OGGI VI DICO CHE… POLITICI O UOMINI DI STATO?

“I politici cercano di usare un linguaggio altamente tecnico e complesso, persino enigmatico, per svolgere un’azione estremamente semplice e pragmatica, fottere i propri elettori”. (Carl William Brown)
“Un politico pensa alle prossime elezioni, un uomo di stato alle prossime generazioni”. (James Freeman Clarke)
“Ho chiesto a un politico che cos’è la politica. Mi ha risposto: è il periodo di rottura di coglioni tra una campagna elettorale e l’altra”. (Flavio Oreglio, “Non è stato facile cadere così in basso”, 2007)

ATTUALIZZANDO… MEZZA ITALIA NON VOTA

astensionismo (1)Temo che i lettori di questo diario, almeno i più fedeli, quelli che mi seguono ogni giorno o quasi, si annoieranno. Perché conoscono il mio chiodo fisso. Mezza Italia, fiduciosamente, vota ancora e la giungla spesso di basso profilo (non ci sono tigri e leoni, né elefanti e giraffe, ma soprattutto iene, roditori e parassiti) che fa politica ed è interessata avidamente ai voti di chi vota, non si preoccupa della mezza Italia che non vota. Questa mezza Italia è indignata e anche disgustata, ha perso ogni fiducia nel Sistema politico, è piena di problemi che restano insoluti, spesso è anche emarginata, soffocata dalle tasse, affamata. Al mio parere, il problema principale sarebbe quello di recuperare al voto una buona parte di questa mezza Italia, che tra l’altro si ingrossa sempre di più e, in un futuro, potrebbe esprimere il proprio rifiuto non più con il silenzio alle urne, ma con pericolose ribellioni verso le istituzioni e la democrazia.

CINQUE GIORNI ALLE ELEZIONI / LA PIÙ GRANDE DELUSIONE

Piazza_del_CampidoglioLa mia opinione è che abbiamo vissuto una lunga, estenuante delusione. I candidati – quasi tutti e dovunque, in tutte le città – si sono accaniti nel denigrare gli avversari, nell’affermarsi con compiacimento (chiasso, vizi e vezzi) nei talk show, hanno discettato a volte di utopie generali valide, senza concretezze specifiche, in qualsiasi momento della nostra esistenza. Raramente si sono occupati dei problemi delle città che vorrebbero amministrare, con il consenso degli elettori. E quando lo hanno fatto si sono espressi in modo confuso, superficiale, per non dire incomprensibile.
A tutti avrei consigliato di cominciare le loro arringhe con riferimento a un preciso episodio, uno dei mille che ogni giorno ci tormentano. Con una proposta chiara su come risolverli. Un esempio? Roma, domenica sera, ore 19.30. Zero taxi alla stazione Termini, code chilometriche in attesa. Non è una vergogna, per i cittadini e per i turisti? Nel week end il numero dei tassisti è dimezzato. E sapete chi stabilisce il dimezzamento e le altre regole? Il Comune! Il Comune, che non capisce niente di niente – com’è noto – di tutti i guai della Capitale e, quindi, anche dei trasporti, taxi compresi. Di più: i tassisti non sono neanche consultati dai signori “so tutto e nulla so fare” dell’amministrazione comunale.

IL MIO SOSTEGNO AI CANDIDATI, PER MERITO: ROMEO, VIVIANI E MARTINELLI

romeo - viviani - martinelliAvevo detto che (ricordo che io non voto dal 1994) per le elezioni amministrative mi sarei preso la sfacciataggine di indicarvi alcuni nomi di candidati meritevoli. Nessuno potrà mai accusarmi di aver esagerato. Ho fatto, e confermo, solo tre nomi: a Roma Francesco (Franco per gli amici) Romeo, un celebre cardiochirurgo che ha onorato il nostro Paese in tutto il mondo. A Milano, una carissima amica, Maria Alberta Viviani e l’avvocato Ettore Martinelli. Appartengono a schieramenti diversi, quindi nessuno potrà rimproverarmi di fare il tifo – mi vien da ridere, al pensiero – per un partito o l’altro. Alla vigilia del voto vi darò indicazioni più precise. Su Roma ho chiesto alla comunità dei calabresi – straordinariamente numerosa – di dare il voto a Romeo, che è un calabrese emigrato per necessità da giovane, come tanti altri, e oggi è cattedratico a Tor Vergata. Ai calabresi che votano a Milano, e ai tanti che da Milano mi seguono con stima e simpatia, segnalo la Viviani e Martinelli: due persone per bene, ricche di qualità e di concreta energia.

