OGGI VI DICO CHE… SINDACO O SINDACA?

“Sarà una curiosità laterale, una domanda poco significativa… Ma come dobbiamo chiamare la Raggi e la Appendino? Sindaco o sindaca? E tutte e due? Sindaci, sindache o sindachesse?…” (Sergio Vincenzi, lettera a “Alle cinque della sera”)

ATTUALIZZANDO… LE SIGNORE DI ROMA E TORINO

raggi_appendinoDesideravo un cambiamento netto, auspicavo la vittoria di Virginia Raggi e Chiara Appendino. E così è stato. Da questo piccolo angolo, posso dirmi soddisfatto e vi proporrò le mie riflessioni. Mi manca, rispetto a ciò che ho scritto alla vigilia, solo Donald Trump – ma per questo terzo appuntamento bisognerà aspettare qualche mese.

Nella notte ho seguito Sky (il programma di Mentana) e vorrei dire subito che mi hanno felicemente colpito i commenti, i primi commenti a caldo, della Raggi e dell’Appendino. Qualche osservatore malizioso dirà che avevano preparato in anticipo ciò che volevano dire: il nuovo sindaco di Torino leggeva con evidenza un testo scritto, a Roma la Raggi dava un’occhiata, così mi è sembrato, a una scaletta da seguire. Bene: non mi interessa, anzi mi sembrano indizi positivi di buoni propositi per i comportamenti futuri: cautela, capacità di sobrie riflessioni, rispetto degli avversari e un’importante dichiarazione, da parte di tutte e due le signore, di voler rappresentare tutti i cittadini, non solo i loro elettori.

IL TIMORE DEGLI SCONFITTI? GLI ARMADI SARANNO APERTI

marcello sorgiHa detto bene, lucidamente, Marcello Sorgi, e concordo: i vincenti, i 5 stelle, fisseranno un paletto fondamentale – anche eventualmente di fronte alle Procure, non solo di fronte all’opinione pubblica. Fino al 19 giugno hanno governato “gli altri”, dal 20 giugno subentrano “loro”. Armadi aperti, trasparenza assoluta, nessun compromesso, nessuna indulgenza, stop agli sprechi e alla corruzione. Il terrore corre dovunque.

 

LA PREOCCUPAZIONE DEI SIMPATIZZANTI (COME ME)… LA BUROCRAZIA!

Beppe GrilloA parer mio, i veri problemi e gli ostacoli non arriveranno dalla Casta dei partiti e dai loro inciuci precedenti: penso che i seguaci di Grillo abbiano determinazione, energie e qualità sufficienti per spazzar via il malaffare, i pessimi comportamenti e le (probabili) resistenze e pessime intenzioni di chi ha governato in precedenza ed è stato sconfitto ieri. Il pericolo insidioso – per tutti, dovunque, come sempre: non solo per i volti nuovi di Roma – arriva dalle varie burocrazie e dalle lobby collegate: la tenacia e la lentezza delle interdizioni, per qualsiasi pratica, sono ostacoli pesanti.

 

LA FIDUCIA IN VIRGINIA RAGGI NASCE ANCHE….

taxiaroma…dal perentorio no al fumoso e ambiguo progetto per le Olimpiadi del 2024 a Roma, nonché al nuovo stadio della Roma. Sono curioso di verificare le reazioni di Luca di Montezemolo, che si è inventato il bizzarro progetto olimpico (utile solo per lui, per la sua ansia intramontabile di visibilità, ventisei anni dopo lo scempio di Italia 90, da lui gestita!) e del signor Pallotta, che ha preso la Roma – gestita con arroganza e insipienza, dall’altra parte dell’oceano – solo per arrivare a un business brutale, camuffandolo con i colori giallorossi. I romani non sono stupidi. E si è visto, con tutti i gravi problemi con cui si misurano ogni giorno, quanta importanza abbiano dato al bla bla legato alle Olimpiadi e allo stadio, e come abbiamo castigato Giachetti, che ne aveva fatto ingenuamente la sua bandiera. Ieri, prima dell’apertura delle urne, un tassista mi ha parlato benevolmente del troppo deriso progetto della funivia, per alleviare i tormenti dei trasporti romani: in quel momento ho capito che il successo della Raggi sarebbe stato travolgente. “Almeno è utile al popolo, la funivia” ha detto il tassista.  Ora, confido che la Raggi – oltre a spalancare gli armadi, anche per dare un ammonimento a tutti i malintenzionati, che la parola d’ordine sarà “onestà”, lo slogan della campagna elettorale – e metta mando allo scandalo delle strade piene di buche e devastate dalle immondizie. Sono priorità urgenti, problemi concreti.

