OGGI VI DICO CHE… I PRIVILEGI

“Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e con gli oppressi, non c’è più scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia.” (Enrico Berlinguer)

“C’è solo una classe di uomini, la classe privilegiata.” (Albert Camus)

“Il rango non conferisce privilegi o potere. Esso conferisce responsabilità.” (Louis Armstrong)

“Le istituzioni passano attraverso tre fasi: quella dei servizi, quella dei privilegi e quella degli abusi.”
(François René de Chateaubriand)

ATTUALIZZANDO… UNA SPERANZA, COMUNQUE

Al governo che nascerà (qualsiasi governo, e alle opposizioni) chiediamo almeno tagli a sprechi e privilegi. La domanda è semplice: è ragionevole attendersi un robusto taglio a certi sprechi insopportabili? Mi permetto di nutrire serenamente questa aspettativa, apprezzando l’unico aspetto positivo della bizzarra situazione politica che stiamo vivendo.

 

MAI DIRE MAI? IL CAOS È TOTALE

Al momento in cui scrivo, sono le nove e mezza del mattino, si sa che Carlo Cottarelli, il gran tagliatore di denari buttati al vento in modo discutibile, sta salendo al Quirinale per l’ennesima consultazione informale. Non si sa come andrà a finire l’incredibile telenovela politica, che tiene alta l’attenzione italiana (ed europea, con invasioni di campo e ingerenze inaccettabili). Passerà Cottarelli? Tornerà Conte? 5Stelle e Lega saranno all’opposizione o torneranno al governo? Il caos è totale. Il mitico “mai dire mai” vale per tutti e per qualsiasi eventualità.

UNA SOLA COSA È CERTA…

Carlo Cottarelli (se passerà lui) e comunque Luigi Di Maio e Matteo Salvini si battono verso privilegi d’ogni tipo accordati, in primo luogo, ai parlamentari. Gli esempi sono numerosi, ne propongo solo due. Un mio chiodo fisso è l’indecenza dei super stipendi e delle liquidazioni incredibili per gli amministratori delle aziende pubbliche.

 

GLI ECCESSI NELLE AZIENDE PUBBLICHE

Basta! Gli stipendi siano contenuti nei confini delle norme, e premi e liquidazioni erogati solo in rapporto ai risultati ottenuti, eventualmente positivi (con sanzioni e risarcimenti quando i risultati siano disastrosi, per errori e incapacità).

 

 

LE LIQUIDAZIONI AGLI ONOREVOLI

Un altro riferimento è a una bella pagina, il 3 febbraio su “La Verità”, firmata da Carlo Piano: liquidazioni agli onorevoli trombati che dicono addio al Parlamento. 42mila euro per ogni legislatura, 38 milioni in totale. Alcune cifre, in spettacolare trasversalità? Anna Finocchiaro 336mila euro; Giulio Tremonti, Antonio Martino e Rosy Bindi 252; Angelino Alfano, Sandro Bondi, Denis Verdini 168; Gianni Cuperlo 126. E molti altri: grazie, Carlo Piano.

REINSERIMENTO DEI VECCHI PARLAMENTARI O INSERIMENTO DEI GIOVANI SENZA LAVORO?

Non dico nulla di qualità, difetti o valutazioni politiche dei vecchi parlamentari in uscita. Non dico nulla! Ma della motivazione per l’assegno di fine mandato, sì:”per il reinserimento” nella vita civile, si è scritto. E dunque mi rivolgo a Cottarelli (o a chiunque altro, alla fine, sarà il premier) e a Di Maio e Salvini. Prima che al “reinserimento” degli onorevoli, vogliamo pensare – subito! – all’inserimento nella società produttiva di milioni di giovani senza lavoro?

cesare@lamescolanza.com