QUALCHE RIFLESSIONE SUI CANDIDATI A ROMA PER IL CAMPIDOGLIO…

candidati sindaco okHo seguito la campagna elettorale di Roma, dove abito, con maggior attenzione: ho assistito a vari dibattiti televisivi. Ecco le mie impressioni, schematicamente: 1. Il livello di qualità e capacità di coinvolgimento del pubblico è stato molto scarso, sia per responsabilità dei candidati intervistati sia per l’incredibile, banale aggressività/super loquacità dei conduttori. 2. Mi sono piaciute, per coerenza con ciò che ho scritto, Giorgia Meloni e Virginia Raggi: tentavano con determinazione di parlare di problemi ed erano trascinate in schermaglie polemiche (tipo l’ipotesi di dedicare una strada a Giorgio Almirante, per la Meloni, o la soggezione attribuita al direttorio M5S, per la Raggi) prive, presumo, di interesse per la stragrande maggioranza degli aventi diritti al voto. Tuttavia non conosco personalmente, né profondamente, le due signore, quindi segnalo la mia simpatia per le condizioni in cui si sono battute, ma non me la sento di “sponsorizzarle” per il voto. Con loro mi piacerebbe un confronto, quando fosse possibile. 3. Mi restano incomprensibili i cambiamenti di umore e di scelte di Silvio Berlusconi. 4. Non mi sono piaciuti i troppi sorrisi di Alfio Marchini, l’accentuazione del linguaggio romanesco della Meloni. Quisquilie? Ammetto di essere spinto dalla mia vocazione alla comunicazione. 5. Con uno sforzo di ottimismo, penso che tutti – forse – potrebbero essere buoni sindaci: Giachetti è certamente un uomo rigoroso e onesto, come dimostra un curriculum privo di infortuni. La Raggi sarebbe finalmente un volto nuovo e finalmente si darebbe la possibilità ai grillini di dimostrare se sanno anche governare, oltre che obiettare. La Meloni è la candidata che meglio conosce Roma e ha esperienza consolidata. Marchini è ricco, quindi non ha bisogno di rubare, probabilmente è mosso da ideali e dal desiderio di dare un senso alla sua vita. Se mi avesse chiesto un consiglio, gli avrei suggerito di non nascondere la Ferrari e di dire agli elettori: sono figlio di e nipote di, so di essere stato un privilegiato, quindi mi impegno a risolvere i problemi di Roma per sostenere innanzitutto chi ogni giorno affronta una vita faticosa e per dare spazio e opportunità a chi, senza privilegi di famiglia, non ha avuto la possibilità di mostrare i propri meriti. E mi rivolgo soprattutto ai giovani.
6. Mi chiedo come mai nessun leader – a differenza di quanto succedeva una volta – abbia avuto il coraggio di scendere in campo. Hanno avuto paura? C’è già stata una spartizione? 7. Sono curioso di vedere se, in caso di ballottaggio, la Meloni darà sostegno a Marchini o se Marchini lo darà, eventualmente, alla Meloni. 8. Roma è uno Stato, una città enorme: non basterà un sindaco, ce ne vorrebbero quattro o cinque.

CURIOSITÀ SPARSE E VAGANTI. UNICREDIT, RENZI, RCS, I MARÒ, D’URSO, EUROPEO, NAZIONALE E TERRORISMO

marò1. Il destino di Federico Ghizzoni, che esce – sotto i riflettori – da Unicredit. 2. L’esito delle elezioni in quale misura inciderà sulla stabilità del governo. 3. Coppi o Bartali? Guelfi o Ghibellini? Cairo o Bonomi e Mediobanca? Mi espongo sempre e lo farò anche questa volta: sono tifoso, niente meno che genoano! Intanto, posso limitarmi a fare il tifo per il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport, come testate, e per i colleghi che ci lavorano e ne assicurano il successo? 4. Vorrei che i due marò fossero accolti e festeggiati nelle celebrazioni del 2 giugno. É ancora possibile? 5. La nuova Camera è lo show domenicale di Barbara D’Urso, che sta prevalendo su “Porta a Porta”? 6. Ci saranno problemi col terrorismo nell’imminente campionato di calcio europeo, qual è lo stato d’animo degli atleti? 7. Riuscirò a vedere tutte le partite del torneo, ma soprattutto: che figura farà la nostra fragile Nazionale?

cesare@lamescolanza.com
31.05.2016