OGGI VI DICO CHE…Il PAPÀ DI MESSI, IL PAPÀ DELLA BOSCHI

“Messi ha detto: Non guardo, firmo tutto quello che papà mi dice di firmare… Ma chi glielo ha consigliato a Messi di trovare una scusa così? Il padre di Maria Elena Boschi?” (Maurizio Crozza, La 7, venerdì 8 aprile, a proposito di Panama papers).

ATTUALIZZANDO… MONTEZEMOLO, UNA RISATA NON TI SEPPELLIRÀ

Crozza_MontezemoloIrresistibile lo show di Crozza sullo scandalo delle società panamensi off shore. In particolare, quando ha messo nel mirino della sua satira Luca Cordero di Montezemolo. (Crozza/Luca ha detto che anche lui, quando firma, non guarda le carte: firma tutto ciò che il padre di Messi gli dice di firmare). E comunque è alla ricerca di un padre qualsiasi a cui attribuire la sua responsabilità! Una volta si diceva: una risata vi seppellirà… Magari! Non è mai successo e anche questa volta non succederà.

BUONE NOTIZIE / 1. CAIRO PUNTA A PRENDERE RCS

Urbano CairoDico la verità, schietta schietta: una notizia così, prima o poi me l’aspettavo. Anzi, sorridevo quando qualcuno diceva: “Quello lì” vorrebbe papparsi i settimanali popolari di Rcs, al massimo “La Gazzetta dello Sport”. “Quello lì”, Urbano Cairo, avrà tanti difetti, ma è anche il più bravo imprenditore italiano oggi sulla scena. I difetti sono noti: il braccino è molto corto, è sempre molto diffidente di tutto e di tutti, forse non ha veri amici perché una vera amicizia per lui è cosa complicata, da valutare giorno per giorno; forse arriva sempre, per astuzia e cinismo, ad un passo dai confini che separano la scaltrezza dalla correttezza… Ma i meriti sono enormi: è partito da zero, ha chiesto umilmente a Berlusconi, da ragazzo, di farsi le ossa nell’impero Fininvest, si è affermato come un mago della pubblicità, ha lasciato il Cavaliere al momento giusto per mettersi in proprio, ha creato il suo regno nella pubblicità, ha acquistato riviste da Giorgio Mondadori, ha creato periodici nazional popolari invadendo il mercato, con testate in vendita al costo di 1 euro, poi ha acquistato il Torino e ne ha fatto una squadra bella da guardare, infine ha preso La7 ed è entrato autorevolmente tra gli azionisti di Rcs. Qual è, per me, il suo merito più grande, tra questi traguardi che segnano le tappe di una scalata pressoché irresistibile? L’ho già scritto molte volte: molti imprenditori (tra i quali, tanti editori) irridono al braccino corto, spendono e spandono, poi chiudono aziende e/o giornali, a volte senza pudore. Che mi risulti, il braccino di Cairo è cortissimo, ma finora non ha licenziato nessuno: le sue aziende si reggono sull’antico equilibrio costi/ricavi. E perché mi sembra una buona notizia la discesa in campo per la conquista di Rcs? Per due motivi: primo, perché Cairo è un editore puro, ovvero a differenza di quasi tutti gli altri editori non ha altro interesse, salvo gli investimenti nelle aziende editoriali. Secondo: il suo ardito progetto (che, ovviamente, ha già trovato vari ostacoli), porta un po’ di chiarezza nelle vicende di un’azienda, Rcs, e di due giornali, “Il Corriere della Sera” e “La Gazzetta dello Sport”, a cui tutti siamo affezionati per la loro tradizione e per ciò che rappresentano in questo settore, in Italia. Dopo l’uscita di FCA, socio di maggioranza di riferimento della casa editrice che fu fondata dal mitico Angelo Rizzoli e depredata in varie occasioni da sciagurate operazioni interne e blitz esterni, si capiva poco e si temeva molto. Io stesso scrissi che, visto il deficit imponente e crescente dell’azienda, si prospettavano tempi cupi per i miei – innocenti e incolpevoli! – colleghi giornalisti e pensavo che la “salvezza” potesse arrivare, come altre volte è successo, dagli interventi delle banche o, meglio, da un acquirente di importanza e solidità finanziaria internazionale. Per prudenza, a questo punto direi: non so se Cairo ce la farà ad arrivare al traguardo, oggi: è solo l’inizio della scalata. Però so che il suo annuncio porterà chiarezza, intanto, e comunque Urbano è destinato a crescere e ad affermarsi con le sue qualità: se non oggi, domani.

