OGGI VI DICO CHE… PREVISIONI SBAGLIATE

“Il futuro è avvolto nel silenzio. Anche se ci urla addosso non riusciamo a sentirlo.”
(Fabrizio Caramagna, studioso e scrittore di aforismi)

“Fra le pene umane la più dolorosa è quella di prevedere molte cose e di non poterci fare nulla.”
(Erodoto)

“Il problema con le previsioni del tempo è che troppo spesso sono giuste quando non ci servono e troppo spesso errate quando ci servono.”
(Patrick Young, scrittore)

“Questa in fondo è la razionalità più grande: sapere che la vita è ben di più di tutti i nostri conti, di ogni nostra ragionevole previsione.”
(Eugenio Borgna, medico e scrittore italiano)

“Secondo i meteorologi la previsione era giusta, era sbagliato il tempo”.
(Henri Tisot, celebre attore, artista e comico francese)

“Entro sei mesi la gente si stancherà di stare a guardare quella scatola di legno chiamata tv.”
(Darryl F.Zanuck, presidente della 20th Century Fox, 1946)

 

ATTUALIZZANDO… IL TONFO DI ANGELA

Sono certo che non diminuirà la prosopopea di molti opinionisti dopo la botta incassata da Angela Merkel nel voto tedesco. Mi riferisco alle legioni di articolisti di certi cosiddetti giornaloni e ai saccentoni di tanti talk show televisivi. Immediata la retromarcia a botta calda, senza ovviamente minimamente ammettere l’errore commesso. Perché ormai sono ben allenati. Non avevano capito un ciufolo nella catastrofica sconfitta di Matteo Renzi, né della crescita di Lega e Cinque Stelle, né della vittoria di Donald Trump, né della Brexit, né della resurrezione di Silvio Berlusconi, e forse dimentico qualcosa.


PERCHÉ SBAGLIANO CERTI OPINIONISTI

Il gran filotto poteva forse interrompersi stavolta? Certo no. Il guaio è che, nella migliore ipotesi, quei commentatori non guardano la realtà, in continua trasformazione, ma prevedono ciò che desiderano che accada, non ciò – piaccia o no – ciò che, razionalmente, accadrà. (Ci sono ipotesi meno piacevoli, per queste grossolane analisi: ignoranza, faziosità, interessi politici, interessi editoriali, supina acquiescenza verso i candidati più forti…).


A ME SUCCEDE NEL CALCIO

Succede agli opinionisti politici ciò che a me, per la passione del tifo, succede a volte quando scommetto sul calcio: vorrei vedere il “mio” Genoa sempre vincente e la Sampdoria soccombente, ad esempio. Ma così non è, e riconosco il mio punto debole. I soloni della politica, mai. Mai una volta che abbia avuto la fortuna di leggere: “Ho sbagliato, cerco di capire e spiegarvi perché”. Mai. D’un colpo, spazzano via le loro corbellerie: nel caso del voto tedesco, l’entusiasmo per il progetto di Angela di accogliere un milione di migranti, la convinzione che lei fosse un genio della politica, l’incontrastabile dittatrice in Europa, la regina della stabilità.


SORPRESA…

Ed ecco invece che sono proprio gli elettori tedeschi a far sì che la Merkel non ci impartirá più insopportabili lezioncine. I sermoni e le sciocchezze dei celebrati analisti, di tivù e carta stampata, no: quelli, ahimè, resteranno a tormentarci ancora, e forse per sempre.

 

 


LETTERA SU MARCELLO DELL’UTRI

Da Venezia, ricevo questa lettera dell’amico Franco Bellino, a proposito del trattamento riservato a Marcello Dell’Utri : “Carissimo Cesare, tu oggi scrivi: … invoco – se non giustizia – almeno un po’ di clemenza. Sbagli: per avere – se non giustizia – almeno un po’ di clemenza dovresti guidare drogato e ubriaco e asfaltare (tremendo neologismo) innocenti pedoni o ciclisti; stuprare donne senza limiti di età e dato che ci sei picchiarle e derubarle; abusare di minori; magari occupare abusivamente la casa di qualche anziano ricoverato in ospedale e gettare le sue cose dalla finestra…qui mi fermo perché rischio di sfogare la mia indignazione sull’incolpevole tastiera.” Rispondo: penso che la giustizia sia il primo problema da affrontare in Italia. L’insoddisfazione popolare è diffusa, anche ingiusta versi quella grande parte – la maggior parte – della magistratura che lavora silenziosamente, senza protagonismi e senza strumentalizzazioni politiche. Se funziona la giustizia, tutto su mette a posto e tutto tornerà a muoversi, positivamente. Al contrario: come posso fare qualcosa di benefico per il mio Paese, se non mi sento garantito dalla giustizia, o se addirittura temo di rischiare di esserne castigato?

 

cesare@lamescolanza.com

26/09/2017