OGGI VI DICO CHE… UN CRETINO C’E’ SEMPRE

“Era così’ cretino che cercava nella Bibbia l’indirizzo di un buon albergo in Palestina” (Leo Longanesi)

ATTUALIZZANDO… VI PROPONGO UNA CRETINATA DI RIFLESSIONE

walter_chiari

Adoro Longanesi e non ho resistito alla tentazione di citarlo. Ma come commentarlo,  per di più nel week end, quando l’incontro con i cretini,  in libera uscita, è più probabile. Mi espongo doverosamente per primo, con riflessioni da cretino di (raro) buon senso. Dunque: il cretino è un personaggio nobile della società, immortalato e reso simpatico da libri e film di indimenticabile divertente. Perché il cretino, anche se è pericoloso per la sua ripetitività e la cocciutaggine, è spesso irresistibilmente divertente. Poi, il cretino è da compatire perché abitualmente e oggetto di scherzi anche perfidi (ma qualche volta, senza averne coscienza, ne esce trionfante). Infine, chi siamo noi – prendo esempio spesso da Francesco – per stabilire chi sia cretino e chi no? Se vi diverte, avendo tempo nel week end, provate a fare un elenco dei cretini che avete conosciuto nella vostra vita, o quelli che considerate cretini di rispetto nella vita pubblica. E, se volete, riferitemi.

FINMECCANICA, NUOVO SCANDALO IN SVEZIA. ATTENZIONE… PRUDENZA

elicottero finmeccanica

Le notizie arrivano da L’Espresso in edicola, un reportage di Emiliano Fittipaldi. Abbiamo ripreso l’articolo, lo trovate digitando www.lamescolanza.com . In sintesi, la tivu pubblica scandinava rivela vizi e irregolarità su un appalto per la vendita di sette velivoli, un importante affare conquistato da Agusta, società controllata al 100% dal colosso italiano degli armamenti. Vorrei sollecitare l’opinione pubblica a un approccio prudente. Si fa presto a strillare denunciando, dovunque e comunque, la corruzione. Ma noi siamo, con Socrate, contro i pregiudizi. In questo caso, a parte il fatto che non ci sono prove di tangenti, ma solo indizi (ragionevoli) di sospetti, il punto cruciale è un altro: Finmeccanica, come altre grandi società di altri Paesi, difficilmente potrebbe realizzare il suo business, con enorme beneficio per la casse statali, in assoluta trasparenza. Non dico che anche in Svezia sia indispensabile agire così, ma è noto che tutte le società di armamento siano obbligate a ungere gli interlocutori, per riuscire a vendere i propri prodotti, in molti Paesi. Altre volte ho già scritto che i governi più cinici e pratici del nostro, a livello internazionale, in scandali analoghi a quelli che hanno colpito Finmeccanica (ad esempio, la vicenda che portò alla brutale sostituzione di un eccellente manager come Pier Francesco Guarguaglini), avrebbero apposto il segreto di Stato, a fronte delle indagini. Mi direte: allora bisogna accettare la corruzione, comunque sia? No, certamente. Ma bisogna indagare senza scandalismi, in segretezza, e accertare che il pagamento di tangenti sia stato fatto all’esclusivo scopo di “convincere” gli acquirenti, e che nulla sia rimasto nelle tasche dei manager che vendono, nell’interesse della società, in questo caso Finmeccanica, e dei profitti nazionali. Così si fa altrove. Nessuno si scandalizzi: così dovremmo fare anche noi, perciò, così come difesi Guarguaglini, oggi difendo Moretti, a cui certo non ho risparmiato critiche per altri motivi, e i dirigenti di Agusta. Fino a prova contraria, e questo vale – ovviamente – per tutti.

