OGGI VI DICO CHE… COS’È LA NOSTALGIA

“La nostalgia è la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare” (Milan Kundera)

“Il ricordo è un traditore che ferisce alle spalle.” (Sören Aabye Kierkegaard)

“È uno strano dolore… Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai.” (Alessandro Baricco)

ATTUALIZZANDO… LA MILANO DI AFELTRA

La puntualità, insieme con il rispetto e la vitalità del lavoro, è un bene definitivamente perduto. Questo – malinconico – pensiero, peraltro non nuovo, mi è tornato in mente scrivendo un ricordo di un grande giornalista, Gaetano Afeltra (che oggi potete leggere, se volete, digitando www.lamescolanza.com: l’ho pubblicato ieri su “La Verità”). Gaetanino adorava Milano, che lo aveva adottato (lui era immigrato da Amalfi, alla ricerca di fortuna), dandogli grandi soddisfazioni.

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LE RAGAZZE CHE RIEMPIVANO LE VIE DI ALLEGRIA

Ecco il suo suggestivo rimpianto: “Alle sette di sera si sentiva nelle vie una specie di sirena: invece erano le saracinesche, il loro rumore, venivano abbassate tutte contemporaneamente. La puntualità! Le ragazze uscivano e riempivano di allegria le vie… Ho avvertito a Milano una bellezza morale, civile, moderna.” Era la Milano di sessant’anni (e più) fa, subito dopo la guerra: c’era il fervore della ricostruzione, dopo i disastri della guerra perduta.

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LA GALLERIA PIENA DI GENTE A MEZZANOTTE

Ed ecco un altro ricordo di quella Milano che non c’è più: “A mezzanotte, e poteva essere mezzogiorno, la Galleria era piena di gente, che usciva da teatro, i tram erano pieni, la gente si aggrappava, penzolava.” Dubito che ai milanesi di oggi, figli e nipoti del benessere, piacerebbe penzolare attaccati al tram! Ma allora c’era una voglia di lavoro, di ricostruire, e di uscire dall’inferno della guerra, che prevaleva su ogni altro sentimento.

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QUEI TRAM STRAPIENI…

“Era una cadenza civile” ricorda Afeltra, “era la cadenza del lavoro, i tram erano strapieni alle otto del mattino e alle dodici, quando i milanesi tornavano a casa.” Gaetanino racconta che quando il primo uomo scese sulla Luna, non provò assolutamente nulla, neanche una minima emozione. Niente a che vedere con il turbamento che avvertì, quando arrivò a Milano, alla stazione centrale. Arrivò nel 1934, fino al ’42, quando fu assunto al Corriere della sera, visse giorni di difficoltà. Una portinaia lo accolse generosamente: lui l’aiutava due ore al giorno, lei rispettosamente lo chiamava Sciur Felter
Sono solo nostalgie? Può darsi. Ma è certo che la vitalità di una volta, l’energia, la fiducia per voltare pagina, le abbiamo perdute, e non solo a Milano.

MERCOLEDÌ A MILANO, SIETE TUTTI INVITATI

Per il Premio Socrate, dedicato alla meritocrazia: è un giorno di festa particolare per la nostra piccola casa editrice. L’appuntamento è per mercoledi 7 giugno, a Milano, presso la Unicredit Tower Hall, alle 17.30. A seguire, dopo la premiazione, un cocktail. Prestigiosi i nomi dei premiati: Urbano Cairo, Carlo Clavarino, Andrea Cornelli, Maria Bianca FarinaLella Golfo, Ernesto MauriLetizia Moratti, Ernesto Pellegrini. Un premio particolare a Gianfranco Aquila. Il Premio Socrate è un’iniziativa – un movimento di opinione senza fine di lucro – finalizzata a restituire importanza al valore del merito, indispensabile per il progresso della nostra società. E sono invitati a partecipare tutti coloro che siano interessati a condividere questa opinione e a battersi per affermarla.

cesare@lamescolanza.com

05/06/2017