OGGI VI DICO CHE… SCUSANTI, PASSATEMPO INTERNAZIONALE

“Accampare scusanti per giustificare gli insuccessi è un passatempo assai diffuso,  direi internazionale. Quest’abitudine è vecchia come la razza umana”. (Napoleon Hill,  “Pensa e arricchisci te stesso”,  1938)

ATTUALIZZANDO… MEDIASET PREMIUM SI SCUSA PER IL DISASTRO CHAMPIONS

paolo calvaniRicevo da Paolo Calvani, direttore di Mediaset per comunicazione e immagine: “Caro Cesare, inutile cercare scuse. Le scuse è meglio presentarle, a te e a tutti i telespettatori che hanno avuto problemi. Perché può capitare che il servizio clienti telefonico, soprattutto quando raggiunge livelli critici di traffico, vada in congestione. A danno del pubblico, ovvio, ma anche delle stesse aziende che rischiano di perdere clienti vecchi e nuovi. Onestamente non vedo divaricazioni di interessi e conseguente sciatteria o, peggio, malafede. Fortunatamente, un po’ di telespettatori (i numeri li sai) in questi anni sono riusciti ad attivare Mediaset Premium. E il fatto che in questi giorni il traffico telefonico si sia moltiplicato ai limiti del tilt, è un segnale che la campagna abbonamenti sta avendo un successo addirittura superiore alle aspettative. Detto questo, ancora scusa a chiunque abbia avuto disservizi. A te e a tuoi lettori consiglio di accedere al pratico e veloce servizio online (https://areaclienti.mediasetpremium.it/self_service.html) e in caso di emergenze (emergenze!) questo il mio indirizzo email: paolo.calvani@mediaset.it. Un caro saluto.”

DISSERVIZI / L’IMPORTANZA DI CHIEDERE SCUSA… E IL 3570?

3570shadowConosco Paolo Calvani da quando era un formidabile giornalista di “Panorama” e io lì firmavo (grazie a Giuliano Ferrara, Nini Briglia e Massimo Donelli) qualche intervista, una volta perfino un racconto. Poi Paolo ha preferito una carriera manageriale ed è fin troppo cauto, sobrio, mite e astuto, nel tutelare i suoi big di riferimento (Pier Silvio Berlusconi innanzitutto): siede su un’ottima poltrona da lustri, questo significa che l’azienda è molto soddisfatta per il suo lavoro. E veniamo a noi: la risposta è ineccepibile, anche per un rompiscatole come me. Apprezzo soprattutto il fatto che in questo Paese, dove succede addirittura che fai naufragare una nave su uno scoglio oppure fotti gli interessi dei pensionati e dei deboli ogni giorno oppure vai in gita a vedere una finale di tennis anziché stare incollato alla scrivania di Palazzo Chigi, beh, in questo Paese è rarissimo che qualcuno riconosca un proprio errore, che sia piccolo e fastidioso o enorme e drammatico. Calvani, buon professionista, ha scelto la strada giusta. Così chiudiamo la polemichetta, e non solo: conosco i vertici di Mediaset, quindi sono sicuro che le cose miglioreranno in futuro. Ma, tanto per mantenere il punto, a Calvani (o a un suo collaboratore, per carità) ho ancora due cose da chiedere. La prima, nell’interesse di tutti: che diavolo significa quella criptica risposta telefonica “La chiamata non è abilitata?!?”. La seconda, per interesse personale – ma il disservizio può colpire chiunque – : quando diavolo arriverà il duplicato della scheda che ho perduto? Non sarebbe stato semplice inviarmela con un corriere, addebitandomene il costo? Aspetto precisazioni, thanks.
Aspetto anche una risposta dal 3570, per i suoi disservizi. O le scuse, non per me, ma per gli utenti. Il 3570 ha avuto una violenta polemica con Claudia Gerini e (giustamente) a fronte delle lamentele dell’attrice ha rilevato che la Gerini sponsorizza Uber. Io invece non sono sponsorizzato da nessuno, da quando sono a Roma privilegio costantemente il 3570, ho notato da mesi uno scadimento della qualità del servizio. Quindi serenamente aspetto, senza polemiche, se non le scuse, una risposta educata e persuasiva.

LA SFIDA A RENZI / 1. MARCHINI, INTERVISTATO DA “L’ESPRESSO”, SI PROPONE ANTAGONISTA

alfio marchini“Nessuno ha più il coraggio di dire ho sbagliato, c’è spazio solo per una narrazione auto-celebrativa a priori. E dunque, se vuole una sintesi, oggi per fortuna le ideologie totalizzanti sono morte”.
Questa, tra le altre, è una eccellente battuta di Alfio Marchini, in una intervista a Marco Da Milano per “L’Espresso” e anche per questo, se avete letto quanto ho scritto qui sopra, l’intervista mi ha sorpreso e mi è piaciuta (potete leggerla integralmente, oltre che sul settimanale naturalmente, anche digitando www.lamescolanza.com).  Alfio vuole “rappresentare l’avanguardia nell’innovazione e sperimentazione sociale mondiale. Siamo gli unici a poterlo fare: cultura, antica tradizione democratica e destrutturazione dei tradizionali alvei politici. Qui da noi tutto nasce e muore con leggerezza, basta vedere le meteore politiche degli ultimi anni”.  Non si capisce bene cosa voglia fare della candidatura a Roma, non dice esplicitamente (il titolo di “L’Espresso” mi sembra un po’ forzato), ragiona su Renzi, il berlusconismo, gli outsider Donald Trump e James Corbyn, il futuro del centro-destra italiano. “Quasi un manifesto del neo-conservatorismo – scrive capace l’acuto Da Milano –  di occupare il vuoto politico e di rappresentare un’alternativa ai due Matteo, Renzi e Salvini”. Marchini dice che sarebbe tentato, oggi, di disertare le urne (mi consenta un sorriso, io non voto dal 1992, l’ho scritto tante volte), ma è attratto da questa opportunità: “Renzi è un frullato ideologico…”. Grande definizione. Poi è mite con Berlusconi e si lancia in due temerarie  affermazioni, questa è la prima:  “Viva le élites. C’è una grande differenza tra l’élite e la cupola… L’élite si fa carico della collettività, mette a disposizione degli altri la sua competenza, non per generosità ma perché gode più del cambiamento che del riconoscimento. La cupola, invece, è un gruppo di compari che si mette insieme per gestire il potere”. La seconda: “Mio nonno mi ha educato a una feroce gavetta, in punto di morte mi chiamò: era comunista e partigiano, credeva che la soluzione di tutto fosse un leninismo all’italiana, il Pci. Ma prima di morire ebbe il coraggio della disillusione. Oggi sicuramente non voterebbe per il Pd attuale, che è tutto e niente”.

