OGGI VI DICO CHE… METEOROPATIA, PER PICCINA CHE TU SIA

“Montalbano è meteoropatico, shop come molti siciliani. Le stagioni oggi hanno perso la strada, nurse una volta erano gente d’onore, treatment si presentavano in modo appropriato. Non c’erano inverni caldi, ma moderati”. (Andrea Camilleri)

ATTUALIZZANDO… L’INEGUAGLIABILE BELLEZZA DI ROMA

roma_soleAlla faccia dei meteorologi che prevedevano traversie e maltempo, da lunedì a oggi, a Roma stiamo vivendo splendide giornate illuminate dal sole. Né freddo, né caldo, neanche un soffio di vento: temperature a 18 gradi. Confesso: come Montalbano, creatura di fantasia, e come milioni di altre persone nella insidiosa realtà quotidiana, anch’io sono meteoropatico. Non è una sciocchezzuola, credetemi, ho vissuto anni a Milano resi tetri dalla nebbia e dal cielo raramente luminoso, anzi scuro, che mi incuteva malinconia (adesso Renzo Canciani, Maria Alberta Viviani, Francesco Cevasco, Massimo Donelli e un’infinità di altri amici, mi dicono che tutto è cambiato. Lo smog dipendeva soprattutto dall’inquinamento). Sedici anni fa, quando tornai a vivere a Roma, per il primo anno non ci fu necessità di indossare il cappotto o l’impermeabile, che goduria! Ebbene, in questi giorni, trovo Roma incantevole e, per l’umore ingentilito dal sole, sono propenso a credere a qualsiasi cosa. Questa è la meteoropatia, croce e delizia dell’anima di chi ne soffre.
Oggi – evviva! – credo che davvero l’Italia torni a crescere dopo tre anni, che funzionerà il piano europeo per i migranti, che la legge sulle adozioni gay andrà in porto, in un verso o nell’altro, senza conflitti chiassosi; credo perfino che Trump, se sarà eletto, non sarà quel cialtrone che sembra. Credo perfino, tanto per capirci, che la Juve si imporrà a Monaco su Bayern, e che la Roma ribalterà il risultato contro il Real Madrid. Perdonatemi! Sono un meteoropatico compulsivo. Così, se domani piove (governo ladro!) cambierò umore e idee.

DEBITO PUBBLICO / DIFFICILE CREDERE ANCHE A QUESTO…

mastrantoni-primo-Apprezzo l’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), per i quotidiani interventi. E Primo Mastrantoni, che ne è il segretario. Ma questa volta, incompetente come sono, mi è difficile credere a quanto scrive nel suo ultimo comunicato: il nostro debito pubblico sarebbe al 57% e non al 132%. Non capisco – spiegatemi! – la differenza tra debito pubblico esplicito e quello implicito. Secondo l’Aduc, il nostro debito è il più sostenibile tra quelli di tutti gli altri 28 Paese europei. Ultima è l’Irlanda, in mezzo la Germania, e molto peggio di noi Paesi considerati virtuosi, come la Danimarca e l’Olanda. Aspetto approfondimenti.

MONTALBANO SPLENDIDO, MA LA LIGURIA SI INFIAMMA

MontalbanoPremetto che ho grande simpatia per Zingaretti, nei panni del personaggio Montalbano tratto dai romanzi di Camilleri. Anzi, per Camilleri ho anche una stima infinita, impreziosita da una solidarietà di stampo senile. Come è noto, Camilleri ha svolto in Rai e comunque nella sua professione di letterato una carriera esemplare, ma il grande, grandissimo successo gli è giunto solo in età molto avanzata (a dispetto e vergogna di chi vorrebbe rottamare noi poveri vecchietti, artigiani come me o artisti come Andrea). Il ritorno di Montalbano su Rai Uno ha fatto registrare un grande successo negli ascolti, oltre dieci milioni. E tuttavia nella mia Liguria è esploso un divertente casino perché alcune scene sono state ambientate in una Boccadasse (deliziosa spiaggetta di Genova, palesemente taroccata). Quindi, sono costretto a fare fronte comune con i miei compaesani di adozione, su facebook. Il primo ad accorgersene è stato Saverio Ceravolo, addirittura da Bergamo. Ironica Silvia: “Boccadasse come la Venezia di Las Vegas?”. Qualcuno, come Antonella, ipotizza che si trattasse di Camogli. Seguono approfondimenti a favore e contro: Paola Marchisio afferma perentoria che la scena era in Sicilia, non a Boccadasse di sicuro. Mercedes, che conosce i nostri polli liguri, dice che se avessero girato in Liguria lo avrebbero strombazzato tutti i media locali. Seguono apprezzamenti sinceri e leali per la Sicilia, con un romantico slancio di Luciano Cisi.
Che dire? Le contraffazioni, anche minime e futili, non mi piacciono. La nostra Giorgia Salvatori ha chiesto la verità alla casa di produzione Palomar e all’addetta stampa Viviana Ronzitti. Ed ecco la spiegazione: si tratta di un cosiddetto “effetto visuale”. Le riprese sono state effettuate in Sicilia, ma al computer sono stati aggiunti tratti della costa ligure. E le scene al ristorante non appartengono né a un ristorante ligure né ad uno siciliano, ma sono una ricostruzione sul set.