LA FIDUCIA IN CHIARA APPENDINO NASCE ANCHE…

torino…dalla sua semplicità. Anche il suo successo, come quello della Raggi, è esplosivo: ha recuperato undici punti di distacco da Fassino, sindaco precedente, e gliene ha mollato altri dieci. L’Appendino ha raccolto il desiderio irresistibile di novità, rappresenta un segnale anche più importante di quello di Roma. Perché la Capitale è stata amministrata in modo criminale, la voglia di girare pagina, di scrivere punto e a capo era diffusa in ogni quartiere (salvo ai Parioli e in altri, pochi, quartieri agiati del centro: paradossalmente favorevoli alla sinistra in salsa di Renzi). Spero che Virginia e Chiara(mi perdonino la confidenza) siano consapevoli non solo del valore politico della loro affermazione, ma anche della responsabilità caricata sulle loro spalle da chi spera – non solo da parte del pubblico femminile – nella definitiva affermazione delle donne in ruoli cruciali. Altro che la stupidaggine delle quote rosa e di altre retoriche frasi di maniera! Oggi Raggi e Appendino possono far cadere i residui, non lievi, pregiudizi. Se amministreranno bene Roma e Torino non si dirà più (spero!) che una donna, in quanto donna, non possa diventare capo del governo o presidente della Repubblica o conquistare qualsiasi importante traguardo. Largo alle donne, viva le donne – se sono brave e hanno qualità e meritano ogni trionfo per il loro valore e non perché imposte dall’assurdità di quote più o meno rosee.

MEZZA ITALIA NON VOTA. E IL MERITO STORICO DI BEPPE GRILLO….

astensioneIeri il 50% (tra cui il sottoscritto) degli italiani non ha votato. Nell’occasione ripeto ciò che ho scritto molte volte: nessun partito tradizionale si cura concretamente di questa mezza Italia.  Il merito storico di Beppe Grillo è stato di aver recuperato a un impegno politico una grande fascia degli sfiduciati, dei ribelli, di chi è disgustato e soffre ogni giorno, vessato da mille soprusi. Senza la sua discesa in campo, i suoi elettori dove sarebbero finiti? Sarebbero scesi in piazza, avrebbero influito su disordini e instabilità? Qualcuno pensa davvero che un grande successo per Renzi sia stato quello di aver conquistato le simpatie che ai Parioli, e altrove nei quartieri Benestanti, erano destinate a Berlusconi! E le periferie? E il pubblico ch’era fedele alla sinistra? E la mezza Italia che non vota? Confesso che anch’io ho avvertito la tentazione di andare a votare, dopo ventidue anni. Poi ha prevalso, anche per ragioni di età, il mio pessimismo, intriso nella stanchezza.

COMUNICAZIONE / L’ERRORE MICIDIALE DI PARISI A MILANO. E DI RENZI, DOVUNQUE

parisiPenso che Parisi a Milano sarebbe stato un sindaco più efficiente di Sala – al quale chiedo di degnarsi di comunicare i conti definitivi, i numeri, il bilancio della sua Expò. Ha sfiorato il successo. Non lo ha raggiunto perché ha commesso un errore di comunicazione, ed è curioso che nessuno lo abbia ben consigliato: forse gli sarebbe bastato dare una corretta strizzatina d’occhio ai grillini, e annunciare i nomi della sua eventuale giunta, stoppando ragionevoli sospetti… Mah! E poi Renzi, ch’era considerato un reuccio insuperabile per astuta ed efficace comunicazione, da qualche tempo non ne indovina più una. Ne parleremo nei prossimi giorni. L’errore più grossolano? Insistere sul referendum, con questo doppio beffardo risultato: 1. Come se, avendolo sentenziato lui, le amministrative non dovessero avere importanza anche per gli elettori. 2. Parlando compulsivamente del referendum, ha logorato le sue chance per il sì, compattando sul no tutti coloro che detestano, per vari motivi, la figura, il linguaggio, le esuberanze del premier.

RITORNO A ROMA, UN SALUTO CON ALDA MERINI

Alda MeriniDopo una settimana di eremitaggio al nord, sono rientrato a Roma. Ieri caldo straordinario, quindici gradi di differenza rispetto al mio itinerario in Piemonte, in Veneto e in Austria. Quindi vi saluto (ricordando che molti miei amici hanno giudicato folle la mia simpatia per Raggi e Appendino, nonché per Trump), con tre meravigliosi versi della mia adorata Alda: “Se avete molto caldo,/ prendete un ramoscello di follia/ e piantatevelo negli occhi.”

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cesare@lamescolanza.com
20.06.2016

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