OGGI VI DICO CHE… IL MERITO

“Il successo è una cosa piuttosto lurida; la sua falsa somiglianza col merito inganna molti uomini” (Victor Hugo)

“Mio nonno mi disse che ci sono due tipi di persone: quelli che fanno il lavoro e quelli che si prendono il merito. Mi disse di cercare di essere nel primo gruppo; ci sarà sempre meno competizione.” (Indira Gandhi)

“Il merito non ha età. L’età non è una colpa, ma nemmeno un merito.” (Ferruccio De Bortoli)

“Viviamo in un sistema che sposa il merito, l’uguaglianza e la parità di condizioni, ma esalta quelli con la ricchezza, il potere e la celebrità, in qualunque modo l’abbiano guadagnato.” (Derrick A. Bell, primo docente universitario nero della storia degli Stati Uniti)

“In Paradiso si entra per favoritismo. Se si entrasse per merito, tu resteresti fuori ed il tuo cane entrerebbe al posto tuo.” (Mark  Twain)

ATTUALIZZANDO… IL PREMIO SOCRATE

Restituire valore al merito aiuterà il nostro Paese a fare passi avanti. Consentitemi oggi di parlare di una mia piccola creatura, a cui tengo molto: il Premio Socrate, un movimento di opinione a sostegno di coloro che nel lavoro, nella vita privata e nelle varie attività, dimostrano di essersi affermati grazie alle loro qualità.

 

 

IL PREMIO A PAOLO SAVONA

Sono felice perché, negli anni, il movimento – che non ha fini di lucro ed è privo di mezzi – si sta affermando: segno che dare importanza al merito è un argomento che sta a cuore a molti. Mercoledì abbiamo consegnato il Premio 2018, con larga partecipazione di mass media: giornalisti, fotografi, telegiornali… Determinante è stata l’attrazione costituita dalla presenza dell’uomo del giorno, tra i premiati, il ministro Paolo Savona.

 

ALTRO CHE “SOLA”, DA GIANNI LETTA

Sono grato a tutti: sorridendo, agli amici de “Il Fatto” e a un asso della fotografia, Umberto Pizzi, che (giustamente) trattano con ironia qualsiasi evento. É uno stile simpatico, va accettato. Però, definire Paolo Savona un cultore della mondanità è una perfidia. Il nostro Premio non è certo un appuntamento di mondanità e il ministro detesta, come me, i salotti. E non é vero che Gianni Letta ci abbia dato una “sola”: era presente, è arrivato con un po’ di ritardo e poi mi ha dedicato un lungo ed emozionante, per me, discorso di sapore necrologico (anche sorprendente, ho scoperto che Gianni mi conosce nei minimi particolari). Savona, attesissimo, ci ha dato una sobria lezione di stile, invitandoci a distinguere tra ciò che davvero pensa o scrive, e le fake news diffuse dai giornali e dal web. A proposito, naturalmente, dei controversi rapporti con l’Europa.

I PREMIATI, DA PATRIZIA GRIECO A MARINA CICOGNA E FABIO CAIROLI…

Gli altri premiati, oltre al prof e all’intramontabile Letta… Patrizia Grieco, presidente dell’Enel, simbolo di come si possa coniugare, al vertice di una grande azienda, affabilità e rigore, simpatia e competenza, rispetto e intransigenza. Fabio Cairoli ad di Lottomatica, impegnato con fermezza e oggettiva capacità manageriale, contro l’inutile, bizzarro proibizionismo nel settore del gioco d’azzardo (vitale per le entrate per lo Stato e per l’occupazione). Marina Cicogna, apprezzata in tutto il mondo come produttrice di film indimenticabili e per la straordinaria qualità come fotografa e scrittrice.

 

DA MASSIMO MORATTI A ETTORE SEQUI A GIAN ANGELO PERRUCCI

Massimo Moratti, il presidente dell’Inter che riuscì a creare la squadra più vincente nella storia dei nerazzurri. Ettore Sequi, rappresentante della formidabile diplomazia italiana, oggi ambasciatore a Pechino. Gian Angelo Perrucci, simbolo – per l’ingegno e la determinazione – del successo degli italiani all’estero.

 

DA CLAUDIO SADLER A FABIO ANGELO GRITTI

Claudio Sadler, chef leader in cucina, tra i più apprezzati e creativi. E Fabio Angelo Gritti, partito da zero, orfano nell’adolescenza, al vertice di una importante azienda bergamasca: la dimostrazione di come ci si possa imporre, superando ogni ostacolo con la qualità.

 

 

ARRIVEDERCI AL 2019

A primavera. Con una promessa: oltre alle celebrità, individueremo alcuni giovani (e anche meno giovani), sconosciuti epperò autori di imprese importanti e imprevedibili, nella speranza che si possa ridimensionare un amaro aspetto della società italiana in questi anni: la fuga dei nostri talenti in Paesi stranieri, più aperti al merito.

 

 

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