LA SFIDA A RENZI / 2. ECCO PERCHÉ MARCHINI É TEMERARIO

COMUNALI, MARCHINI LANCIA FONDAZIONE: "PROGETTO VA OLTRE 26 MAGGIO" - FOTO 5Preambolo. Alfio Marchini, figlio di una mia cugina, è un parente acquisito. Lo stimo molto, direi moltissimo, lo sosterrei in una sua candidatura politica, anche se chiunque capisce che non è facile il rapporto tra due parenti, uno stramiliardario (lui) per eredità, e l’altro nullatenente, salvo – a volte – il cervello. Dunque: Marchini – come Diego Della Valle e Corrado Passera, con cui ho avuto il piacere di intrattenermi su questi argomenti – è astratto dalla realtà. Non intendo che, anche se lui con i grandi giornali distingue (giustamente) tra élite e cupola, la gente, ovvero l’elettorato, dalle portinerie agli uffici, popolari dei ministeri, dai mercati a quelli che si sudano la pagnotta passando in metropolitana o in treni osceni un terzo della loro giornata, la gente lo considera comunque appartenente all’élite e alla cupola (la distinzione, che esiste, non è semplice!). E del resto Marchini  tuttora É ÉLITE, come Passera e Della Valle, e non c’è da stupirsi. Lui era il pontiere tra D’Alema e il Psi e la Dc, Passera ha navigato tra grandi industrie e banche ed è stato ministro nello sciagurato governo di Monti… Non lo scrivo con cattiveria o impertinenza. É la realtà! Perché non vogliono partire dalla realtà? Per prima cosa dovrebbero studiare un modo per far cambiare opinione alle gente, conquistare simpatie e di conseguenza voti. A meno che non pensino che si possa andare avanti, in questo bizzarro Paese, senza necessità di andare avanti – come è successo per napolitana volontà… La seconda osservazione temeraria è quella in cui indica nel celebre nonno, se fosse vivo, un uomo critico verso il Pd. Ne dubito, ma non discuto: Alfio conosce il nonno meglio di quanto non possa dire io. La temerarietà consiste nel non tener conto dei “nonni”, quelli da rottamare secondo Renzi, e comunque della formidabile struttura, tuttora di partito, l’unico superstite partito della Prima Repubblica, di cui Renzi e qualsiasi altro leader nella sinistra, erede del Pci, può valersi. Va a sfidarlo con le parole, il Pd, se la sfida si farà alle elezioni.

LA SFIDA A RENZI / 3. ECCO PERCHÉ VOTEREI MARCHINI

marchini renziCerto lo voterei, ma non perché siamo cugini. Alfio ha ottimi requisiti. E’ cresciuto nella politica, fin da quando era bambino. Conosce tutti.  É colto, preparato, intelligente. Non ha rovinato, come altri, il patrimonio ricevuto in eredità, anzi lo ha sviluppato. Ha molto sofferto nella vita privata, sa affrontare le avversità. É molto ricco, è onesto, comunque non avrebbe bisogno di rubare. Ha grande forza di volontà, ad esempio è riuscito a battere, come quel re d’Inghilterra, la balbuzie che lo metteva in difficoltà. Espone progetti buoni e persuasivi. É in grado di rappresentarci con valore a livello internazionale. É perfino bello, elegante e di buone maniere – cose oggi molto importanti, nella società della comunicazione e dell’immagine.
Conclusione: Marchini può essere un ottimo leader, ha le carte in regola. Però… Però gli mando due consigli, probabilmente sgraditi perché non richiesti (ma io scrivo qui le mie opinioni). Primo: pensi a una iniziativa spettacolare che faccia capire alla gente che lui non è cupola e non è pappa e ciccia con l’élite. Smetta di giocare a polo, quelli che dovrebbero votarlo non hanno neanche i soldi per comprare un pallone ai figli. Secondo: dica con chiarezza se vuol fare il sindaco di Roma o il premier a Palazzo Chigi. Sono progetti diversi: sia chiaro, la gente – la gente! – non ama le ambiguità.

ULTIMISSIMA / ALITALIA, SI DIMETTE CASSANO

cassanoOre 12.40, ho ultimato questa pagina di diario e una fonte importante mi dice che Cassano è in procinto di dimettersi da Alitalia. Raccolgo l’indiscrezione, non riesco a controllare  in tempo, staremo a vedere.

 

 

 

cesare@lamescolanza.com

18.09.15