OGGI VI DICO CHE… IN MORTE DI DANIZA

Andate in edicola e acquistate il Foglio, generic o consultatelo sul web. In prima pagina troverete la più alta, tadalafil nobile, commovente commemorazione per la nostra povera orsa Daniza, assassinata ipocritamente, con uso eccessivo di sedativi. Sono versi struggenti, tratti dall’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto…

ATTUALIZZANDO… UN PAESE ROMANTICO, MA INETTO E VERGOGNOSO

Orsa

Siamo un popolo strano, ricco di bellezze, poesia, romanticismo. E anche tanto altro, che il mondo ci invidia. Ma siamo anche sempre più inetti,volgari, stupidamente violenti e cruenti. Nella drammatica storia di Daniza, se supero la commozione spontanea di noi che amiamo la natura e gli animali, mi indigna questa orribile sequenza: compriamo gli orsi per ripopolare i boschi del Trentino; non siamo capaci di gestire il loro ambientamento e la loro vita; andiamo ad aggredire una bellissima orsa che difende i suoi cuccioli; se ne invoca e se ne decide la soppressione; di fronte alle proteste, se ne decide la cattura; infine, guarda che coincidenza, l’orsa muore per eccesso di farmaci. E finalmente i politici, come sempre immobili e incapaci, strepitano per cavalcare  l’indignazione popolare.
Questa storia di Daniza non è solo una cupa fiaba moderna, è la triste metafora del degrado del popolo italiano.

RENZI… RAPPER, TWEET E POLTRONISSIME

Matteo Renzi

Avrei voluto scrivere rock and roll, ma temo che la musica del mio divino Elvis, dei miei vent’anni ignari e felici, rientri nelle intenzioni della furiosa rottamazione desiderata da Renzi. Meglio una cosetta in stile rapper, credo che così farà il nostro premier, perfezionandosi per stordirci sempre di più con i suoi martellanti annunci.
La Repubblica, il Corriere e altri giornali di oggi sono pieni di indiscrezioni sulla volontà preoccupante di Renzi di piazzare uomini ometti e ominicchi di sua assoluta fiducia in una serie di poltronissime. La preoccupazione di tutti riguarda la qualità dei candidati. La mia è un’altra. Considero Renzi troppo intelligente e astuto per non aver capito che con questa vecchia politica clientelare e di sottobosco non sarà mai uno statista in grado di cambiare, come ogni due per tre proclama lui, un Paese alla deriva come il nostro. E per questo mi preoccupo: temo che Renzi abbia capito che non riuscirà a realizzare i suoi grandi progetti, temo che si stia buttando ad arraffare tutto ciò che può – posizioni di potere – come hanno fatto tutti prima di lui. Una cosa è probabile, secondo i precedenti storici: nessuno della sua band gliene sarà grato.

BEL PAESE, FEDEZ È CAUSTICO

Fedez

Sarà la rivelazione della prossima stagione televisiva. Fedez, il diversamente rapper come si definisce lui, sarà uno dei giudici di X Factor. Il 30 settembre esce il suo nuovo disco dal titolo Pop-hoolista, parla di una società prossima al rincoglionimento. In una sua canzone dice del nostro Paese: “dove la gente non arriva a fine mese ma si preoccupa che la batteria dell’iPhone arrivi a fine giornata”.

 

MARISELA, QUESTO PENSO DI TE

Marisela Federici

Ogni tanto qualcuno mi chiede perché mi esprimo sempre con grande stima di Marisela Federici. Ecco ciò che penso di lei: è una donna bella, sensibile, intelligente; e ha il coraggio di dire cose sgradevoli, anche quando sono scomode. È ricca di passione e di impulsi meridionali (è di origine venezuelana). E organizza pranzi eccellenti. Qualche volta mi ha invitato, nella sua bellissima casa sull’Appia antica. Neanche un neo?
Uno, si. Per ricambiare, cinque o sei volte le ho detto che avrei voluto invitarla in una osteria. La prima volta ha risposto di sì con entusiasmo e occhi scintillanti. Poi, ha lasciato cadere. Non so dunque se non le piaccio più io, o se le osterie romane, a pensarci bene, non la incantano affatto.

LA SQUADRETTA DI DELLA VALLE

Diego Della Valle

Non sono i furbetti del quartierino, ma una squadretta ben affiatata, variegata sì. Cito solo i campioni: Diego Della Valle è il capitano, poi c’è Carlo Rossella, Enrico Mentana, Luca di Montezemolo, Luigi Abete, Giovanni Malagò… Se giocassero al calcio, Della Valle sarebbe il cannoniere, Abete il regista, Luca il fantasista, Mentana il mediano, Rossella il tornante, Malagò il portiere (para tutto?). Bellissimo vederli in azione nei momenti di difficoltà: il contropiede come si diceva una volta, la ripartenza come si dice oggi, scatta fulmineamente. Luca è fatto fuori dal l’americano brutalone? Della Valle spara a zero, Carletto (uno che non litiga mai con nessuno e tira sempre il piede indietro, non ama il tackle) addirittura concede al Fatto i suoi insoliti graffi e poi accarezza Diego con affetto, grato a nome di tutti, in quell’Alta Società che noi, qui, amiamo tanto… E via via parte il coro, con performances pubbliche e private. Come d’incanto, si trova l’accordo per la liquida e Luchino esce un po’ contuso, ma a petto in fuori (cuore e portafoglio sono dalla stessa parte, sotto l’immancabile blazer). E ora Alitalia, Alitalia!

 

cesare@lamescolanza.com

 

12.09.14