OGGI VI DICO CHE… SONDAGGI E PREVISIONI

“I sondaggi riflettono un’opinione creata dai media”. (Pascal Bruckner)
“Il sondaggio e le statistiche hanno sostituito gli oroscopi, ma hanno valore e probabilità uguali”. (Guido Ceronetti, Insetti senza frontiere, 2009)
“Le statistiche sono come i bikini. Ciò che rivelano è suggestivo, ma ciò che nascondono è più importante”. (Irving R. Levine)

ATTUALIZZANDO… LA STUPEFACENTE (NON PER ME) VITTORIA DI TRUMP

vittoria-trumpPrima di tutto, il risultato delle elezioni americane sanciscono la sconfitta, anzi la figuraccia dei sondaggi: fino all’ultimo hanno assicurato a mezzo mondo la vittoria di Hillary Clinton. Più che un ironico e troppo facile sberleffo, vorrei esprimervi una semplice opinione. I sondaggisti sbagliano perché fanno parte di quel Sistema, che ormai è rifiutato dalla metà, al minimo, delle popolazioni. In Inghilterra, in Francia, in Italia… le società che si occupano di sondaggi fanno riferimento al Sistema (composto in gran parte da politici, mass media, lobby varie, élite finanziaria, ecc) e non si curano dei cittadini maltrattati, indignati, esasperati. Negli Stati Uniti questa popolazione ingiustamente “esclusa”, emarginata, nel voto per la Casa Bianca ha dimostrato di essere maggioranza.

I SONDAGGI SECONDO BUKOWSKI E ADAMS

sondaggiLo stupore, oggi, mi sembra assurdo e da sempre i sondaggi sono un bersaglio primario per il sarcasmo di scrittori e umoristi. “Non mi fido delle statistiche: un uomo con la testa in un forno acceso e i piedi in un congelatore ha statisticamente una temperatura media”, ha detto Charles Bukowski. E Scott Adams: “63 statistiche su 100 sono inventate. Compresa questa.”

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ANCHE LA SNAI HA TOPPATO

snaiFino all’ultimo la nota società per le scommesse, Snai, prevedeva il successo della signora Clinton. Chi puntava un dollaro su di lei avrebbe vinto appena 17 centesimi, al netto. Chi avesse puntato su Trump avrebbe vinto, al netto, tre dollari e mezzo. Una esagerata, inspiegabile differenza tra le due quotazioni! E ora cosa succederà?

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TRUMP FARÀ BENE…

trump-fara-beneHo scritto più di una volta di essere disgustato, scusate la sincerità, dalle catastrofiche previsioni di importanti giornalisti (e non solo loro!) come Eugenio Scalfari e Mario Calabresi. La fine del mondo o quasi, secondo le loro previsioni. Ma non sarà così. Il primo discorso di Trump è stato intelligente e strategicamente incoraggiante: onore delle armi alla grande sconfitta Hillary, con parole lusinghiere; desiderio di un Paese unito; volontà di non escludere un solo americano, di dare una possibilità a tutti; impegno prioritario per lavorare a risollevare l’economia.

GRANDI SCONFITTI / OBAMA E RENZI

obama-e-renziLecito chiedersi perché il presidente uscente si sia impegnato così energicamente a favore dell’amica Clinton! Chi lo ha consigliato, quale sondaggista gli ha dato informazioni tanto superficiali? Il ridicolo, a risultati acquisiti, è politicamente inevitabile: non solo ha vinto Trump, ma a grande maggioranza Camera, Senato e governatori sono repubblicani.
E Renzi? Come segretario del Pd nessuno può rimproverargli di avere fatto il tifo per la Clinton, rappresentante democratica. Ma, come primo ministro, sì: avrebbe fatto meglio a comportarsi con maggior discrezione e prudente sobrietà. Purtroppo, si sa, a Renzi interessa soprattutto se stesso: perciò ha cercato di mettersi in prima fila sul carro della presunta vincitrice, considerando probabile (e sbagliando) il successo di Hillary. E oggi la caduta dal carro non solo è un po’ comics, ma danneggia, di fronte all’odiato Trump, gli interessi nazionali nei rapporti con gli Stati Uniti.

MARCIA INDIETRO DEI TALK E DEI GIORNALISTI

marcia-indietro-nei-talkUn minuto dopo l’annuncio dell’esito elettorale in USA, abbiamo cominciato ad assistere, nel paese di Pulcinella, a un cambiamento generale di toni e approcci. Intendiamoci: non ho niente contro Pulcinella, geniale personaggio inventato come metafora e simbolo dei nostri peggiori vizi e difetti; mi fa ridere lo sguaiato comportamento di tanti opinionisti e protagonisti dei talk show televisivi. Il pollaio televisivo è rimasto identico, uguale il chiasso, con la piccola differenza che conduttori e ospiti hanno precipitosamente cambiato maglietta.

ANGELO PANEBIANCO OFFESO SE NE VA

angelo-panebiancoL’autorevole prof, editorialista del Corriere, qualche minuto fa (intorno alle 15), nel corso di un dibattito a La7, ha definito proprio “un pollaio” il talk, invitando tutti a non farli e a non parteciparvi. Dopodiché, offeso dalla replica di Daniela Santanchè, si è alzato, sfilandosi il microfono e ha lasciato lo studio, presumo sdegnato, senza un saluto.

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cesare@lamescolanza.com
09.11.2016