OGGI VI DICO CHE… LA NOSTALGIA

“Mi piacerebbe scambiare tutti i miei domani per un solo ieri”.
(Kris Kristofferson)

“Abbiamo nostalgia del passato anche perché ce lo siamo dimenticati”.
(Roberto Gervaso)

“Ho trascorso tutte le estati della mia vita a fare propositi per settembre, ora non più. Adesso trascorro l’estate a ricordare i propositi che facevo e che sono svaniti, un po’ per pigrizia, un po’ per dimenticanza. Che cosa avete contro la nostalgia, eh? E l’unico svago che ci resta per chi è diffidente verso il futuro”. (Carlo Verdone)

ATTUALIZZANDO… SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO?

Viva la nostalgia, o no? “Ai miei tempi” si stava meglio! C’era maggior qualità! Oppure il mio stato d’animo corrisponde solo all’eterna trappola della nostalgia? Ditemi voi, mi interessano moltissimo le vostre opinioni. Da parte mia mi limito a proporvi i pensieri che ogni tanto mi vengono in mente e aggiungo che in fondo non sono proprio decrepito, a luglio ho compiuto 75 anni.
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DA SCIASCIA A SAVIANO, DA BERLINGUER A RENZI…

E dunque… Una volta di mafia parlava Leonardo Sciascia, oggi vedo per strada imbarazzanti cartelloni che celebrano tale Roberto Saviano. Una volta c’era Enrico Berlinguer, oggi c’è Matteo Renzi. Senza ironia, direi che qualche (pesante) differenza, tra l’insigne ex segretario del partito comunista e l’ambizioso leader del partito democratico, sia evidente agli occhi di tutti.
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DI PIÙ DI PIÙ DI PIÙ…

 Di piu: una volta c’erano Alcide De Gasperi, Palmiro Togliatti, Amintore Fanfani, Giulio Andreotti, Sandro Pertini, Francesco Cossiga, Bettino Craxi e mi fermo qui, oggi Luca Lotti, Maria Elena Boschi, Angelina Alfano, Valeria Fedeli e non vado oltre.
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E I BEATLES? ELVIS PRESLEY? OGGI. CHI C’È?

 Una volta i Beatles, i Rolling Stone, Elvis Presley, Louis Armstrong, gli Abba, in Italia  Domenico Modugno, Mina, Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti e lasciatemi aggiungere anche il mio compaesano Rino Gaetano…   e oggi neanche riesco a nominare un cantante, non li conosco, non li ascolto.
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DA SCALFARI ALL’ECCESSO DI INGLESE

Una volta c’era Eugenio Scalfari, oggi Mario Calabresi. Una volta parlavamo la nostra stupenda lingua italiana, oggi siamo invasi da centinaia di parole in inglese (domani, temo, russo, tedesco, cinese…).
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QUELLA PENTOLA SUL FUOCO…

Una volta alle nove del mattino c’era già la pentola sul fuoco per esaltare la straordinaria cucina italiana, oggi siamo devastati dal “fast food” americano e ci strozziamo per mangiare in cinque minuti orribili poltiglie. Al ricordo di certi piattini che preparavano mia nonna, le mie zie e anche mia madre, anche adesso, dopo lustri, mi intenerisco… ricordi irripetibili! Per voi no? Non ci crederei mai…
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DAL BOOM DELLA LIRA ALLA MISERIA

 E soprattutto una volta c’era il boom economico, non c’era disoccupazione, la lira era premiata come una moneta tra le più forti nel mondo e l’Italia – reduce da una guerra disastrosa – era un Paese rispettato e apprezzato. Da quell’aurea condizione a poco a poco siamo scivolati in una difficoltà estrema, non si contano più le famiglie che vivono in una situazione di miseria o commiserabile.
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DAL RISPETTO AI CALCI NEL SEDERE

Oggi non contiamo nulla nel mondo, siamo entrati con frettolosa superficialità in Europa, ma l’Europa si infischia delle nostre difficoltà, ad esempio per la gestione delle migrazioni, un fenomeno che riguarda tutto il continente. Non contiamo sistematicamente nulla e anzi, spesso, siamo trattati a calci nel sedere. Sbaglio, in cosa sbaglio? Comunque ammetto che “ai miei tempi” è un’espressione da evitare. Non ci sono riuscito: scusatemi.