OGGI VI DICO CHE… L’IMPORTANZA, ESISTENZIALE, DEL VIAGGIO

“Non dirmi quanti anni hai, o quanto sei educato e colto, dimmi dove hai viaggiato e che cosa sai”. (Maometto)

ATTUALIZZANDO…  VIVERE PER VIVERE,  SENZA PAURA. VIAGGIANDO…

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Nel quadro della necessità, che mi sembra fondamentale, di un confronto leale – rispettoso e positivo – tra civiltà, religioni e filosofie diverse, qui sopra ho citato Maometto. A me sembra un buon modo di iniziare la settimana, quello che ho scelto: basta con frasi retoriche tipo “non ci lasceremo intimidire”, “non abbiamo paura”, “dobbiamo continuare a vivere come prima”, eccetera.  Se vogliamo continuare a vivere tenendo lontana la paura, non basta e non è necessario dirlo, ma farlo. Alphonse de Lamartine ha scritto: “Non c’è uomo più completo di colui che ha viaggiato, che ha cambiato venti volte la forma del suo pensiero e della sua vita”. E un proverbio indiano recita: “Viaggiando alla scoperta dei paesi troverai il continente in te stesso”. Perciò, qui sotto, vi trasmetto il piccolo e semplice resoconto di amici che nel week end si sono concessi un viaggetto interessante, per stare tra amici e parenti, e visitare un’abbazia molto bella. Sono certo che ciascuno di voi abbia qualcosa di interessante da fare nella propria giornata, senza immobilizzarsi nella paura degli attentati da una parte e confidando, dall’altra, che i nostri governanti (questo è poi il vero problema) facciano il possibile – anch’essi senza troppe parole e senza retorica – per tutelare la nostra sicurezza.
Dal momento che gli aforismi (almeno per me) non sono mai troppi, vi ricordo garbatamente a riflettere su Josef Koudelka: “Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco”.

TERRORISMO / NON SAREI SINCERO SE NON DICESSI CHE…

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… adoro la Francia e ho sentimenti fraterni per i francesi (l’ho già scritto a chiare lettere), e tuttavia mi sono stufato di sentire la Marsigliese ogni minuto, anche se è un inno meraviglioso. A parte la compulsività e la ripetitività retorica, è un modo di ricordarci che la vita, dopo il terribile venerdì 13 novembre, non può essere  “normale”, come prima. Va bene tutto, va bene anche questo, ma vogliamo andare avanti, sì o no? Dice Agostino d’Ippona: “Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina”.

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UN TRANQUILLO WEEK END, ALLA SCOPERTA DI UN’ABBAZIA

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Ed eccomi a ricordare l’importanza dei viaggi. Alcuni amici hanno dedicato il loro week end a piccoli piaceri gastronomici e alla scoperta di una bella e importante abbazia di Praglia, a Teolo in provincia di Padova: un’abbazia tenuta benissimo e adesso aperta anche a chi volesse trascorrere un periodo di solitudine, meditazione o semplice tranquillità. Quattro chiostri, l’appartamento dell’abate, refettorio e biblioteche, cantina, un’antica cisterna per l’acqua, dipinti, soffitti e mobili antichi. Il frate che ha ricevuto gli amici, un quasi cinquantenne cordiale e affabile, ha pranzato con loro, chiacchierando senza problemi. La regola è benedettina, meno rigida di quella che comunemente conosciamo, molti sono i momenti di preghiera in comune. I frati sviluppano attività come la produzione di vini ed erboristeria.
Per andare a pranzo con i miei amici, il frate ha chiesto il permesso all’abate. Nella regola, c’è l’obbligo di essere sepolti vicino all’abbazia e poi, dopo trent’anni, le ossa vengono depositate in una fossa comune. Prima di essere ammessi come monaci deve trascorrere un periodo di sei anni e poi tutti i membri dell’ordine, con voto segreto, si esprimono per l’ammissione. Pranzo in un ristorante su uno dei colli, che sembrano tante meringhe sparse a caso sul territorio. Menù invitante: per cominciare verdura fritta, pasta sfoglia ripiena, melanzane, prosciutto, verdura grigliata. Poi tagliatelle ai funghi o con sugo di oca e radicchio. Filetto con salsa di funghi. Pera cotta nel vino con gelato alla crema, prosecco e vino novello: prosit! Tempo bello e paesaggio autunnale stupendo. E infine buono il viaggio di ritorno, sugli Appennini era caduta la prima neve.

PERCHE’ QUESTA SCELTA SIMBOLICA?

