenti, cito un altro paio di film: “Fantozzi subisce ancora”, il quarto della serie fantozziana (1983, vent’anni dopo Totò). Fantozzi, ovvero Paolo Villaggio, indeciso su chi votare, si siede davanti alla tv e segue tutti i dibattiti elettorali. Consentitemi un esplicito rimpianto: i personaggi di allora erano Pannella e Spadolini, De Mita e Berlinguer, Almirante e Nilde Iotti, Craxi e Andreotti. Non solo: oltre a guardare la tv, Fantozzi si rimbambisce con la lettura di tutti i giornali possibili e immaginabili. Alla fine, si chiude nella cabina per lungo tempo e esce solo dopo aver tirato lo sciacquone.
Infine, “Qualunquemente” (2011): Antonio Albanese, irresistibile nel ruolo del personaggio Cetto La Qualunque, in comizi in cui promette a vanvera di esaudire i bisogni della gente (“Cosa intendo fare per i poveri bisognosi? Na beata minchia!”).

OGGI LE ELEZIONI SI VINCONO SU TWITTER!

twitterAccenno a questi momenti comici come strumenti di difesa per sorridere anziché indignarci di fronte a molte, troppe malefatte dei politici che – peraltro – andiamo a votare. Ma la comicità ha un limite: “Una risata vi seppellirà”, si diceva negli anni di piombo, recenti. No, le risate ci divertono, ma non seppelliscono nessuno: al contrario, a volte rendono popolari e simpatici, come succede oggi con le imitazioni di Maurizio Crozza, i gaglioffi o i potenti presi di mira.
Ma veniamo al punto. Come sono cambiate le campagne elettorali? Antonio La Trippa si affacciava alla finestra, Fantozzi sprofondava sul divano di casa davanti ai dibattiti, Cetto La Qualunque trionfava nei comizi. Più o meno, le cose si sono evolute così. Per quanto riguarda la tv Paolo Villaggio è stato presago, con più di trent’anni di anticipo. Infuriano oggi i talk show, il chiasso è assordante e azzera ogni idea, non solo le stupidaggini, ma anche i rarissimi lampi di intelligenza. I giornali di carta stampata ci frastornano con fasulle noiosità e banalità, i telegiornali sono reticenti… Un disastro progressivo, ma con una novità stupefacente.
Le elezioni, oggi, si vincono su Internet. Il primo a capirlo, con una formidabile intuizione, è stato il guru del Movimento di Beppe Grillo, il compianto Casaleggio: l’affermazione di M5S si è delineata, si è sviluppata ed è esplosa sul web. La gran parte dei personaggi e delle personcine (molto più numerose dei personaggi) è rimasta, invece, ottusamente indietro. Non ha capito che, grazie al web, chiunque può essere un giornalista, un comunicatore, un opinionista, un aggregatore! Per di più, in presa diretta, all’istante. Grazie a Internet e ai social network. Mi hanno detto che la carriera di Anna Finocchiaro, tanto autorevole da essere prima e dopo candidata al Quirinale, è stata bloccata da un tassista. Come mai? Il tassista la sorprese mentre, all’Ikea, era scortata da due guardie del corpo, che l’assistevano con i carrelli per fare la spesa: sparò un tweet su Internet, subito si accese un finimondo.
Ho parlato di ottusità, non a caso, oltre che – naturalmente – di mancanza di pudore e di sensibilità. Certe sfacciataggini andrebbero celate, se proprio sono congenite nell’animo di chi ci governa e ci amministra. Cosa pensare del sindaco di Genova, che nel pieno dei giorni drammatici dell’alluvione se ne va con la famiglia a Courmayeur, nel week end, e si fa notare mentre è a cena in uno dei ristoranti più importanti? Un’anziana signora lo vede, gli si avvicina e grida: “Non si vergogna? Il suo posto dovrebbe essere a Genova!”. Ho letto che la moglie del sindaco avrebbe replicato: “Come si permette? Questa è la nostra privacy”. Con tanto di replica: “La privacy forse é sua, dico forse perché il posto di una brava moglie è a fianco del marito. Comunque sia, il sindaco dovrebbe essere a Genova, la sua città, a sostegno degli alluvionati!”. E dopo cinque minuti l’incidente era divampato sul web, con tutti i commenti che si possono immaginare.

