OGGI VI DICO CHE…I GIORNALISTI SPORTIVI

“E’ sempre meglio fare il giornalista che lavorare”
(Luigi Bazzini jr)

“Il mestiere del giornalista è difficile, carico di responsabilità, con orari lunghi, anche notturni e festivi, ma è sempre meglio che lavorare”
(Gianni Brera)

“A Emilio Cecchi debbo il consiglio che si è rivelato il più prezioso della mia carriera: ‘Ricordati che i giornalisti sono come le donne di strada: finché vi rimangono vanno benissimo e possono anche diventare qualcuno. Il guaio è quando si mettono in testa di entrare in salotto…”
(Indro Montanelli)

ATTUALIZZANDO…IERI E OGGI

Premetto che ho un gran rispetto, quasi una venerazione per i grandi giornalisti sportivi di una volta. Parliamone. La domanda di oggi è: il giornalismo sportivo di una volta era di maggior qualità rispetto a quello di oggi?
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SEI GRANDI PERSONAGGI PIÙ UNO…

Di recente, ho citato – come i più grandi e potenti – Gianni Brera, Antonio Ghirelli, Gian Paolo Ormezzano, Gino Palumbo, Giorgio Tosatti, Gualtiero Zanetti. E ho aggiunto Vladimiro Caminiti, un atipico anzi un alieno, famoso tuttora per la sua scrittura romantica, poetica.

UNA LETTERA DI PIETRO MANCINI

Ed ecco che Pietro Mancini, figlio di Giacomo (protagonista politico degli anni 50/60/70) mi scrive: “Hai dimenticato Beppe Viola, Alberto Giubilo, Aldo Gianoli (ippica), Ferretti e Zavoli (ciclismo) e il mitico nonno Biscardi….”
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LA MIA RISPOSTA…

Ribadisco: nessuno, per prestigio e/o potere, mi sembra inseribile nel gruppo che ho indicato. Beppe Viola, per il sentimentalismo dei suoi interventi, è forse paragonabile a Caminiti. Gianoli era apprezzato per la finissima scrittura, ma Pietro Mancini non ne ricorda neanche il nome esatto, si chiamava Luigi e non Aldo, e questo – mi dispiace – la dice lunga. Ridurre Sergio Zavoli nei confini del suo exploit nel ciclismo, più precisamente al Giro d’Italia (“Il processo alla tappa”…) e comunque allo sport, mi sembra ingiusto, offensivo. Su Biscardi sorvolo.

MOLTE ALTRE GRANDI FIRME…

Molti altri giornalisti sportivi di ieri e di oggi sono celebri per indiscutibile qualità: Carlo Bergoglio (Carlin), Fabio Caressa, Gianni Clerici, Gianni De Felice, Adriano De Zan, Franco Dominici, Alberto Marchesi, Gianni Mura, Sergio Neri, Mario Sconcerti… Anche Gianni Minà, che però – come Zavoli è andato ben al di là dei territori dello sport.
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UN MIO LIBRO SUI GIORNALISTI

Mi fermo qui e chiedo scusa, non ho spazio ulteriore. E comunque si tratta di valutazioni personali. Prima di Natale pubblicherò un libro sui giornalisti, non solo sportivi, riprendendo una serie di articoli pubblicati su “La Verità“: l’editore, toscano, sará David Nieri con “La Vela”, un giovane intelligente e ardimentoso, che desidero sostenere. Approfondirò, raccoglierò altre opinioni. Ma che dire, in conclusione, adesso? Una cosa mi sembra certa. I giornalisti sportivi di una volta erano di un’altra categoria. Perché? Non lo so.
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cesare@lamescolanza.com

12/09/2017