OGGI VI DICO CHE… IL GIORNALISMO È UN MESTIERACCIO?

I giornalisti sono impermeabili a tutto. Arrivano sul cadavere caldo, sulla partita, a teatro, sul villaggio terremotato, e hanno già il pezzo incorporato. Il mondo frana sotto i loro piedi, s’inabissa davanti ai loro taccuini, e tutto quanto per loro è intercambiabile letame da tradurre in un preconfezionato compulsare di cavolate sulla tastiera. Cinici? No frigidi” (Carmelo Bene).
“Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso… e pubblica il falso” (Mark Twain).
“Peste della patria è il giornalismo che accetta le notizie senza vagliarle, quando pur non le inventa” (Cesare Cantù).
“Le due grandi armi impiegate dai partiti per riuscire sono i giornali e le associazioni” (Alexis De Tocqueville).

ATTUALIZZANDO… MEGLIO CHE ANDARE A LAVORARE

attualizzando_quarto_potere-300Le battute sul giornalismo si sprecano. La più famosa, direi, è “Questa è la stampa, bellezza”. Mica male anche “Fare il giornalista è meglio che andare a lavorare”. Da considerare anche che il giornalismo è la piattaforma di lancio per le carriere più diverse, ad esempio Mussolini da giornalista (popolarissimo) diventò dittatore e padrone assoluto dell’Italia per un ventennio.

a

QUI CI VORREBBE UN GIORNALE…

indro_montanelli_il_giornalePoi ci sono grandi giornalisti, che per poter fare il giornale che desideravano furono costretti a fondarne uno: Indro Montanelli, scontento de “Il Corriere della Sera” con il quale era diventato famoso, creò “Il Giornale”. Nessuno chiamò Eugenio Scalfari, che pure si era prepotentemente affermato nei settimanali, a dirigere un quotidiano, e lui mise al mondo “La Repubblica”. Celebre è anche la battuta cinica di Missiroli, di fronte a una notizia scomoda: “Qui ci vorrebbe un giornale”…

a

 

I MIEI FORMIDABILI ALLIEVI DEGLI ANNI SETTANTA…

ferruccio_de_bortoliMolte volte, forse troppe, ho vanitosamente ricordato i giovani giornalisti che assunsi, intuendo le loro straordinarie qualità, nei remoti anni settanta, sulla base di semplici colloqui. Tutti sono arrivati ai vertici, chi più chi meno. Oggi provo a definire l’identità di quelli eccellenti.
Ferruccio de Bortoli: è nato dirigente, sarebbe arrivato ai vertici dovunque (non solo a “Il Corriere della sera”), ma anche come cardinale, sindaco o ministro, banchiere, diplomatico… Massimo Donelli: lui, giornalista nato. Il più completo e il più creativo. Edoardo Raspelli: tenace, costante, da zero é diventato il più famoso e temuto critico gastronomico. Francesco Cevasco: un tecnico, un super confezionatore. Gian Antonio Stella: l’inchiestista più cattivo, inesorabile e documentato. Raimondo Lagostena: giornalista formidabile, ma poi ha scelto di farsi editore. Gigi Moncalvo: di lui parlo qui sotto. Ci sarebbero tanti altri nomi, ma rischierei di diventare lungo e noioso. Luisa Forti, Renzo Rosati, Carlo Brusati, Luigi Irdi, Ivo Carezzano, Gigi Gia, Maurizio Bertè

GIGI MONCALVO, GRANDE, CON UN CARATTERACCIO

Gigi Moncalvo, giornalista, scrittore, dirigente RaiSono in treno e sarò fuori Roma per due giorni. Ho portato con me “I Caracciolo”, l’ultimo libro di Gigi Moncalvo, grande e incompreso, temutissimo, tra i miei allievi. Con un caratteraccio oggettivamente difficile, aspro, indomabile, irriducibile. In America avrebbe vinto il premio Pulitzer e i suoi libri sarebbero best seller mondiali. In un Paesuzzo ipocrita e timorato come il nostro, ha incontrato soprattutto diffidenze, ostilità, censure, querele e – ed è il peggio! – scaltra e prudente indifferenza. Ha avuto grandi successi e ha sfasciato puntualmente tutto ciò che stava costruendo. Per me, un uomo geniale e romantico. Utopista e ribelle. Coraggioso e ingestibile. Quando avrò finito di leggere (sono centinaia di pagine!) vi dirò. Scrivere un libro sui Caracciolo significa affrontare fatti e misfatti di decenni di vita italiana, passando attraverso l’editoria, la politica, la finanza, i salotti potenti e tanti pericolosi segreti. E Gigi non si tiene mai nulla, non ha mai paura di raccontare ciò che sa e ciò che scopre.

cesare@lamescolanza.com
18.10.2016