GILETTI, MULTA DI 25MILA EURO PER L’AFFRONTO A CAPANNA

Giletti- Capanna

Avevo deplorato il silenzio della Rai su alcuni episodi deplorevoli, estranei alla linea di sobrietà e rispetto che il vertice Tarantola/Gubitosi aveva indicato come via maestra. Mi era sfuggita – chiedo scusa – la multa di 25mila euro a Massimo Giletti, protagonista di una spiacevole, insultante aggressione a Mario Capanna, invitato a “L’Arena”, su Raiuno, la domenica pomeriggio. Bene. Non era questo il comportamento che ci aspettavamo da Giletti quando, noi autori di “Domenica in” (Marco Luci, Stefano Jurgens, Sergio Rubino e io) avevamo inventato per lui questo format. Doveva essere un confronto civile tra rappresentanti di opinioni diverse, non un pretesto per volgarità, compiacenze (eufemismo) politiche, insulti e quant’altro. Giletti, non è il solo, per carità, fa come molti altri furbi in tivu: usa il suo ruolo di conduttore pensando a se stesso, provoca, si sovrappone, indulgenze a populismi, cerca notorietà. Comprensibile. La Rai non dovrebbe consentirlo. Spero che la riforma inseguita da Rai preveda un’azienda di servizio pubblico (imposta dal governo Renzi) che abbia strumenti e regole per programmi educati, con contenuti esemplari e istruttivi (non sarebbero noiosi, in questa epoca di strepiti e chiacchiere). In attesa, aspettando la riforma in serenità (caro Renzi, l’hai coniato tu, questa insidiosa condizione dello spirito), auspichiamo che Tarantola/Gubitosi prendano un provvedimento vs. l’ineffabile conduttore, accogliendo le proteste delle opposizioni, per l’ingiustificabile concesso al premier all’Arena, in campagna elettorale, senza confronto. Il primo a capire che si è trattato di una trappola è stato certamente il premier, il primo a essere
contento dell’auspicabile sanzione sarà sempre lui.

LETTERE / VI DICO COSA VUOL DIRE IL GENOA PER ME

genoa

Da stefano.lagostena@gmail.com : “Cosa è il Genoa per noi veri Genoani? E’ molto difficile esprimerlo. ma deriva,a mio parere,dall’essere genovesi. Dall’idea che ci siamo fatti  di quella che un tempo era la Superba e che abbiamo esclusivamente  appreso dai libri di scuola da questa sensazione di Superbia che si è mischiata per anni alla malinconia caratteristica della quale noi genovesi siamo ampiamente provvisti. Cosa è rimasto di quell’idea di una grande città che governava il mondo? Solo il Genoa che – nei primi anni nei quali il calcio si affacciava al mondo – spadroneggiava sui campi di calcio come un tempo la Superba sui mari di tutto il mondo. Noi Genovesi siamo molto attaccati alla nostra terra, ne parliamo male a volte, quasi la odiamo, ma il nostro Amore è profondo fortissimo e radicato ed è impossibile rimuoverlo e solo chi è Genovese può capire. La prima parola che ho imparato (60 anni fa) è stata GENOA me l’hanno insegnata mio nonno, che non poteva più andare allo stadio per problemi di cuore, e mio padre. Tutte le Domeniche Nonno Mario mi aspettava dopo la partita sul poggiolo della casa in Corso Torino e capiva dalla mia faccia come era andata. Ricordo che quando ero molto piccolo portai il nonno a vedere un’amichevole del Genoa con una squadra svedese,allo stadio c’eravamo praticamente solo noi due,al momento che le squadre entrarono in campo lui divenne tutto rosso in viso e mi disse “ Baletta, anemmu a ca, me sentu ma“,  solo la vista della maglia del Genoa lo aveva fatto stare male per troppo amore. Questo ho insegnato anche io ai miei figli ,chissà forse per masochismo, alle volte essere Genoani è fonte di dolori, ma nella mia famiglia nei miei rapporti con loro il Genoa è qualcosa di presente di genuino di vero di affettivo che ci legherà per sempre. Il Genoa è un componente della nostra famiglia. Stefano Lagostena”.

