OGGI VI DICO CHE… DAVVERO TOLSTOJ E’ IL MIGLIORE?

“A lezione da Nabokov per scoprire che Dostoevskij era un mediocre. Secondo l’autore di Lolita libri come i Demoni e L’idiota sembrano scritti in fretta e in una situazione di stress. Il migliore? Tolstoj, buy cialis Guerra e Pace immenso e Anna Karenina immortale. Ma anche Gogov e Cechov non erano affatto male”. (Raffaelle La Capria, sales Corriere della Sera, cialis 2 dicembre): esemplarmente ripreso su Il Foglio di oggi lunedì).

ATTUALIZZANDO… VIVA FEDOR, TUTTA LA VITA

Dostoevskij_1876

Con rispetto o alla faccia di Nabokov e di qualsiasi altro saccente scrittore o critico, penso che la lettura di Dostoevskij sia la preferibile in assoluto, tra quelle degli scrittori russi. E Il giocatore, scritto quello sì davvero in fretta e con la mano sinistra in due o tre settimane, è il suo miglior libro. Fedor tutta la vita, insomma, senza se e senza ma.

 

 

 

MADAMIN, IL CATALOGO E’ QUESTO…

Lea Pericoli

Oggi, sempre in attesa con il vostro aiuto, di arrivare a 100, numero chiuso, inserisco Paola Maione, apprezzata psicologa romana, e Lea Pericoli, indimenticabile regina del tennis. Lea, oggi più che ottantenne, fu la numero uno in Italia per 14 anni: famosa per la sua eleganza, i suoi abiti sono esposti al Victoria & Albert Museum di Londra.

 

CLASSIFICHE / IL FATTO INDICA I 10 DIRETTORI PIU’ LONGEVI

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In giornalismo, i 10 direttori più longevi, sono: Indro Montanelli 20 anni al Giornale, Eugenio Scalfari 20 anni a Repubblica, Luigi Albertini al Corriere della Sera dal 1900 al 1921, Baldassarre Molossi, 35 anni alla Gazzetta di Parma (il papà Giontrano e il nonno Pellegrino furono proprietari e direttori dal 1880 al 1928). E inoltre: Vittorio Feltri, 7 direzioni in trent’anni, Ferruccio de Bortoli, per due volte direttore del Corriere della Sera dal 1997 al 2003 e dal 2009 al 2015, in mezzo quattro anni al Sole 24 ore. Oronzo Valentini alla Gazzetta del Mezzogiorno per diciotto anni, Candido Cannavò al timone della Gazzetta dello Sport per 19 anni, Ezio Mauro a Repubblica per 19 anni e sei mesi, Giulio De Benedetti, un ventennio a La Stampa. (Da “Il Fatto” di oggi)
Nell’elenco, avrei visto volentieri Paolo Mieli, come de Bortoli 2 volte al Corriere della Sera e prima ancora a La stampa, e il mio adorato Gaetanino Afeltra, che gestì brevi direzioni, ma fu un grandissimo facitore di giornali e maestro di giornalismo, per tutta la vita.

BATTUTE ESEMPLARI / STEFANIA SANDRELLI, QUASI SETTANTENNE

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“Sulla soglie dei 70 anni recito con le mie rughe, che orrore le attrici gonfiate dal botox. Per la prima volta recito con mia figlia Amanda, a teatro, e ascolto i consigli: non sono abituata”. (dal Corriere della Sera di oggi).

 

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PARADOSSI POCO ESEMPLARI IN ITALIA MEGLIO BUTTARE CIBO CHE DONARLO

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In Italia ogni anno vengono prodotte 5,6 tonnellate di eccedenze alimentari. E manca ancora una legge che consenta di limitare questo incredibile spreco, che equivale a 12,6 miliardi di euro buttati nel cassonetto. Ogni italiano spreca ogni anno 146 chili di cibo. A livello mondiale, un terzo della produzione finisce in immondizia.

