OGGI VI DICO CHE… IL BUONISMO

“Non c’è sopportazione più complicata dall’essere belli, bravi e buoni”. (Enrico Bonassin)
“Tutti possono essere buoni, in campagna” (Oscar Wilde)

ATTUALIZZANDO…IL MERITO È DI ANTONIO

il merito è di antonio 300Ieri vi ho inflitto il racconto della mia emozione per la nascita di un nuovo nipotino. Oggi torno con i piedi per terra. Ma non è facile. Mi sento lieve lieve (peso 130 chili, forse più, la bilancia si rifiuta di dirmi quanto) e buono buono come il pane caldo caldo appena uscito dal forno. Il merito è tutto di Antonio e del suo faccino innocente. Stop! Niente retorica… e so bene che non durerà, perché sono un legno storto. Però oggi scusatemi se indulgo alla mitezza.
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MASSIMO FINI, LUCIO PRESTA… L’AMICIZIA È SACRA

finiprestaAd esempio, una riflessione sull’amicizia. É il sentimento più nobile tra noi umani: se è autentica, resiste a equivoci, contrasti e litigi. Sarà banale, ma chissà quante volte vi è successo di verificarlo, amici miei. E anche a me: una volta ho litigato con Lucio Presta, l’agente televisivo più importante e famoso. Avevo torto marcio: lo coinvolsi in una polemica in cui non c’entrava. Mi scusai, dopo un po’. In questi giorni si chiude uno scazzo con Massimo Fini, l’intellettuale, scrittore e giornalista, più irriducibile, controcorrente, con cui abbia avuto a che fare.
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UN FUTILE SCAZZO…

massimo-finiMassimo Fini mi aveva insultato per uno scritto che non mi apparteneva e qualcosa che non avevo mai scritto. Mi ero infuriato. E si è scusato lui. Mi é arrivata infatti questa lettera, indirizzata a Maurizio Belpietro, direttore di un bel giornale, La Verità, a cui collaboro ogni giorno:

“Caro Direttore, ho letto il ritrattino che Cesare Lanza mi ha dedicato. Mi ci ritrovo. Il narcisismo, su cui Lanza punta il dito, è uno dei miei principali vizi (ne ho anche molti altri). Mi spiace solo che Cesare non abbia preso per buone le mie scuse per un incidente da me provocato. È un calabrese e, come tutti i calabresi, molto rancoroso. Considero Cesare Lanza uno dei talenti (e uno scopritore di talenti) emarginato per imperscrutabili motivi. Io, che non sono calabrese, gli rinnovo la stima e l’affetto che ci hanno legati per tanti anni. Ps. Grato se vorrai pubblicare questa lettera o/e farla avere a Lanza.”
Aggiungo solo due annotazioni. La prima è che, con tutto ciò che si vede in giro, la vanità di Massimo Fini e la permalosità (o rancorositá) mia mi sembrano peccatucci veniali. Chiedo perciò ai lettori un’assoluzione totale, per me e per lui. La seconda: sono felice davvero di aver ritrovato Massimo, amico caro fin dagli anni settanta. Deploro la mia dabbenaggine per aver rischiato di perderlo, per futili motivi. E consiglio a tutti di evitare la mia (e sua) impulsiva superficialità, nell’attaccare briga.

GRAZIE A TUTTI COLORO CHE MI HANNO SCRITTO…

grazie a tuttiIeri sono stato sommerso dagli auguri per la nascita di Antonio, oggi la pioggia continua. Sto rispondendo e risponderò a tutti. Non so se sia buonismo o semplice educazione, ma sento che sono parole e auguri che sono arrivati dal cuore di tutti voi e perciò tengo moltissimo a ringraziare con la medesima attenzione. Il legno storto che è in me si sta raddrizzando? Non so e sinceramente spero di no…
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DOMANI A MILANO: ASSICURAZIONI E 60 ANNI DI GIORNALISMO

25 gennaioLeggete l’invito: è per tutti voi, se siete, se potete. Ripetiamo a Milano la piccola festa già organizzata a Roma. I sessant’anni di giornalismo si avviano a diventare sessantuno. Il mio ultimo librino è dedicato, come da titolo, a due o tre cose che ho imparato sulle assicurazioni. Ma soprattutto vi anticipo ciò che dirò: nel 2017 dedicherò buona parte delle mie energie residue a raccogliere consensi per una iniziativa che mi sembra di buon senso. L’indispensabilità di una polizza contro il rischio di calamità naturali: terremoti, alluvioni… È sotto gli occhi di tutti lo scempio del centro Italia. L’inefficienza dello Stato, le sciocchezze vergognose, le promesse dei politici. E per fortuna il grande cuore degli italiani, i volontari, i vigili, i militi che fanno tutto ciò che possono, e di più, in assenza delle istituzioni.

cesare@lamescolanza.com

24.01.2017