OGGI VI DICO CHE….

A mano a mano che si matura, si nota con sempre maggiore evidenza un’avversione per le voci singole dei poeti. Si va in cerca dell’anonimo, delle grandi narrazioni dei popoli che sono esistiti per tutti, come la Bibbia e Omero e i miti delle popolazioni rimaste primitive. (Elias Canetti, La provincia dell’uomo, 1973) La libertà di stampa dovrebbe essere condizionata dal più rigoroso divieto dell’anonimato. (Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851)

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ATTUALIZZANDO… ABOUT STEFANO LUCCHINI E GIANLUCA

comin e lucchini

Ho ricevuto una terribile lettera anonima a proposito di due amici, o, semplicemente, due protagonisti del mondo della comunicazione che stimo molto: Stefano Lucchini e Gianluca Comin. Credo di conoscerli bene, li stimo per le loro esperienze, il curriculum, la  professionalità e il rigore. Mi piacciono anche sul piano umano. Ho visto Stefano piangere quando gli arrivò la notizia della morte di un suo umile collaboratore: eravamo a pranzo, la sua spontaneità mi impressionò. Ho ascoltato Gianluca ragionare di sé dell’universo mondo con autoironia, lucidità e semplicità; l’ho visto difendere un amico in disgrazia. Senza enfasi e senza supponenza.
Non c’è contenuto di lettera anonima che possa farmi cambiare idea. E che diavolo, sono anche garantista – per amici e nemici. D’altra parte non perdo occasione per proclamarmi un liberale assoluto e la censura mi indigna. Bisogna avere il coraggio di affrontare tutto. E sto per varare un blog di discussine sulla televisione (vedi sotto), che sarà aperto a tutti: senza appartenenze. Che faccio? Pongo due paletti, elementari. Primo: non posso accettare l’anonimato. Ho letto un delizioso pamphlet di Edmondo De Amicis (tratto da una sua conferenza conviviale) sul valore di una lettera anonima. Ma non posso accettare accuse aspre e pesanti, senza sapere chi sia l’autore della lettera che mi arriva. Posso non trascrivere la firma (“lettera firmata” è un classico), ma io debbo, debbo sapere. Secondo paletto. Ironia e sarcasmo, quanto volete: in quantità industriale, come si dice. (Entro l’anno, se avrò forza, varerò anche il Club dell’Ironia). Ma non consento insulti e nessun’altra violazione della legge e della buona educazione. Quante volte avrò scritto che metterei il rispetto della persona nel primo articolo della Costituzione – altro che la retorica sul lavoro, che nessuno può esigere né assicurare? Si possono dire le cose più aspre e severe, come tento di fare qui ogni giorno (e mi scuso se non ci riesco), senza ricorrere a insulti, bestemmie e volgarità da ambienti di infimo livello. Ok? Ho elogiato l’importanza del gossip e dei tazebao come espressioni di libertà; e confermo. Ma est modus in rebus.

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IL DECODER DI CESARE LANZA, TUTTI POSSONO SCRIVERE DI TIVU. NESSUNA CENSURA

decoder di cesare lanza

Conferma la partenza del blog sulla tivù, “Il Decoder”, nei primi giorni di ottobre. Nessun pregiudizio, nessuna censura: nei limiti civili che ho definito qui sopra. Quindi, a voi tutti la parola. Aspetto idee e cerco di coglierle dovunque si trovino.

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LETTURE CONSIGLIATE… FERRARA E ZAZA, CAPROTTI, BARTEZZAGHI, CRIPPA, GRASSO

zaza

Mi hanno segnalato un fantastico pezzo di Giuliano Ferrara, lunedì, sul nuovo centravanti della Nazionale, Zaza. L’ho perso, aiutatemi a recuperarlo! Giuliano, tra le altre infinite qualità, è anche imprevedibile: chi se la poteva aspettare, questa ennesima performance? Dei giornali di oggi,mi permetto di segnalarvi: l’intervista di Franco Vanni a Bernardo Caprotti, su La Repubblica. Ho 72 anni, Caprotti 89: non so se arriverò alla sua età, per la verità non so se voglio arrivarci (da agosto, mi sembra di sì), ma se ci arrivo, Gesù, o qualcun altro che mi ascolti al posto suo, fammici arrivare come ci è arrivato Caprotti, non Napolitano! Con la chiavetta usb che, scrive Vanni, Caprotti – di spirito giovane come un adolescente – porta in tasca (Napolitano anche da adolescente era vecchio). // E poi, ancora su La Repubblica, Stefano Bartezzaghi: “Anche la lettura diventa slow. Così con i libri si combatte lo stress”. Mi sembra una nota scritta per me, ringrazio con emozione, tanto più che a Bartezzaghi non ho mai confidato, non conoscendole, le mie pene e i miei tormenti. // E poi Maurizio Crippa, sul Foglio, con tre righe che vi riporto integralmente: “Par di capire che l’idea di affiancare due comici a conduttori paludati come Benigni e Crozza non abbia sbancato l’Auditel. // E Aldo Grasso non è meno cattivo, sul Corriere (un post scriptum, venenum in cauda): “A La7 hanno finalmente capito che Floris non è Mentana, non è un valore aggiunto.”

 

APPELLO ALLA GRUBER, ELOGIO DE LA 7

lilli gruber

Lilli,cosa succede? Vuoi farci, o farmi, sapere? Intanto elogio La7 e la strategia di Cairo: è centrale, sia pure per un pubblico di elite, per i dibattiti politici (esattamente come Sky nello sport). Qualche infortunio di percorso può starci. Non aggiungo altro perché non conosco, da fonte diretta, i retroscena.

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DOPO LA ROMA, TUTTI AL CAMINETTO… CONTE E ORIALI

vittoria della roma

Dopo il trionfo della Roma (5-1 al Cska) nel debutto in Champions, molti tifosi romanisti sono andati a festeggiare al Caminetto, l’unico ristorante rimasto sulla crestadell’onda. Mitica la gigantesca cotoletta tradizionale, ad orecchio di elefante. E non è passato inosservato il tavolo con Antonio Conte e Lele Oriali, si aguzzavano le orecchie per ascoltare i loro commenti. A Conte è piaciuto Gervinho (ah, se l’avesse), E Iturbe, che gli fu negato dalla Juventus. A Oriali – mediano per eccellenza- è piaciuto Florenzi. (Ps. La tivù ha mostrato spesso Ranieri e Capello in tribuna, fianco a fianco! Si fossero mai scambiati un sorriso o una parola…).

 

 

*** Qualora lo vogliate scrivete indirizzando a cesare@lamescolanza.com

 

 

 

18.09.14