 

ROMA 1. / LA BAGARRE PER IL SINDACO DI ROMA, RUTELLI SUPER PARTES

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Il ring è noto: Alfio Marchini con lista autonoma, Giorgia Meloni per Forza Italia, un candidato che il PD deve ancora scegliere, idem 5S considerata al momento la lista vincente. Mentre si affondano i primi colpi e si accendono le schermaglie, è apprezzabile il contenuto, intellettuale oltre che politico, dell’ex sindaco Francesco Rutelli, che ha organizzato una giornata di dibattiti sul tema “La prossima Roma”.

ROMA 2. / DILAGANO LE OSCENE IMMONDIZIE, OVUNQUE

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Confesso: le schermaglie per chi dovrà fare il sindaco a Roma mi interessano poco, ho già detto che Alfio Marchini, (non solo per affettività, è mio cugino) sarebbe un ottimo leader. E conosco bene i giochetti della politica politicante, già si dice che il voto – in questo Paese dove abbiamo perso l’abitudine a votare – sarà rinviato sine die. E sappiamo bene che alla metà dei aventi diritti al voto, andare a votare non interessa più: si è persa ogni fiducia. Nel frattempo, agli aventi diritto al voto e anche a me interesserebbe che la sporcizia di Roma fosse un problema da affrontare immediatamente e risolvere, almeno in parte. Il commissario Tronca ha dichiarato guerra ai centurioni e ai gladiatori, così proponendo un biglietto da visita discutibile. E l’immondizia? Questa mattina, a Roma, in via Antonio Ciamarra 233, di fronte al Carrefour, in zona limitrofa a Cinecittà, ho assistito a un inverecondo spettacolo di rifiuti, per strada. Ovviamente, è solo uno degli innumerevoli luoghi di Roma oltraggiati dall’immondizia. Vero che cafoni, tamarri, o come diavolo volete chiamarli, comunque sporcaccioni, sono in primis i cittadini. Ma cosa fa l’amministrazione comunale, alla vigilia del Giubileo, per contrastare questo spettacolo che disgusterà milioni di turisti? Cosa fa, in particolare, la contestatissima Ama?

DARIO FO E PAOLA CORTELLESI, IL MERITO NON FA AUDIENCE

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Leggete Donato Moscati sul nostro sito Il Decoder…in sintesi, Dario Fo e Paola Cortellesi – tutti e due di straordinaria bravura – hanno portato Callas, venerdì sera su Rai Uno in prima serata, l’omaggio alla divina cantante lirica ha registrato solo 7,82% di ascolto. E questo la dice lunga sulle difficoltà di varare operazioni culturali raffinate in televisione. Un modesto suggerimento: anziché sbattere opere simili in prima serata, per di più sulla rete ammiraglia, non sarebbe preferibile andare in onda in seconda serata, per cominciare ad abituare al meglio i gusti del pubblico? Donato ricorda un precedente da brividi: nel 1997, Enzo Siciliano presidente, la Rai mandò in onda Macbeth di Shakespeare, non solo in prima serata, ma rinunciando all’edizione del Tg1 (cosa mai avvenuta né prima né dopo). Gli ascolti? 5,51% di share e le critiche indussero Siciliano alle dimissioni.

QUELLA STRANA ABITUDINE DI VITTORIO GASSMAN

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Alcuni anni fa avevo letto in uno dei suoi libri autobiografici che il grande grandissimo Gassman raccontava di trovar piacere nel farsi la pipì addosso. Ne ho discusso con un’amica psicologa, che mi ha ricordato come il fenomeno sia inquadrabile dal desiderio, o comunque da una ipersensibilità nel riguardi della morte. E ha citato Erich Fromm: “La persona orientata in senso necrofilo è attratta e affascinata da tutto ciò che non è vivo, da tutto ciò che è morto; cadaveri, disfacimenti, feci, sudiciume. Non la vita, ma la morte li eccita e li soddisfa. […] Le tendenze necrofile di solito si manifestano più chiaramente nei sogni: trattano di delitti, di sangue, di cadaveri, di feci, di scheletri”.

***Oggi mi sono dilungato un po’ in considerazione del giorno festivo, domani (auguri). Se volete scrivermi, vi ricordo il mio indirizzo personale dunque preferito:

cesare@lamescolanza.com
07.12.2015