BUONE NOTIZIE / 2. GENTILONI RECUPERA LA NOSTRA DIGNITÁ

Paolo GentiloniI marò. I due lavoratori italiani giustiziati in Libia. Il giovane Regeni torturato e poi massacrato il Egitto. Le intercettazioni fatte dagli Stati Uniti, incuranti dei diritti della sovranità del nostro governo, senza pur minime scuse. Diciamo la verità: stavamo diventando un punching ball, alla merce di chiunque volesse prenderci a calci, schiaffi e pugni. Sarà anche tardi, sarà sotto la pressione dell’Italia indignata e perbene (nella piccolezza di questo diario, avevamo sollecitato più volte anche noi un gesto significativo), il ministro Gentiloni ha firmato una decisione simbolicamente importante: il ritiro del nostro ambasciatore in Egitto. Viva la faccia! Gentiloni ha anche annunciato altri provvedimenti. Mi permetto di suggerirne alcuni: valutare e modificare gli scambi economici con l’Egitto, in primo luogo (anche perché viaggi e vacanze sarebbero oggettivamente pericolosi) sconsigliare energicamente e, se possibile, vietare, le trasferte degli italiani in quel Paese. Ma, soprattutto, estendere le nostre proteste e la nostra denuncia a tutti i Paesi occidentali, chiedendo solidarietà e sostegno. Il governo egiziano deve capire, dopo questo lungo e inaccettabile scempio, che l’Egitto rischia di diventare un simbolo di barbarie e di iniquità, in tutto il mondo.

LE DONNE CHE CONTANO. AL PRIMO POSTO PAOLA REGENI

Paola RegeniNel dicembre dell’anno passato, avevamo inventato “Madamin, il catalogo è questo”, per segnalare i nomi di cento donne italiane che in vari settori e per diversi aspetti fossero meritevoli di un riconoscimento per le loro qualità. Oggi, se digitate www.lamescolanza.com, troverete gli aggiornamenti del catalogo: abbiamo eliminato qualche nome, abbiamo inserito al primo posto Paola Regeni, mamma di Giulio: ha insistito con energia e senza mezzi termini nella denuncia dell’orribile assassinio di suo figlio, ha invocato giustizia, ha sollecitato l’intervento delle nostre autorità istituzionali. Ci ha commosso, ci ha coinvolto, ci siamo uniti al suo dolore: se oggi il ministro Gentiloni è sceso in campo, il grande merito è suo. Perciò merita il posto d’onore nel nostro albo al merito delle donne italiane di valore (tutti gli altri nomi sono elencati in ordine alfabetico).

BUONE NOTIZIE / 3. IL RITORNO DI LUCA JOSI

Luca JosiHo amicizia e stima per Luca Josi, quindi saluto con piacere e direi anche entusiasmo il suo ritorno in prima linea, in un ruolo di prestigio, alla Telecom. Nell’occasione, vorrei ribadire cosa sia alla radice della mia considerazione: Luca, nella stagione finale di Bettino Craxi, fu vicino con passione e devozione allo statista, nei momenti più delicati e difficili, senza ricavarne alcun beneficio, al contrario di quanti lucrarono o divennero famosi e importanti alla corte di Bettino e puntualmente lo tradirono, in coincidenza con la sua disfatta. Se ci fossero meno omuncoli, pronti al tradimento e a salire sul carro del vincitore di turno, e ci fossero molti altri uomini con gli attributi e la spina dorsale di Josi, il nostro Paese sarebbe migliore, più rispettato e apprezzabile.

cesare@lamescolanza.com
11.04.2016