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Scusatemi, se mi sono dilungato: è la cronaca semplice di una giornata serena e tranquilla, come tante simili abbiamo passato e potremo e dovremo passare in futuro. Ed evito di chiudere con la convenzionale frase retorica, che ascoltiamo in questi giorni di psicosi da terrorismo… Preferisco ricordare che quell’abbazia (che ho scelto come simbolo di mete serene attraenti nel nostro Paese) è circondata dai colli euganei e sovrasta appezzamenti coltivati a vite in particolare. E’ considerata un importante centro di spiritualità, nella zona: da consigliare a chi non abbia voglia di guardare l’orologio o compulsare di continuo il telefonino, e se mai sia interessato ad una messa cantata con la musica di un organo, e a gruppi di religiosi che entrano ed escono, in processione.  Una meta suggestiva tra Padova e Venezia o per chi si fermi ad Abano Terme, per le acque. Con la possibilità di trascorrere qualche giorno nel silenzio o, se si preferisce, nella meditazione.

GLI INCORREGGIBILI  / MASSIMO GILETTI A “L’ARENA”…

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Mi scrivono – Donato Moscati e altri – che Massimo Giletti ieri è stato più fastidioso del solito, ha faticato a star zitto imponendo la sua opinione e non facendo finire un discorso (di senso compiuto o non) ai suoi ospiti. Il suo egocentrismo di tribuno televisivo ha avuto la meglio sulle basilari regole di bon-ton dell’etere e non. Più che “L’Arena” sta diventando “Il monologo”, forte degli ascolti che lo premiano ogni domenica, grazie anche ad una concorrenza latitante. A tal proposito, si vocifera (fonte “Dagospia”) che Myrta Merlino sia corteggiata dal Biscione per curare la parte iniziale di “Domenica Live”, quella dedicata all’attualità, con il permesso di condurre anche il suo programma mattutino su La7. Chissà che ne pensa Barbara D’Urso! Tornando a Giletti, ha concluso la puntata lasciando la linea, ha detto, a “Domenica in” con Maurizio Costanzo…, ma Costanzo è solo il capo progetto, il programma è condotto da Paola Perego e Salvo Sottile. Ingenuo lapsus o piccola vendetta?
Gli ospiti che hanno subito l’invadenza chiassosa ed egocentrica di Giletti: Giorgia Meloni, interrotta più volte; il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli affari europei Sandro Gozi; il bravo giornalista Tommaso Cerno, e infine Davide Piccardo coordinatore del coordinamento delle associazioni islamiche di Milano, Monza e Brianza.

GENOA / 1. UNA SQUADRA DI CALCIO, METAFORA DELLA VITA…

Soccer: Serie A; Genoa-Sassuolo

Ieri ho digitato un tweet, con questa affermazione. Da genoano purissimo, ho riscosso un eccezionale consenso, il mio cuore rossoblu si è emozionato. Qualcuno mi ha chiesto perché il Genoa sia una metafora della vita. Nella sua lunga storia, il club è il più antico della storia italiana del calcio, il Genoa ha offerto decine di episodi persuasivi per questa metafora. Quella di ieri, eccola in sintesi: il Genoa ha giocato una partita normale nel primo tempo, alla pari con il fortissimo Sassuolo. Nel secondo tempo, è andato in vantaggio con un formidabile goal, il primo in Italia, di Rincon. Poi ha dominato la partita. All’ultimissimo minuto è stato raggiunto: è la dimostrazione che si può perdere all’ultimo istante ciò che si ritiene acquisito. Ed ecco la sorpresa!
All’ultimissimissimo secondo, subito dopo il pareggio, palla lunga, colpo di testa vincente del nostro centravanti Pavoletti. La dimostrazione, per il Genoa, che si può riconquistare in extremis ciò che sembrava perduto; per il Sassuolo, che si può perdere tutto un istante dopo aver pensato di aver ottenuto un successo. Quante volte ci capita, nella vita extracalcistica?

GENOA / 2. CARO CONTE, OCCHIO A PERIN E PAVOLETTI

Soccer: Serie A; Genoa-Sassuolo

Chiedo scusa per essermi dilungato sul mio adorato Grifo, ma spero che queste riflessioni possano interessare anche ai tifosi di altre squadre e a chi si infischia del calcio. Al ct della nazionale Conte suggerisco: Perin e Pavoletti sono indispensabili nel gruppo azzurro che giocherà gli europei. A parte le qualità, avete visto Perin immortalato dalle telecamere dopo il goal della vittoria? Capriole di gioia, sdraiato a terra con il viso tra le mani per l’emozione… Impossibile lasciare a casa un ragazzo tanto ricco di entusiasmo e di senso di appartenenza. E Pavoletti? Caro Conte, a parte Éder, che è di origine brasiliana, Pavoletti è il primo goleador nella classifica dei cannonieri. Ma non basta. È un ragazzo allegro, leale, che fa gruppo, oltre che un attaccante puntiglioso, indomabile e inesauribile. Ci vogliono personaggi così, a mio modesto parere, in nazionale.

BATTUTACCIA DEL GIORNO, ASCOLTATA IN TRENO,                                        IN STILE CATALANO

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E’ una visione carceraria della vita… Dunque: meglio latitante, esule o fuggiasco, che agli arresti domiciliari. Meglio agli arresti domiciliari che in carcere. Meglio in un semplice carcere che in un carcere con un duro regime.

 

 

cesare@lamescolanza.com
23.11.2015