TITOLI E ARGOMENTI DA SEGNALARE, RECUPERABILI NEL WEEK END

notizie online
Grazie alla finestra stampa di Monica Macchioni (carpe.diem.macchioni@mm-com.it): IL FATTO,p7. “Renzi ammette: in Liguria e Campania rischiamo grosso. Il leader Pd confessa alla segreteria: “sono in bilico”. Oggi il premier va a Salerno e prepara lo show pre-elettorale con Marchionne.” LA REPUBBLICA,p17. BERLUSCONI: “Il partito a un mio erede, io a bordo campo. Il successore potrebbe essere Giovanni Toti. In pole anche Mara Carfagna, e Antonio Tajani. In calo l’ipotesi Marina. Domenica l’ex premier per la prima volta ospite di Fabio Fazio. Anzaldi Pd attacca: “Cosi viola la par condicio”. IL TEMPO,p10. “Silvio: “Non guidero’ io il nuovo partito”. Berlusconi pensa di lasciare al figlio Pier Silvio o al piu’ piccolo Luigi. “Ma niente primarie,i grandi leader non le hanno mai fatte.” IL FATTO,p8. “Rai, troppo Renzi a Giletti e ora B da Fazio.” CORSERA,p16. “L’accelerazione per riformare la Rai entro luglio.” IL FATTO,p18. SELVAGGIA LUCARELLI: “Formigoni, il bullo dell’aeroporto.” CORSERA,p23. “Viaggi, un nuovo pagatore per Formigoni. I pm: soldi e regali per mezzo milione. Dacco’ sostituito con Guarischi. Abuso d’ufficio per il tesoriere di NCD.” LA REPUBBLICA, prima pagina. Intervista a PADOAN: “La Consulta doveva valutare i costi della sentenza pensioni. Se la Grecia esce dall’Europa rischiamo anche noi.” IL MATTINO,prima. “Renzi si schiera per la prima volta: DE LUCA sindaco della Campania. Sto al suo fianco, Salerno modello di efficienza. Sul Mezzogiorno si deve fare di più.” IL MESSAGGERO,p17. “L’Ilva, Squinzi: e’ stato un esproprio. Federacciai. Macchia sulla reputazione del Paese e ora la gestione va mele. Guidi: commissariare era l’unica soluzione.” LIBERO,prima. MAURIZIO BELPIETRO. “Terrorista o clandestino, dovevamo cacciarlo, ce lo tenevamo a scuola.” LIBERO,prima. MARIO GIORDANO. “Caro Amato ti spiego perché ti vogliamo in Nuova Zelanda. Quegli 800mila euro di troppo.” LIBERO,p6. “Renzi punta su Scommessopoli per prendersi anche il pallone. Lo scandalo della Lega pro da’ al governo l’occasione per commissariare la FIGC e mettere le mani sullo sport nazionale con la scusa dell’operazione pulizia.” IL GIORNALE,prima. ALESSANDRO SALLUSTI. “La casta dei salotti. Intellettuali e magistrati ecco le pensioni “gratis”. E l’Inps che spreme gli italiani riesce a buttare 250milioni l’anno.” LA STAMPA, p12. “Emma Bonino: non ho più il tumore, ha vinto la voglia di vivere.” LA STAMPA,p13. “Bella, solida e allineata. E Boschi diventa il marchio Pd. Gli esperti: non era l’unica renziana doc, ma la più resistente.”

UN LIBRO PER IL WEEK END / BOINE E ABBATE

copertina Roma, vista controvento

Anzi, due. Il primo è un gioiello incompreso, e poco valorizzato, della letteratura italiana. Non lo troverete in libreria, dovete cercarlo nel web e forse riuscirete a scovarlo: “Il peccato”, di Giovanni Boine, io sono in possesso di una pregevole edizione Einaudi del 1975. E’ un romanzo, insolito e scabroso, di uno scrittore ligure che ebbe una vita breve e una fortuna ancora più corta. Ve ne parlerò più approfonditamente la prossima settimana, dopo aver finito di leggerlo. Il secondo è dovunque, nelle librerie:”Roma, vista controvento”, di Fulvio Abbate, Bompiani, 19 euro per quasi settecento pagina. E’ una corposa, atipica, scintillante guida per sapere di più di una Roma raccontata in modo diverso: ogni spunto è buono, per Abate, per condurlo a ricordi, riflessioni, approfondimenti particolari della sua storia e dei suoi luoghi. Da Nino Manfredi a Fellini,m da Corso Francia a via Gradoli, senza un itinerario logico, ma secondo l’ispirazione e l’autorevolezza dello scrittore. Magnifico, inimitabile, imperdibile. Per non trasmettervi solo elogi, aggiungo che Abata indulge quasi ad ogni pagina in un egoismo istintivo, a una leziosa ricerca di aggettivazione ed espressioni, a metà tra lo snobismo e l’esercitazione culturale. Alla lunga, può dar fastidio. Leggete e certamente imparate qualcosa, romani e no.

UNA POESIA PER IL WEEK END / FIAMMETTA JORI E LA CASTITA’

gambe di donna

“La castità / è il più grande / dei peccati,/ perché non ha / scuse né ragioni, / né virtù. / Esiste/ come ostentata / spavalderia, / improbabile se / ciò che si ha / di fronte è / il nulla. / Difficile è /affogare, / se si è lontani / dal mare.” (Fiammetta Jori, gennaio 1995).

cesare@lamescolanza.com  Si pregano tutti i lettori, in particolare quelli desiderosi di aderire al movimento di opinione “Socrate”a sostegno del merito e contro la rassegnazione  i pregiudizi, di scrivere a questo indirizzo: Lanza risponderà privatamente o pubblicamente, qui. Con le adesioni aggiungete nome e cognome, città di abitazione, se possibile età e lavoro, ogni riferimento utile per le comunicazioni. La privacy sarà rispettata per tutti.

22.05.15