UN ALTRO GRANDE ECLETTICO, ALFONSO CELOTTO

Alfonso CelottoIeri esaltavo l’eclettismo e il grande Pier Luigi Celli, manager, statista, romanziere, ex direttore Rai e Luiss, e chissà cos’altro ancora. Oggi segnalo un altro grande eclettico, il giurista Alfonso Celotto, che è stato uno straordinario servitore dello Stato, con i ministri Bonino, Calderoli, Tremonti, Barca, Trigilia, Guidi, e ora è commissario dell’ospedale israelitico e, per gradire, anch’egli, come Celli, importante scrittore.
Lo segnalo perché il quarto martedì di ogni mesi, da marzo a novembre, il prof. terrà otto lezioni sull’ordinamento della Repubblica, la Costituzione (sempre più discussa, aggiungo, e violata), il Parlamento, il Quirinale, il governo, la magistratura, le regioni, province e comuni, la Corte costituzionale e il ruolo dell’Europa in Italia. Due consigli: se ne avrete il tempo, seguite Celotto il martedì (ma perché non farne una serie di dvd o cd?); leggete il suo romanzo “Il dott. Ciro Amendola, direttore della Gazzetta Ufficiale”, Mondadori 2014.

SPIFFERI / OGGI, DA GIORGIO PONZIANO DI “ITALIA OGGI”

Stavolta gli spifferi non sono miei, ma tratti da Giorgio Ponziano, infaticabile come Plazzotta e tanti altri giornalisti alla scuola inimitabile di Pierluigi Magnaschi, direttore di “Italia Oggi”. Dunque: Belén Rodrìguez conquista la serata televisiva, ma non sfonda. Svetta su Rai Due “L’ispettore Coliandro”, frenata di Crozza su La7. Al Bano e Romina Power, asfaltati comunque da Belén, sono stati sospesi con anticipo di due settimane… Al Bano filosofo, Romina velenosa: “Chi decide i palinsesti, l’usciere?”.
Una piccola scintilla fra Monica Maggioni e Carlo Verdelli, intanto si insedia a Rai News Antonio Di Bella. Andrea Vianello, esonerato da Rai Tre, non sarà il direttore di Rai Sport e neanche corrispondente da Parigi: per il momento si è insediato nell’ufficio di Azzalini, licenziato dopo il caos del capodanno anticipato (quanti sono gli stipendiati in Rai senza incarichi?). Bruno Vespa gela l’ex pupilla Roberta Bruzzone, che aspira a un programma suo, sulla criminalità analizzata dalla psicologia.
Cristina Parodi celebra il marito sindaco, Giorgio Gori a Bergamo, ed è esausta per il programma quotidiano. Ne vorrebbe uno settimanale. Milly Carlucci aspira ad un futuro di autrice, si aspetta il duello tra Alessia Marcuzzi, che mercoledì debutterà con la nuova edizione di “L’isola dei famosi” a fronte di Raffaella Carrà impegnata in “The Voice”. Flop annunciato di Pierluigi Pardo in “Maggioranza assoluta”.
Infine, Gian Luigi Rondi, ingrato verso la Rai, cede il premio David di Donatello a Sky: con tutto il peggio che si può pensare di Antonio Campo Dall’Orto, il mio umile commento è che non si tratta di una grande perdita.

cesare@lamescolanza.com

02.03.2016