OGGI VI DICO CHE… IL DUELLO

“Io disapprovo profondamente i duelli. Se un uomo dovesse sfidarmi, lo prenderei gentilmente e con aria di perdono per la mano e lo porterei in un posto tranquillo e lo ucciderei.” (Mark Twain)
“Piffe e paffe, se sbatteno ar duello | E er fratello, se sa, ce va de sotto. | Der rimanente a me me fece spece, | Perché, qualora lui l’aveva offeso, | Nun doveva fa’ mai quello che fece. | Io, ner caso de quelli che cantaveno, | Invece der duello, avressi inteso! | Li cazzotti, percristo, furminaveno. (Cesare Pascarella, Er Fausto, da La scoperta dell’America e altri sonetti, a cura dell’Accademia dei Lincei, Mondadori, 1951)”

ATTUALIZZANDO… MAURIZIO BELPIETRO E VITTORIO FELTRI

attualizzando (9)Da qualche giorno sulle pagine di “Libero” e de “La Verità” infuria una polemica tra i due direttori, rispettivamente di Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro, senza esclusione di colpi. Sopra e sotto la cintura. Una volta erano amici, hanno lavorato a lungo insieme. Ora si sfanculano in maniera spettacolare. Non entro nel merito della vicenda, non conosco le carte. Sommessamente dico che gli addetti ai lavori si appassionano… Lavoro è una parola grossa, in giornalismo; gli addetti sono al minimo un migliaio, al massimo cinquemila (secondo un mio presuntuoso calcolo, discutibile), nei mass media, in politica, nei salotti. Pochi, ma influenti. La crema del gossip. Tutti si chiedono: come finirà? Una proposta ce l’ho.

MAURIZIO E VITTORIO, NON LASCIATE LE COSE A METÀ!

maurizio e vittorio non lasciateCome ho detto, la tenzone tra Feltri e Belpietro ha toni sempre più accesi, lo spettacolo è seguito con curiosità e passione. C’è un imbarazzo, che condivido: essendo stati protagonisti anche a braccetto nell’informazione, i due stanno spaccando l’opinione pubblica. I cerchiobottisti, categoria molto presente in Italia (abitualmente capeggiati da Paolo Mieli, di cui però non conosco il pensiero in questa occasione) sono indecisi. Tutti, però, vorremmo un finale adeguato alla disfida. Non è accettabile il Post scriptum di Vittorio, oggi: il pubblico si annoia, dunque la polemica continui, con una telefonata tra i due. Idea apprezzabile, ma non approvabile: prima ci coinvolgete e poi ci escludete, ci lasciate col boccone a metà? Vero che vi siete detto tutto, o quasi. Ma al Colosseo si sarebbero incazzati, se i gladiatori fossero rientrati negli spogliatoi! Un vincitore ci vuole.

UN DUELLO? AL PRIMO SANGUE PERÒ…

un duello al primo sangue peròCome facevano i gentiluomini di una volta, vi propongo un duello. Al primo sangue però, anche se la ferocia esibita finora meriterebbe l’ultimo. Ma non vogliamo vittime. Anche perché è prevedibile che in futuro tornerete a stringervi la mano (io lo auspico) o scontrarvi ancora con rinnovata perfidia (non sono ipocrita, parteciperei al divertimento, in tribuna).
Quindi, duello al primo sangue, all’alba, in piazza Duomo, davanti alle anacronistiche palme. A Maurizio la scelta dell’arma: non sarebbe giusto dare un vantaggio a Vittorio, che tira di scherma come un professionista e possiede, esercitandosi, due pistole. Scegliete i padrini, preferibilmente tra i giornalisti (dei politici nessuno di voi due si fida). Dagospia e Marco Travaglio? Come arbitro, se necessario, sono disponibile. Ma vi suggerisco il re dello stile, Giuliano Ferrara, che poi ne scriverebbe come l’evento merita, con superiore saggezza.

cesare@lamescolanza.com
10.03.2017