INTERNET VITALE PER LA DEMOCRAZIA

internet democraziaPer me, Internet è un moltiplicatore delle buone intenzioni democratiche, e la democrazia – per governare – è il male minore. Grazie a Internet, tutto o quasi si può sapere e tutto si può commentare; e l’opinione pubblica acquista una rilevanza e un predominio, anche etico, che in altre sedi spesso solo a chiacchiere è accolto e riconosciuto. Il limite sta nel fatto che non esistono regole e tanto meno leggi: chiunque può scrivere e trasmettere ciò che vuole, senza controlli, senza automatica affidabilità. Sta al buonsenso di noi navigatori, miliardi di utenti, lettori e se vogliamo protagonisti, discernere la lana dalla seta, le calunnie dalle schiette opinioni, le falsità evidenti dalla verità comunicata in tempo reale. Tra il rischio della censura e la libertà di oggi, diciamo, da far west, non c’è bisogno, se mi conoscete, che vi dica cosa preferisco: mi schiero da parte della libertà assoluta. Certo piacerebbe anche a me se qualche legislatore geniale e in buona fede, senza inganno e senza truffe, voglio dire non proteso a tutelare la Casta, riuscisse a dare sicurezze, legalità e garanzie, onestamente, a quanto si pubblica, se vogliamo, da un istante all’altro negli oceani e nei cieli del web.

A UN MESE DALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

candidatiLe imminenti elezioni amministrative, determineranno la designazione di sindaci in città importanti come Milano e Roma, Torino, Bologna e Napoli. In lizza, nel l’imminente giugno, sono personaggi come Giuseppe Sala e Stefano Parisi, Milano; Virginia Raggi, Roberto Giachetti, Alfio Marchini e Giorgia Meloni, Roma; Luigi De Magistris, Napoli; Piero Fassino, Torino; Virginio Merola, Bologna.
Ci sono, nelle varie liste, alcuni – ripeto, pochi – personaggi assolutamente meritevoli e stimabili. Mi permetterò di segnalarli nel mio diario quotidiano “Alle cinque della sera” (digitate, se volete, www.cesarelanza.com). Il merito dovrebbe essere la strada maestra per portare al successo non solo i politici, ma qualsiasi persona, e mi riferisco soprattutto ai giovani, che abbia competenza e qualità, in ogni settore della nostra società. Che, al contrario, è tormentata, afflitta e logorata da corruzioni striscianti, abusi di potere, raccomandazioni, favoritismi, spintarelle e tante altre meschinità. Per questo, non vado a votare dal 1992: oggi mezza Italia, offesa ed emarginata dalla politica politicante, si rifiuta di perdere tempo ad entrare nelle cabine elettorali, e non vota. Spero che le cose cambino, intanto – nelle elezioni amministrative – mi auguro e farò il possibile che qualche professionista meritevole, qualche giovane animato da passione e legittima ambizione, possa essere eletto e dare un aiuto a chi ci governerà.
Al momento, relativamente al merito, segnalo per Roma l’insigne chirurgo Franco Romeo (il primo al mondo a intervenire sul cuore con una valvola mitralica); per Milano Maria Alberta Viviani, ricca di passione e competenza, ed Ettore Martinelli, un avvocato che si distingue per l’impegno a favore della comunità. A Cosenza, la mia città, purtroppo il mio amico Lucio Presta è stato obbligato a ritirarsi, per una grave preoccupazioni familiare: avrebbe vinto e avrebbe fatto benissimo. Altri nomi (pochissimi) segnalerò nelle prossime settimane, senza distinzione di partiti, ma solo per i loro affidabili meriti, valori, qualità e probitá.

cesare@lamescolanza.com
04.05.2016